Libri di Eleonora Missana
Controffensiva. Agire e resistere nell'epoca della complessità
Miguel Benasayag, Bastien Cany
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 160
In un mondo dove ogni gesto quotidiano – prendere un aereo, accendere l’auto, mangiare carne – può trasformarsi in una scelta densa di conseguenze imprevedibili, agire diventa un’impresa carica di contraddizioni. Il modello occidentale, fondato sul controllo e sul mito del progresso, mostra la sua crisi strutturale: l’azione razionale che si propone di risolvere problemi finisce per accrescerli, generando disordine, precarietà, distruzione. Miguel Benasayag e Bastien Cany propongono una riflessione radicale sull’agire in epoca di complessità e crisi sistemica, decostruendo le logiche lineari e deterministiche che hanno guidato per secoli la modernità occidentale. Non offrono soluzioni pronte né un’ideologia sostitutiva, ma tracciano un percorso teorico e politico verso nuove forme di impegno che non si affidano più a grandi narrazioni salvifiche. Al centro, l’idea di una controffensiva che non si articola nella lotta binaria e verticale contro il nemico, ma si costruisce dal basso, nelle pieghe del quotidiano, come apertura a nuovi possibili. Dalla crisi dell’Antropocene alla colonizzazione digitale, dal pensiero decoloniale all’ecologia politica, Controffensiva chiama alla resistenza, senza nostalgia né illusioni, e propone una via d’uscita non attraverso l’utopia, ma attraverso la pratica situata dell’esserci, qui e ora. Un invito a ripensare il senso dell’agire nell’epoca della complessità. Perché resistere non è tornare indietro, ma aprire spazi di possibilità nel cuore del presente.
Corpi viventi. Pensare e agire contro la catastrofe
Miguel Benasayag, Bastien Cany
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 272
Tutti ci accorgiamo di una trasformazione del mondo verso una maggiore complessità. Il futuro è incerto e il nostro rapporto con l’ambiente è sempre più difficile: un equilibrio sostenibile sembra molto lontano e la strada per raggiungerlo è piena di dilemmi. Ma in che modo gli alberi, le città, gli ecosistemi e tutti gli esseri e le cose che ci circondano, compresi noi stessi, sono più complessi? Il complesso futuro del mondo si riferisce a profondi cambiamenti materiali nel tessuto stesso della realtà. Nuove forme di resistenza alla distruzione della vita stanno emergendo ovunque. I dati hanno colonizzato ogni aspetto della vita e sono l’elemento paradigmatico del nostro secolo. Ma un soggetto che si trasforma in un flusso infinito di dati diventa passivo e così smette di essere propriamente un soggetto: lo spazio che dobbiamo riconquistare è quello dell’azione. Piuttosto che chiedere il ritorno della figura cartesiana dell’azione, che pretende di essere il padrone e il possessore della natura, Benasayag e Cany costruiscono una nuova etica, in cui la coscienza del singolo non è più solitaria e sovrana, ma è in un rapporto costante con gli ecosistemi in cui abita. Non possiamo più permetterci di pensare la conoscenza e l’azione come il risultato di un lavoro compiuto sul mondo da un soggetto conoscente, ma come la produzione di rapporti tra il vivente e il suo ambiente. In un mondo nel quale gli effetti delle nostre azioni sono ormai segnati dall’incertezza e dall’impotenza, come possiamo imparare a vivere, pensare e agire? La razionalità del soggetto moderno, chiuso in se stesso, non ha più alcuna presa sulla realtà. Dobbiamo imparare a pensare e a vivere a partire da ciò che è vivente e ci circonda.
Il ritorno dall'esilio. Ripensare il senso comune
Miguel Benasayag, Bastien Cany
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2022
pagine: 136
Proveniamo da un lungo periodo storico, quello della modernità, il cui imperativo era realizzare il sogno di un mondo disciplinato dalla ragione, finendo per addomesticare, e spesso negare come fragili e perdenti, l’esperienza del corpo, le pulsioni, i legami affettivi, l’interazione con la natura. Questo sogno dell’onnipotenza della ragione è stato travolto dall’irruzione della pandemia. L’incertezza, la complessità, la fragilità sono tornate con prepotenza nel nostro quotidiano, smascherando l’illusione del percorso moderno. È una presa di coscienza chiamata dal dolore e dalla paura, ma da questa fragilità può emergere qualcosa di nuovo e positivo. La crisi del coronavirus, secondo Benasayag e Cany, può diventare l’evento a partire dal quale immaginare nuovi rapporti di coabitazione tra il pensiero critico e la conoscenza che proviene da quel ‘senso comune’ che è la trama dinamica all’interno della quale le nostre vite acquistano senso.
Funzionare o esistere?
Miguel Benasayag
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2019
pagine: 120
Anziani considerati ormai ‘vecchi’, fuori dal ciclo produttivo e soprattutto da quello del consumo. Giovani che non hanno più il diritto di essere giovani, ma sono inseriti da subito nella giostra delle competenze da acquisire, dei risultati da conseguire, con l’imperativo di essere ‘imprenditori di se stessi’. Fragilità umane di tutti noi che vengono stigmatizzate come intoppi nella realizzazione di una felicità del qui e ora, col risultato di impregnarci di angoscia e paura del futuro. Non è lo scenario distopico di un libro di fantascienza, ma il panorama della nostra situazione attuale. Come ci siamo arrivati? Quando abbiamo abdicato alla nostra irriducibilità a una modellizzazione meccanica? Perché abbiamo accettato di diventare un mero ‘bilancio di competenze’ governato da un algoritmo ottimista, e perché ci siamo lasciati convincere che saremo migliori e più felici se ci lasceremo ‘aumentare’ dalle macchine? Ma soprattutto: c’è una via di resistenza a tutto questo? Miguel Benasayag, che da sempre si muove all’incrocio tra psicanalisi, biologia e filosofia e che per il suo essere un resistente ha anche pagato un prezzo personale, come racconta più volte in questo libro, raccoglie l’appello di una società impaurita e le propone una scommessa per un futuro diverso: un futuro di persone singolari, ricche delle proprie diversità, delle proprie qualità e incrinature, che vivono in relazione tra loro. Solo accettando di andare al di là del semplice ‘funzionamento’ della macchina e riguadagnando invece la complessità piena di senso dell’umano, si può tornare a considerare senza angoscia la morte come parte dell’esperienza sapida della vita, a guardare la fragilità del corpo e delle emozioni come ricchezza della relazione con gli altri. E recuperare così uno sguardo aperto verso un futuro che sia sempre meno un risultato e sempre più un cammino, a volte facile e a volte difficile come la vita vera.
Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 160
Miguel Benasayag riprende la celebre diagnosi formulata dodici anni fa con "L'epoca delle passioni tristi". La approfondisce, la radicalizza, ma ne fa anche un osservatorio da cui guardare al futuro con forza e speranze inedite. Benasayag descrive un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall'individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere. Tutto questo, ci spiega, si traduce in un profondo dolore individuale e in una radicale impotenza collettiva. Siamo vittime di questo malessere, e allo stesso tempo non ce ne rendiamo conto. Un intero mondo costruisce sistematicamente la nostra solitudine, e noi scambiamo questa violenta espropriazione per una perenne inadeguatezza individuale. Di fronte a questo panorama, da un lato Benasayag denuncia la collusione di tutti quei saperi che dovrebbero aiutarci ad affrontare questo oceano di sofferenza individuale e collettiva. Dall'altro lato, Benasayag ci insegna a leggere in filigrana questo scenario di distruzione per valorizzarne le potenzialità inespresse. E, soprattutto, per mostrarci che quelle potenzialità sono alla portata di chiunque di noi. Se le catene del neoliberismo inchiodano ciascuno al proprio posto, Benasayag ci spiega come trasformare quelle catene in legami interpersonali. I vecchi rapporti di potere diventano così il terreno di una nuova comunità di esperienze. E l'epoca delle passioni tristi si rivela come il tempo della creazione condivisa.
Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Miguel Benasayag riprende la celebre diagnosi formulata dodici anni fa con "L'epoca delle passioni tristi". La approfondisce, la radicalizza, ma ne fa anche un osservatorio da cui guardare al futuro con forza e speranze inedite. Benasayag descrive un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall'individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere. Tutto questo, ci spiega, si traduce in un profondo dolore individuale e in una radicale impotenza collettiva. Siamo vittime di questo malessere, e allo stesso tempo non ce ne rendiamo conto. Un intero mondo costruisce sistematicamente la nostra solitudine, e noi scambiamo questa violenta espropriazione per una perenne inadeguatezza individuale. Di fronte a questo panorama, da un lato Benasayag denuncia la collusione di tutti quei saperi che dovrebbero aiutarci ad affrontare questo oceano di sofferenza individuale e collettiva. Dall'altro lato, Benasayag ci insegna a leggere in filigrana questo scenario di distruzione per valorizzarne le potenzialità inespresse. E, soprattutto, per mostrarci che quelle potenzialità sono alla portata di chiunque di noi. Se le catene del neoliberismo inchiodano ciascuno al proprio posto, Benasayag ci spiega come trasformare quelle catene in legami interpersonali. I vecchi rapporti di potere diventano così il terreno di una nuova comunità di esperienze. E l'epoca delle passioni tristi si rivela come il tempo della creazione condivisa.
L'epoca delle passioni tristi
Miguel Benasayag, Gérard Schmit
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 129
I servizi di psichiatria vedono crescere il numero di giovani che accusano forme di disagio psichico. Un fatto allarmante, che più che il segnale di un aumento delle patologie, è il sintomo di un malessere generale che permea la società. Un fenomeno che costringe a interrogarci su che cosa si basi la nostra società, su quali siano le cause delle paure che ci portano a rinchiuderci in noi stessi. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.