Libri di Daniele Caviglia
A-o de là do ma poexie zeneixi 1996-2016
Daniele Caviglia
Libro: Libro in brossura
editore: Zona
anno edizione: 2017
pagine: 100
La nuova poesia in genovese.
Al governo del cambiamento. L'Italia di Craxi tra rinnovamento e obiettivi mancati
Daniele Caviglia
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 232
Dopo la tormentata transizione degli anni Settanta il nuovo decennio si apriva all'insegna di rinnovate speranze e di forti timori. L'affermazione di nuovi valori, il ruolo crescente dei mass media, il fenomeno dei ceti emergenti e lo spostamento degli equilibri politici erano i segnali di una progressiva trasformazione della società italiana sempre più investita dal processo di globalizzazione. Sul piano internazionale, le rinnovate tensioni tra Est e Ovest, l'avvento dell'amministrazione Reagan intenzionata a ripristinare la leadership politica ed economica di Washington, i segnali di incipiente debolezza del colosso sovietico, il tentativo di rilancio del processo di integrazione europea e le turbolenze della regione mediterranea costituirono lo sfondo sul quale si misurò l'Italia di quegli anni. È in questo contesto che i governi guidati da Bettino Craxi (agosto 1983 - aprile 1987) si trovarono a fronteggiare un'epoca di sfide e al tempo stesso di opportunità per proiettare il paese verso una nuova fase di modernizzazione. Il volume, nell'affrontare alcuni temi talvolta trascurati dalla storiografia, tenta di elaborare un bilancio sull'esperienza governativa del leader socialista stretta tra l'ambizione di accompagnare il paese verso una fase di crescita e i limiti imposti dalla situazione interna e dal quadro internazionale.
La diplomazia della lira. L'Italia e la crisi del sistema di Bretton Woods (1958-1973)
Daniele Caviglia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 288
All'inizio degli anni Sessanta la classe dirigente italiana maturò definitivamente la convinzione che il sistema economico internazionale, basato sugli accordi di Bretton Woods, costituiva uno dei cardini su cui poggiava la solidità del blocco transatlantico che aveva garantito la sicurezza delle frontiere e lo sviluppo del paese. In questa cornice, le relazioni monetarie rappresentavano uno dei perni attorno al quale ruotava l'intero sistema degli scambi commerciali del mondo occidentale e su cui si misurava la capacità dei principali paesi industrializzati di applicare i principi del multilateralismo e della cooperazione. La diplomazia italiana, grazie anche al vasto credito internazionale di cui godevano i vertici della Banca d'Italia, fino alla seconda metà degli anni Sessanta si distinse per l'impegno diretto al consolidamento del sistema monetario, per l'originalità delle proposte avanzate e per il continuo sforzo di mediazione tra gli Stati Uniti e i principali paesi europei. A partire però dalla fine del decennio, l'inarrestabile disintegrazione del sistema di Bretton Woods e l'apertura di una stagione di instabilità interna proiettarono l'Italia in una fase di crescente debolezza economica e istituzionale dalla quale sarebbe uscita solo dopo un lungo e travagliato percorso.
Un'occasione da perdere. Le forze armate italiane e la Comunità europea di difesa (1950-1954)
Daniele Caviglia, Alessandro Gionfrida
Libro: Copertina morbida
editore: Apes
anno edizione: 2009
La Comunità Europea di Difesa rappresentò un ambizioso progetto volto a risolvere il problema del riarmo della Repubblica Federale Tedesca in una cornice di massima integrazione delle forze armate nazionali. Oltre a una serie di complessi negoziati diplomatici, la prospettiva della creazione di un esercito comune europeo implicò anche l'avvio di un serrato confronto tra il governo e i vertici militari italiani, nonché la necessità di procedere all'applicazione tecnica di quanto previsto dal trattato CED firmato il 27 maggio 1952. Grazie all'utilizzazione di fonti archivistiche divenute recentemente consultabili, il volume offre una originale ricostruzione del dibattito, talvolta aspro, ma sicuramente costruttivo, tra la classe dirigente dell'epoca e gli stati maggiori delle forze armate, in particolare lo SME, chiamati a dare concretezza a una scelta "rivoluzionaria" che sembrava aprire scenari del tutto nuovi. Nonostante il fallimento finale, l'esperienza della CED costituì per le forze armate italiane un importante passo verso la modernizzazione dottrinaria e l'integrazione nel sistema difensivo NATO.
La diplomazia italiana e gli equilibri mediterranei. La politica mediorientale dell'Italia dalla guerra dei Sei Giorni al conflitto dello Yom Kippur
Daniele Caviglia, Massimiliano Cricco
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 184
Qual è stato l'atteggiamento italiano nei riguardi del conflitto arabo-israeliano durante il turbolento periodo della guerra dei Sei Giorni e del conflitto dello Yom Kippur? Il volume di Caviglia e Cricco, che trae origine da una ricerca condotta dagli autori presso gli archivi americani, britannici, e francesi, fornisce una rilettura di quel triennio, rivelando una partecipazione dell'Italia alla questione mediorientale di cui poco o nulla si è sinora saputo. Nel CD allegato, vi è una selezione dei materiali d'archivio consultati per la ricerca.