Libri di Chiara Fanuele
Dalle indagini all'udienza preliminare
Giulio Garuti, Angela Procaccino, Teresa Alesci, Enrico Maria Mancuso, Francesco Vergine, Gian Marco Baccari, Eleonora Anna Alexandra Dei Cas, Chiara Fanuele, Sonia Tognazzi, Lorenzo Algeri, Giuseppe Mazza
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 344
La storia del processo penale è costellata di riforme, alcune settoriali, altre, come la riforma Cartabia, di più ampio respiro, che incidono sui modelli di accertamento e implicano un periodo di metabolizzazione. Ancora più oggi, con l'entrata in vigore del d.lgs.vo 10 ottobre 2022, n. 150, occorre un ripensamento culturale da parte dei giuristi. Infatti, si è di fronte, dopo la decisa virata verso il sistema accusatorio del 1988, ad una seconda svolta epocale: un'articolata riforma, finalizzata a ridelineare l'assetto della giustizia penale. La lettura della trasformazione del 2022 impone di valorizzare la novità della prospettiva in cui trova collocazione l'intervento riformatore. Poco convincenti appaiono allora sia un'esegesi che sconta il riferimento alla tipologia del modello processuale secondo la tradizionale forbice tra sistema accusatorio e sistema inquisitorio, sia un approccio interpretativo mutuato dall'analisi economica del diritto e focalizzato, oggi, sulla morfologia processuale: entrambe le chiavi di lettura stigmatizzano l'economia e la celerità del rito come antitetici al cognitivismo giudiziario e al garantismo. Sembra opportuno, invece, svolgere una riflessione che evidenzi il legame tra efficienza e garanzie per individuare un rinnovato bilanciamento tra quei principi fondamentali che delineano la fisionomia costituzionale del processo e il valore dell'efficienza. L'attenzione va agli strumenti e ai modi con cui la riforma Cartabia, con peculiare riferimento alle indagini preliminari e al passaggio alla fase successiva dell'udienza preliminare, persegue quel bilanciamento. Emergono le due direttrici lungo cui si dipana la rivisitazione della fase delle indagini preliminari: il maggiore rigore del tessuto normativo e la previsione di un controllo giurisdizionale in relazione ai principali snodi dell'inchiesta preliminare, operando particolarmente sul momento inziale e su quello finale delle indagini preliminari.
La localizzazione satellitare nelle investigazioni penali
Chiara Fanuele
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2019
pagine: 228
Nelle investigazioni penali, il sistema di rilevamento satellitare attraverso GPS viene utilizzato, ormai, da vari anni, con una rilevante frequenza. Il c.d. tracker GPS (acronimo di Global Positioning System) è un dispositivo che (utilizzando una rete di satelliti) è in grado di monitorare, con estrema precisione, gli spostamenti dell'oggetto — solitamente un veicolo — su cui viene installato, oppure della persona che lo porta con sé. Tale nuovo metodo si è sostituito ad uno degli strumenti solitamente più utilizzati nelle indagini di polizia: il pedinamento effettuato personalmente da parte di uno o più dei suoi agenti. D'altra parte, la più evoluta forma tecnologica di pedinamento presenta notevoli vantaggi rispetto a quella "tradizionale", consentendo sia indagini più rapide, efficaci e meno dispendiose; sia la migliore gestione delle informazioni conseguite (immediatamente disponibili in formato digitale e utilizzabili anche in futuro). Una simile operazione — che, a tutt'oggi, non è espressamente prevista né dalla Carta fondamentale né dalla legge ordinaria — viene ammessa dalla giurisprudenza, a prescindere dal tipo di reato perseguito nella fattispecie concreta, come attività atipica di ricerca della prova, rientrante quindi nelle attribuzioni della polizia giudiziaria, in base al combinato disposto degli artt. 55, 347 e 370 c.p.p. In mancanza di una espressa regolamentazione, per via legislativa, del monitoraggio elettronico, l'opera, innanzitutto, inquadra, dal punto di vista giuridico-sistematico, questo nuovo metodo investigativo; per poi esaminarne la dinamica all'interno del procedimento penale e l'uso a fini di cooperazione internazionale. Inoltre, un'ampia riflessione è dedicata alle scelte effettuate in alcuni Paesi europei e negli Stati Uniti con riferimento all'impiego di strumenti di sorveglianza in grado di attuare un "controllo totale". Quindi, una volta esaminata l'esperienza maturata nei sistemi anzidetti, diventa imprescindibile verificare la compatibilità tra la localizzazione satellitare e i principi costituzionali ed internazionali di tutela dei diritti umani; in particolare, se possa implicare, talora, una violazione del diritto «al rispetto della vita privata» tutelato dall'art. 8 C.E.D.U., anche laddove l'attività in oggetto riguardi persone che agiscono in un luogo pubblico od aperto al pubblico, e sono, quindi, esposte all'osservazione generale altrui.
La libertà su cauzione. Un'alternativa alla custodia carceraria
Chiara Fanuele
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2016
pagine: 237
Il sovraffollamento delle carceri continua ad essere il principale problema del sistema penale italiano. Le soluzioni offerte di recente dal legislatore (e valorizzate anche dalla Corte costituzionale) per adeguare la condizione detentiva ai parametri europei, pur già valutate positivamente dal Comitato dei Ministri del Consiglio di Europa, appaiono ancora inadeguate a risolvere l'"emergenza carceraria". In sostanza, gli anzidetti provvedimenti normativi hanno inteso deflazionare il ricorso alla detenzione; ma, data la loro portata eccezionale e frammentaria, non sono stati tali da eliminare del tutto un problema che avrebbe richiesto (e richiede) una riforma complessiva del sistema di giustizia penale. In questo contesto, poi, soprattutto un fattore continua a preoccupare: l'incidenza elevata sulla popolazione carceraria del numero dei detenuti "non definitivi", molti dei quali risultano in attesa perfino della sentenza di primo grado; cosicché, l'intento di ricondurre l'impiego della custodia cautelare entro margini di tollerabilità ha condotto, di recente, ad approvare la l. 16 aprile 2015, n. 47, recante, tra l'altro, «Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali (?…?)». L'opera, esaminata la produzione novellistica diretta a ridurre la popolazione carceraria, propone di rivedere l'intero sistema delle misure interinali alternative alla detenzione; prospettando, in particolare, la possibilità di reintrodurre, tra queste, la libertà su cauzione.
La ricostruzione del fatto nelle investigazioni penali
Chiara Fanuele
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2012
pagine: XII-256
La fase investigativa risulta, oggi, sempre più rilevante per la ricostruzione del fatto; anche perché le nuove tecnologie, messe a disposizione dalla scienza, hanno radicalmente trasformato l'accertamento giudiziario, incrementando le possibilità di sviluppare le indagini. Queste, oramai, da un atto iniziale, progrediscono continuamente, e consentono di ricercare, acquisire, far interagire nuove conoscenze che incidono sulla dinamica investigativa, modificandone gli esiti. Questo libro esamina gli effetti che ogni nuova risultanza investigativa è in grado di produrre nella sequenza procedimentale: dalla pre-inchiesta per ricercare e acquisire la notizia di reato fino alle indagini preliminari vere e proprie. La "crisi" attuale del processo penale sembra derivare, infatti, principalmente, dalla complessa articolazione della fase ad esso propedeutica, che rischia di ridurre la funzione cognitiva del giudizio. Dopo aver considerato la rilevanza che, secondo il nostro sistema, i nuovi dati conoscitivi, acquisiti nella "preistruzione", possono assumere, saranno evidenziati gli aspetti particolarmente problematici delle "nuove" dinamiche investigative nei principali ordinamenti europei. Da ultimo, sulla base dei riferimenti comparatistici effettuati, si prospetteranno, de iure condendo, alcune soluzioni al riguardo, al fine di evitare che l'esasperante lentezza del procedimento penale possa pregiudicare la legittimità stessa del sistema.