Libri di Cristina Imbroglini
Non è cosa facile creare con arte un giardino. Maria Teresa Parpagliolo (1903-1974)
Cristina Imbroglini
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 208
Il volume è un’indagine su Maria Teresa Parpagliolo, e più in generale sul progetto di paesaggio; muove infatti dall’intento di conoscere meglio una progettista molto nota all’estero e poco studiata in Italia, nonostante un’attività teorica e sperimentale intensa e significativa. Parpagliolo partecipò al progetto degli spazi verdi dell’E42, progettò, sempre a Roma, il Cimitero militare francese di Monte Mario, il Parco dell’Hotel Cavalieri Hilton, i comprensori residenziali di Casal Palocco, Olgiata, Vigna Clara, il patio della sede RAI. Il libro si rivela, soprattutto, un’occasione preziosa per riflettere su temi che alimentano il dibattito contemporaneo sull’architettura del paesaggio. Più che una biografia o una ricostruzione esaustiva del lavoro di questa pioniera del progetto di paesaggio, il volume propone una lettura critica, orientata a evidenziare la portata innovativa di alcuni punti di vista di Parpagliolo su temi ancora molto attuali: la formazione e le competenze specifiche di un architetto del paesaggio; la continua ridefinizione del campo di azione del paesaggista in rapporto ai mutamenti della relazione uomo-ambiente;
Paesaggio Inclusione
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2023
pagine: 200
Questo volume, che muove dall'esperienza del Seminario del Dottorato di ricerca in Paesaggio e Ambiente svoltosi a Corviale nel corso del mese di maggio 2022, sul tema Paesaggio inclusione, cerca di dimostrare la rilevanza e la fertilità del concetto di inclusione all'interno del campo disciplinare del progetto. L'ipotesi di ricerca è che l'inclusione acquisti nuovi significati alla luce delle interpretazioni contemporanee legate agli scenari del cambiamento climatico e all'aumento delle diseguaglianze, che appaiono rilevanti per ogni declinazione del progetto contemporaneo. Obiettivo trasversale è quello di rimuovere-dimenticare-abbandonare la separazione tra teoria e progetto, tra esercizi di riflessione teorica ed elaborazioni progettuali, termini che dovrebbero interagire in modo nuovo e più creativo. Esplorare il concetto di inclusione presuppone infatti un dialogo aperto e collaborativo tra discipline diverse, attraverso quella contaminazione che permette di trovare soluzioni ai diversi bisogni della società proprio superando gli steccati delle tradizioni autoreferenziali, e mettendo in comune valori e competenze. Per questo motivo sono stati invitati a partecipare soggetti appartenenti ad altri contesti scientifici e disciplinari. Il riferimento allo spazio aperto di Corviale, contesto del Seminario, ha aiutato questo confronto.
Paesaggi socialmente utili. Accoglienza e assistenza come dispositivi di progetto e trasformazione urbana
Lucina Caravaggi, Cristina Imbroglini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 293
Questo libro muove da alcune considerazioni trasversali. In primo luogo si tratta della riflessione sul futuro, o meglio sull'aspirazione al futuro, inteso - per dirla con Arjun Appadurai - come fatto culturale. Non si sopravvive al disagio senza aspirazione al futuro, che costituisce il presupposto per reagire mettendo a punto una qualche abilità o competenza. Uno degli strumenti di cui disponiamo per avviare concretamente un ragionamento sul futuro rimane il progetto, qui inteso come intreccio e dialogo tra pianificazione (politiche) e azioni capaci di apprendere e quindi di evolvere (azioni collaborative). La ricerca sviluppa l'ipotesi che nuovi progetti possano nascere dalla collaborazione tra design e pianificazione, cioè tra singole azioni e scopi collettivi, tra soluzioni dirette e vantaggi a lungo termine. Questa ricerca tenta di stabilire una dialettica positiva tra queste due famiglie di azioni, che dialogano poco sul campo degli interventi rivolti al sociale, almeno nel nostro Paese. Le nuove pratiche di contrasto della marginalità sociale sono profondamente connesse alle molte esperienze contemporanee di convivenza, collaborazione, scambio e cooperazione, che stanno lentamente trasformando i modi di abitare, lavorare, spostarsi, divertirsi, conoscere e creare.
Pontili Corviale. Dispositivi per l'accessibilità dei territori metropolitani
Lucina Caravaggi, Cristina Imbroglini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 91
Il progetto pontili nasce all'interno di una ricerca sui territori urbanizzati della Roma oltre GRA all'interno del Dipartimento di Architettura e Progetto Sapienza Università di Roma. Il concetto classico di periferia si dimostra ormai inadeguato a interpretare i nuovi paesaggi metropolitani, che mostrano caratteri molto diversi rispetto al passato. La riflessione sul "diritto all'accessibilità" ha costituito un filo rosso capace di evidenziare percezioni sociali della città largamente diffuse: marginalità spaziale, intesa come distanza dai "centri riconosciuti"; marginalità sociale, intesa come mancanza di connessione e scambio con contesti urbani caratterizzati da maggiori opportunità; scarsa qualità urbana e ambientale, intesa come carenza di spazi organizzati e presidiati; mancanza di spazi pubblici adatti alle nuove esigenze di questo nuovo tipo di "abitanti". Con il laboratorio Corviale il progetto pontili è entrato in una fase di sperimentazione concreta.
Paesaggi del Molise. Istruzioni per l'uso
Lucina Caravaggi, Cristina Imbroglini
Libro
editore: Officina
anno edizione: 2007
Metamorfosi. Quaderni di architettura. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 11
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2022
pagine: 192
Questo numero propone una riflessione a partire da una ricerca svolta da docenti e ricercatori della Sapienza Università di Roma sull'area metropolitana romana il cui obiettivo è stato di comprendere come nuove e originali strategie di paesaggio potessero contribuire in modo concreto alla riattivazione ambientale e sociale degli insediamenti metropolitani, innescando nuove forme di identificazione collettiva, difendendo e rafforzando la biodiversità, avviando nuove economie connesse alla innovazione sociale, e contribuendo in questo modo a rafforzare il grado di resilienza delle comunità insediate.