Libri di Edmund Spenser
Roma prisca-Antiquités de Rome
Janus Vitalis, Joachim Du Bellay, Edmund Spenser, Francisco G. de Quevedo y Villegas
Libro
editore: IkonaLiber
anno edizione: 2024
pagine: 16
Amoretti. Testo inglese a fronte
Edmund Spenser
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2014
pagine: 174
La raccolta dei sonetti di Edmund Spenser rappresenta un canzoniere legato alla tradizione petrarchesca eppure capace di rileggere con originalità il dialogo amoroso. Un sentimento di appassionata religiosità muove il testo, un lungo corteggiamento che diventa occasione per attraversare lo scontro tra ordine e caos, la consapevolezza della caducità della vita umana scandita da un tempo inesorabile, fino alla ricerca di un'armonia che nella poesia e nell'amore trova la sua pace. La lingua vibrante dell'autore della Regina delle fate rivive nella traduzione di Luca Manini, studioso dell'opera spenseriana, che firma anche l'introduzione e gli apparati che completano il volume.
Amoretti. Testo inglese a fronte
Edmund Spenser
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2007
pagine: 196
"Gli Amoretti sono una raccolta di ottantanove piccole poesie d’amore, o meglio, di “piccoli cupidi verbali”, che non a caso si calano nella veste del sonetto. Spenser, volendo anch’egli scrivere un suo Canzoniere per l’amata Elizabeth, non può fare altro che guardare al Petrarca e ai suoi imitatori. Dal sonetto, dunque, non può prescindere, ma poiché ama intervenire creativamente sulle forme che mutua dai predecessori, ecco che i sonetti di Amoretti presentano elementi di novità e originalità. Per prima cosa, sono veri e propri emblemi, che non hanno bisogno di immagini perché sono essi stessi delle immagini, quasi un festone che richiama i cupidi e gli amorini di tanti dipinti e statue del tempo. [...] Ma gli Amoretti sono anche una struttura costruita con cura e sapienza, anzi un ciclo, che mima il ciclo delle stagioni (con grande rilievo dato naturalmente alla primavera), i tempi dell’anno liturgico (fra i quali spicca quello della Pasqua) e persino quelli nei quali sta prendendo corpo piano piano The Faerie Queene; i temi, pur convenzionali e scontati, si richiamano l’un l’altro con grazia e freschezza, intrecciando festoni concettuali paralleli ai festoni dei “cupidi verbali”." (Dall’introduzione di Bruno Gallo)
La regina delle fate. Testo inglese a fronte
Edmund Spenser
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2012
pagine: 2368
Con "La regina delle fate", Edmund Spenser intese dare all'Inghilterra il poema epico che ancora le mancava; lo fece quando, sul trono, sedeva Elisabetta I Tudor, figlia di quell'Enrico VIII che, con lo scisma da Roma e la fondazione della Chiesa Anglicana, diede al paese una forte impronta nazionalistica. E celebrazione della rinnovata Inghilterra protestante è il poema di Spenser, come è celebrazione di Elisabetta, cantata sotto il nome di Gloriana, regina dell'immaginaria terra fatata che è, insieme, proiezione della realtà storica e spazio utopico di una nostalgia per una passata età dell'oro. Spenser progettò un poema immenso: dodici libri di dodici canti ciascuno. Ne portò a compimento solo sei; ma questi sei, più il frammento di un ipotetico libro settimo, danno un'idea compiuta della grandezza poetica di Spenser, della magia della sua lingua, della ricchezza delle sue conoscenze e aspirazioni. Questa è la prima traduzione integrale in italiano de "La regina delle fate". La sua presentazione vuole colmare una lacuna della cultura italiana, presso la quale Spenser poca fortuna ha goduto; quando invece continuo è stato il dialogo da lui intessuto con i nostri Petrarca, Ariosto, Tasso, Trissino, Castiglione, Guazzo.