Libri di Edward Conze
Il pensiero del buddhismo indiano
Edward Conze
Libro
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 1988
pagine: 344
Quest'opera discute e interpreta i grandi temi del buddhismo indiano, presentando la filosofia buddhista come un sistema intellegibile, plausibile e valido. L'autore racconta in quest'opera la storia della filosofia buddhista indiana durante i suoi 1100 anni di sviluppo tra il 500 a.C. e il 600 d.C. La storia si articola in tre periodi: il primo comprende il buddhismo "arcaico", la dottrina comune a tutti i monaci buddhisti al tempo di Asoka; il secondo e il terzo vedono lo sdoppiamento del pensiero buddhista in due direzioni diverse all'inizio dell'era cristiana: la setta di Hinayama con il suo Abhridarama, e la setta Mahayana con la sua metafisica trascendentale. Grande attenzione è stata prestata fin dall'inizio dell'opera per rendere intellegibili i dogmi dei filosofi buddhisti mostrando come essi derivino dall'esperienza della meditazione yoga ed evidenziandone il contrasto con le abitudini "scientifiche" di pensiero in uso nei paesi industrializzati.
I libri buddisti della sapienza. Sutra del cuore. Sutra del diamante
Edward Conze
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1978
pagine: 104
Duemila anni fa sia il Mediterraneo che l’India attraversarono un periodo particolarmente creativo, che vide gli scritti degli ebrei sulla Chochma, degli gnostici sulla Sophia e dei buddhisti sulla Prajñaparamita, o ‘perfezione di sapienza’. La letteratura sulla Prajñaparamita è composta da trentotto libri differenti, elaborati in India tra il 100 a. C. e il 600 d. C. Trenta generazioni di buddhisti in Cina, Giappone, Tibet e Mongolia hanno isolato due libri come i più santi dei santi: il Sutra del diamante, o, più propriamente, la “Perfezione di sapienza che taglia come un diamante”, e il Sutra del cuore, ovvero il Sutra che contiene il vero ‘cuore’, ‘fondamento’ o ‘essenza’ della sapienza, ambedue composti nel IV secolo d. C. Gli autori di queste opere erano certamente ben consapevoli che il linguaggio è inadatto a esprimere la profondità di una sapienza il cui fine è arrivare alla totale estinzione dell’io. Ciò nondimeno, i saggi dell’antichità hanno pensato che valesse la pena tentare persino l’impossibile, e forse un qualche beneficio ne verrà nel mettere a disposizione del distratto mondo di oggi la loro opera.
Scritture buddhiste
Edward Conze
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1978
pagine: 224
Un'occasione quanto mai rara per conoscere dall'interno la lezione filosofico-religiosa del Buddha, attraverso una scelta di brani presi ora dal Dharmapada, ora dal Buddhacarita, ora dalle Domande del Re Milinda, ora dal classico Libro tibetano dei Morti, così da raccontare l'insegnamento del Buddha con le stesse parole che la tradizione buddhistica a lui ascrive, scelte e giustapposte in modo da comporre un vero e proprio racconto. È fra l'altro interessante notare il taglio particolare dato da Conze alla scelta dei lunghi brani che compongono questa antologia. Difatti è l'umanità della lezione buddhista piuttosto che la profondità e la complessità che allo studioso inglese interessa sottolineare. Sulla traduzione degli originali lo stesso autore afferma di averla voluta 'povera' piuttosto che facilmente ridondante e 'bella', per cercare di conservarne, per quanto possibile in una lingua occidentale, il sapore originale.