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Libri di Cristiana Mennella

Baumgartner

Baumgartner

Paul Auster

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 176

Seymour Baumgartner, vedovo da dieci anni, non si è mai rassegnato alla perdita dell’amata moglie Anna. Nonostante le malinconie e gli acciacchi dell’età, però, Baumgartner è una persona affabile e generosa. Passando gran parte del tempo a lavorare nel suo studio, intreccia una buffa e disperata trama di relazioni con le persone che si affacciano alla sua porta, finché in un sogno, o visione del dormiveglia, incontra Anna, che gli rivela di essere bloccata in una terra di mezzo tra il mondo dei vivi e l’aldilà: è l’inguaribile nostalgia del marito a impedirle di concludere il suo ultimo viaggio. Per liberare Anna, con logica ineccepibile, Baumgartner decide di far procedere la sua vita e si butta in una relazione sentimentale con una loro vecchia amica. Un libro semplice e lineare, in cui Paul Auster propone ai lettori il suo personaggio forse più simpatico ed empatico, un uomo che al termine della vita si interroga sulle cose essenziali, inciampando e andando a sbattere come in una vecchia comica malinconica.
11,50

Un venerdì di aprile

Un venerdì di aprile

Donald Antrim

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 128

Il venerdì di aprile del 2006 in cui sale sul tetto del suo palazzo di Brooklyn, Donald Antrim ha la percezione che il mondo stia urlando. Infreddolito e senza scarpe, non sta facendo «una scelta né una minaccia né un errore». Che cosa, allora? Partendo da quel lontano pomeriggio, Antrim racconta e analizza i suoi ricoveri in ospedale, le «guarigioni, ricadute e guarigioni», i ricordi famigliari, le sensazioni di dolore, i progressi e le terapie, ma anche gli errori che da sempre facciamo nel leggere una storia come la sua. Un venerdì di aprile, la sera scende sui palazzi di Brooklyn. La gente rientra dal lavoro, il cielo vira dall'arancione al blu. Un uomo aggrappato alla scala antincendio del suo condominio si lascia penzolare nel vuoto. Questo, per Donald Antrim, non è un inizio - «sul tetto avevo la sensazione che stessi morendo da sempre» - e non è una fine, ma un punto di svolta, quello da cui sceglie di partire per raccontare la storia di una lunga malattia: «preferisco chiamarla suicidio». Antrim non elude, non edulcora, non drammatizza. Ripercorre i ricoveri in ospedale dopo il pomeriggio sul tetto, le terapie - compresa quella elettroconvulsivante, a cui si sottopone su suggerimento del collega David Foster Wallace -, le guarigioni e le ricadute, ma va anche all'indietro nel tempo; ripesca attimi dolorosamente nitidi di un'infanzia passata fra traslochi e crisi famigliari, torna a più riprese sui genitori alcolizzati, l'insonnia, la sfilza di farmaci, terapeuti, angosce, approcci, sintomi. Resoconto analitico, cronaca dal di dentro, quello di Antrim è un memoir spiraliforme che restituisce idee molto precise su che cos'è il suicidio - un male sociale - e come lo si dovrebbe trattare. È una storia di dolori e tremori che risale la corrente: «dobbiamo distinguere tra cervello e corpo? Il cuore mi batte forte per l'ansia o sono ansioso perché il cuore mi batte forte?» A guidare ogni riflessione, a innervare il racconto, è sempre l'umanità, il contatto con gli altri: eluso, inseguito, perso, ritrovato, è il fulcro delle pagine che Donald Antrim scrive, a distanza di anni, mentre guarda la scala antincendio fuori dalla sua finestra.
16,50

Trilobiti

Trilobiti

Breece D'J Pancake

Libro: Libro in brossura

editore: Minimum Fax

anno edizione: 2016

pagine: 191

Tra le colline e le piane del West Virginia, in un'America desolata e minore, la natura è sporadicamente interrotta dai futili avamposti degli uomini e il progresso non sempre è una benedizione: qui si muovono i personaggi dei dodici folgoranti racconti di Breece D'J Pancake. Completamente soli, fra un passato irrecuperabile e un domani che pare invisibile e disgregato, sono sorretti da disperati desideri a breve termine - tenere con sé la donna che amano, organizzare lo sciopero che porterà finalmente la ricchezza, vendere alcolici di contrabbando durante un combattimento tra galli - e cristallizzati proprio come i fossili che vengono estratti dalla terra, bloccati in un eterno presente lungo quanto le ere geologiche. Pancake, maniacale nella ricerca di una lingua scarna ed espressiva, è capace di suscitare la più profonda compassione, di squarciare il velo dell'ambientazione e rivelarci i nostri fantasmi. La voce inconfondibile, lo straordinario potere di evocazione e un'assoluta perfezione linguistica ne hanno fatto un autore di culto sia per i lettori che per i più grandi scrittori contemporanei, rendendo questo esordio - e, insieme, testamento - un capolavoro senza tempo.
16,00

Cogan

Cogan

George V. Higgins

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2012

pagine: 211

Una bisca clandestina rapinata una notte probabilmente da qualcuno fuori dal giro. Pesci piccoli che pensavano di sfangarla, invece si ritrovano alle calcagna Jackie Cogan. Un gansgster in giaccone di camoscio spelacchiato e Chevrolet con le fiamme sulle fiancate, cui toccherà mettere in chiaro, tra scrocconi, criminali e avanzi di galera, chi sia a far le regole della malavita a Boston.
17,00

Crazy heart

Crazy heart

Thomas Cobb

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2010

pagine: 281

Dopo una rispettabile carriera come musicista country, Bad Blake si ritrova, a cinquantasette anni, semi-alcolizzato e con quattro matrimoni falliti alle spalle. Bad, con dieci dollari in tasca, gira il Paese a bordo del suo scassatissimo pick-up per esibirsi in locali che ormai non sono nulla piú che sale da bowling o piccoli bar di provincia. Quando sembra ormai che la sua discesa sia inarrestabile, ecco apparire sulla sua strada una giovane giornalista, Jean Craddock, intenzionatissima a intervistarlo e forse anche a dare ancora una chance al suo "crazy heart"...
18,00

Orley farm

Orley farm

Anthony Trollope

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 1148

Lady Mason, splendida aristocratica di amabile superiorità, possiede a nome del figlio una ricca tenuta vicino Londra, Orley Farm, ereditata dal marito. Un sospetto scende su di lei, e ne offusca la preziosa reputazione sociale: aver falsificato il testamento, per assicurare al bravo figlio e a se stessa una vita all'altezza del loro buon merito. Il lettore, guidato da una voce narrante così vittorianamente presente e onnisciente, capisce subito che la bella e nobile Lady è formalmente colpevole. Infatti lo scopo del romanzo è scoprire come alla fine l'accusata potrà cavarsela: seguendo la trama dell'accusa e la strategia della difesa, il ruolo dei testimoni, gli effetti dell'ambiente, l'influenza del carattere dei protagonisti, l'anatomia delle loro intenzioni, il tutto analizzato con precisione accanita e appassionante. Questa la giustizia. L'amore, non meno importante, splende invece in una serie di storie che affiancano la causa legale: e sono storie di elevato sentire, trascinante passione e scandalo sociale. Al di sotto sia del linguaggio della giustizia sia del linguaggio dell'amore c'è la descrizione del dilemma morale tra la giustizia dell'ambiente comune e il sentimento sincero di ciascun animo nobile. E al di sotto ancora sta la volontà di allargare lo sguardo a tutta la prospettiva sociale, tessendo intorno alla vicenda principale mille e una situazioni, persone e destini minori. Con una nota di Remo Ceserani.
25,00

Ruggine americana

Ruggine americana

Philipp Meyer

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2014

pagine: 395

A Buell, in Pennsylvania, il sogno americano prende la ruggine accanto alle fabbriche chiuse e alle acciaierie dimesse. Il lavoro che se ne va lascia dietro di sé una comunità in cui la fine del sogno di una nazione si ripete, ogni giorno, nei sogni infranti dei suoi abitanti. Come quelli di Isaac English: vent'anni, timido, insicuro, ha il cervello di un genio ma il college rimane un sogno da quando la madre si è suicidata e lui, qualche tempo dopo, ha tentato di imitarla. Sarebbe morto se non l'avesse salvato Billy Poe. Billy, da parte sua, non è molto sveglio, ma in compenso è grande e grosso: a scuola era un campione di football tanto da guadagnarsi una borsa di studio per l'università. Andarsene avrebbe significato stare alla larga dai guai ma ad abbandonare sua madre e la baracca in cui vivono non ce l'ha proprio fatta. Poi un giorno, dopo anni passati ad accudire il padre invalido, Isaac decide di scappare di casa e partire per la California. Appena fuori città si imbatte nell'amico Billy e quando scoppia un temporale decidono di ripararsi in un capannone abbandonato: l'incontro con tre senzatetto darà inizio a un'imprevedibile catena di eventi che segneranno per sempre le vite di Isaac, Billy e degli altri personaggi.
14,50

Le variazioni del dolore. La vita, dopo l'inferno, grazie alla musica

Le variazioni del dolore. La vita, dopo l'inferno, grazie alla musica

James Rhodes

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2016

pagine: 264

"Io sono molte cose. Sono un musicista, un uomo, un padre, uno stronzo, un bugiardo e un impostore. Soprattutto, sono una persona che vive nella vergogna". James si fidava di quell'uomo gentile. Perché non avrebbe dovuto? Era il suo maestro delle elementari. In principio fu una scatola di fiammiferi. Un meraviglioso oggetto del desiderio, per un bambino di sei anni. Poi seguirono altri piccoli doni. Insieme a sorrisi, incoraggiamenti, attenzioni. Lui ne era lusingato, e cominciò a sentirsi un po' speciale. Gli abusi durarono quattro anni, senza che nessuno, né a scuola, né in famiglia, si rendesse conto di nulla. Quando terminarono, per James fu un progressivo sprofondare nell'abisso: relazioni distorte e distruttive, ospedali psichiatrici, alcol. Fino all'incontro con la musica classica, con Bach in particolare, e alla scoperta di come le composizioni più sublimi siano state scritte da uomini che hanno avuto esistenze drammatiche e destini tragici.
18,00

Giorni senza fine

Giorni senza fine

Sebastian Barry

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 220

L'America di metà Ottocento è un posto senza pace. A ovest gli indiani si oppongono all'aggressiva avanzata dei bianchi tentando di difendere il territorio in cui hanno sempre vissuto, mentre a est si riversano gli europei in fuga dalla carestia, illusi di aver trovato la salvezza. Thomas McNulty ha solo quindici anni quando, rimasto orfano, decide di tentare la sua fortuna lontano dall'Irlanda e approda sulle coste americane. Qui Thomas incontra per caso John Cole che ha all'incirca la sua stessa età e i suoi stessi problemi. E simpatia immediata. Con un colpo di fortuna, i due trovano lavoro in un saloon: ripuliti ed elegantemente vestiti da donna, dovranno ballare con i minatori regalando loro un po' di femminilità in un postaccio di frontiera in cui il gentil sesso è merce rara. Ma la vita è impietosa e, quando i loro visi e corpi cominciano a tradire la realtà, Thomas e John devono inventarsi qualcos'altro. Stavolta, per guadagnarsi la pagnotta, si arruolano nell'esercito. Finiscono cosí in mezzo alle praterie, carnefici riluttanti nella guerra massacrante contro gli indiani. Anche Winona è una vittima innocente di questa guerra sanguinosa: rimasta sola al mondo, ritrova in John e Thomas quello che piú assomiglia a un paio di genitori. A legare lo strano trio un amore fuori dal comune, che ha il sapore di una promessa di libertà. Ma allo scoppio di una nuova guerra, quella civile, anche se ormai sono passati a un'occupazione totalmente diversa, Thomas e John non vogliono abbandonare i vecchi amici e si riuniscono a loro indossando l'uniforme blu dell'Unione. Assistono ancora a violenze, ingiustizie e orrori indicibili: la strada da percorrere sembra lunga e tortuosa, i nemici innumerevoli, l'elenco di avventure tutto da scrivere. Thomas racconta quello che vive e vede in prima persona, colorando di amore e umanità l'orizzonte di quei giorni che sembrano senza fine.
19,00

Giorno della liberazione

Giorno della liberazione

George Saunders

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 240

Nove racconti, nove mondi evocati attraverso voci che fanno emergere l’assurdo nella normalità e rivelano le prigioni fisiche, psicologiche e spirituali in cui sono rinchiusi i personaggi che li popolano. Ancorati a una visione delle cose che danno per scontata, bloccati in una condizione esistenziale rassicurante nella sua terribile immutabilità, tutti giungono alla “liberazione”, ovvero scoprono che la realtà è tutt’altro che stabile, acquisita e definibile. Nel lungo racconto eponimo, un gruppo di moderni schiavi senza memoria agganciati a una parete è costretto a esibirsi per il facoltoso padrone di casa e i suoi ospiti; in "Lettera d’amore" un nonno spiega al nipote come gli americani abbiano perso le loro libertà facendo piccole concessioni a un governo sempre più autoritario. In "Elliott Spencer" i derelitti della società vengono sottoposti al lavaggio del cervello, riprogrammati e sfruttati come manifestanti politici. L’indefesso lavoratore di un parco a tema sotterraneo (Ghoul) scopre la verità della sua condizione, su cui fino ad allora non si era mai fatto domande. Accanto a queste scene di ambientazione fantastica o distopica troviamo vicende più realistiche come quelle narrate ne "L’audace mamma d’azione" o "La mia casa", inquietante storia di un’ossessione che si dimostra vana. Suggestioni diverse e apparentemente contraddittorie, le stesse che in fondo la vita ci propone, ci regalano una lettura imperdibile e sollevano interrogativi sempre più cruciali e incalzanti.
18,00

Ragazzo in fiamme. Vita e opere di Stephen Crane

Ragazzo in fiamme. Vita e opere di Stephen Crane

Paul Auster

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2022

pagine: 1016

Scrittore, giornalista e corrispondente di guerra, Stephen Crane sembra davvero il protagonista di un romanzo. Povero e tormentato dai debiti, muore giovanissimo, ma fa in tempo a vivere situazioni estreme – perseguitato dalla polizia di New York, scampato a un naufragio al largo della Florida, accoltellato per errore a Cuba – e a scrivere testi straordinari. Citando da lettere e testimonianze, leggendo con cura appassionata i suoi lavori, Paul Auster ne ricostruisce la vita e le opere in un libro coinvolgente, che agli ammiratori confermerà il mito e agli altri svelerà uno dei segreti meglio custoditi della letteratura americana. Stephen Crane, autore del Segno rosso del coraggio, ha vissuto una vita breve ma intensa. Nato nel 1871 in una famiglia molto religiosa, perde il padre da bambino e cresce spostandosi da un luogo all'altro, un nomadismo che conserverà da adulto e che lo porterà in giro per gli Stati Uniti e per il mondo. A vent'anni, dopo aver abbandonato il college, si trasferisce a New York e comincia a muovere i primi passi come giornalista e scrittore. Affascinato dai luoghi malfamati e dalle persone tormentate che li frequentano, conduce un'esistenza bohémien dividendo l'alloggio con altri artisti e ritrovandosi spesso a saltare i pasti e a dormire su una cassa portacarbone. I soldi sono un cruccio costante, ma per un salto in uno dei tanti bordelli della città ne ha sempre abbastanza. Difendendo una prostituta, finisce per mettersi in grossi guai con la polizia, al punto da trovarsi costretto a lasciare New York in tutta fretta. Poco male, però. Altre avventure lo attendono, in particolare come corrispondente di guerra in Grecia, a Cuba e a Portorico. Intanto, nel 1897, si trasferisce in Inghilterra (in una casa che ovviamente non si può permettere) e lì stringe amicizia con scrittori del calibro di Joseph Conrad e Henry James. Ma chi ha dentro un fuoco spesso brucia in fretta. Crane non fa eccezione. Da sempre magro e giallognolo, si spegne a ventotto anni in un sanatorio della Foresta nera. Al suo fianco fino all'ultimo faticoso respiro c'è Cora, l'ex proprietaria di un bordello che, pur non avendo mai divorziato dal secondo marito, per un lustro è stata la sua fedele compagna di follie. Partendo dalla grande ammirazione per il Crane scrittore, Paul Auster ne ricostruisce con cura e sensibilità la vita da spirito libero e l'opera originale, così avanti rispetto ai tempi da essere stata spesso oggetto di feroci critiche.
24,00

Una nazione bagnata di sangue

Una nazione bagnata di sangue

Paul Auster

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

pagine: 128

Perché gli Stati Uniti, la ricca, meravigliosa terra della libertà e delle opportunità, sono anche il Paese più violento del mondo occidentale? Paul Auster si è interrogato a lungo su questo paradosso e nell’ultimo libro della sua vita, quasi a ideale testamento, si è destreggiato tra ricordi privati e memoria collettiva per andare al cuore del dilagante fenomeno della diffusione di armi negli Stati Uniti e dei sanguinosi massacri che ne sono scaturiti. Mute testimoni della scena del crimine, le fotografie di Spencer Ostrander accompagnano le sue parole ritraendo i luoghi delle stragi in tutta la loro normalità. Scatti in bianco e nero, senza alcuna presenza umana, perché di umano non è rimasto più nulla. Pistole giocattolo e film di cowboy: per molti bambini cresciuti negli anni Sessanta, americani e non, erano questi gli ingredienti di un’infanzia passata a imitare gli assalti agli accampamenti Indiani e le sparatorie tra valorosi sceriffi e malvagi pistoleri. Non meno diffusa era la consuetudine di imparare a usare un fucile per andare a caccia. Talentuoso tiratore fin dalla tenera età, Paul Auster ha conosciuto anche l’altra faccia delle armi – non strumenti di gioco o di pratica sportiva, bensì di distruzione – quando ne ha scoperto i segni indelebili all’interno della famiglia paterna: sua nonna aveva ucciso il marito, suo nonno, con due colpi di pistola. Questo episodio di inspiegabile violenza fornisce lo spunto per un’acuta riflessione critica su un’America dove la presenza di armi è ormai dilagante. A partire dallo sterminio della popolazione indigena in epoca coloniale, attraverso la condizione di schiavitù spietatamente imposta a milioni di africani, fino all’onnipresente notizia di sparatorie di massa tra i titoli del giorno, Auster prova a spiegare a se stesso e al lettore i motivi dell’uso e dell’abuso di armi da fuoco, e anche la fascinazione che esercitano ancora nell’immaginario collettivo americano. In un registro contabile di profitti e perdite, se la prima colonna riporta il crescente numero di armi in circolazione negli Stati Uniti, la seconda mostra in negativo la catastrofica cifra dei morti d’arma da fuoco dal 1968 a oggi. Numeri che rappresentano uomini, donne, adolescenti, bambini, persino neonati. E come un coro greco, muto testimone della scena del crimine, le fotografie di Spencer Ostrander ritraggono i luoghi delle stragi in tutta la loro quieta e squallida normalità. Luoghi quotidiani, comuni, talvolta brutti e banali, ma non per questo meritevoli dell’orrore a cui hanno assistito. Luoghi riproposti in scatti in bianco e nero, senza mai alcuna presenza umana, perché di umano non è rimasto più nulla.
24,00

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