Libri di Angélique Del Rey
Elogio del conflitto
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 208
Nella nostra vita pubblica e privata l’idea stessa di conflitto è stata bandita. O, più precisamente, tendiamo a essere intolleranti verso qualunque forma di opposizione e conflittualità, rendendoci di fatto ciechi verso gli aspetti positivi, progressivi, di crescita sociale e individuale che il “conflitto” racchiude (come ben sanno, per esempio, gli psicologi). In questo libro sono esplorate le radici e gli effetti perversi della rimozione del conflitto dallo scenario contemporaneo: rifiutiamo il conflitto e ci lasciamo invadere dall’ideale della trasparenza, decisi a sradicare ogni ombra, ogni opacità nella nostra relazione con l’altro o con gli altri. Ma questa, osserva Benasayag, è un’illusione pericolosa. La rimozione del conflitto, la negazione della sua natura ineliminabile, e anzi di positivo corollario dell’esperienza umana, ha in sé il rischio della patologizzazione di ogni contestazione, della criminalizzazione di ogni divergenza dalla norma, e porta con sé l’effetto “stabilizzante” di ogni ideologia totalitaria che, calandosi all’interno di ciascun individuo come dispositivo interiorizzato di autocontrollo, garantisce il compiuto trasferimento della logica del potere dalla sua forma “antica” di potere sovrano alla sua forma tipicamente contemporanea di potere disciplinare.
Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 160
Miguel Benasayag riprende la celebre diagnosi formulata dodici anni fa con "L'epoca delle passioni tristi". La approfondisce, la radicalizza, ma ne fa anche un osservatorio da cui guardare al futuro con forza e speranze inedite. Benasayag descrive un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall'individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere. Tutto questo, ci spiega, si traduce in un profondo dolore individuale e in una radicale impotenza collettiva. Siamo vittime di questo malessere, e allo stesso tempo non ce ne rendiamo conto. Un intero mondo costruisce sistematicamente la nostra solitudine, e noi scambiamo questa violenta espropriazione per una perenne inadeguatezza individuale. Di fronte a questo panorama, da un lato Benasayag denuncia la collusione di tutti quei saperi che dovrebbero aiutarci ad affrontare questo oceano di sofferenza individuale e collettiva. Dall'altro lato, Benasayag ci insegna a leggere in filigrana questo scenario di distruzione per valorizzarne le potenzialità inespresse. E, soprattutto, per mostrarci che quelle potenzialità sono alla portata di chiunque di noi. Se le catene del neoliberismo inchiodano ciascuno al proprio posto, Benasayag ci spiega come trasformare quelle catene in legami interpersonali. I vecchi rapporti di potere diventano così il terreno di una nuova comunità di esperienze. E l'epoca delle passioni tristi si rivela come il tempo della creazione condivisa.
La tirannia della valutazione
Angélique Del Rey
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2018
pagine: 189
Oggi, in qualsiasi ambito sociale ci si trovi a interagire con gli altri, essere valutati in base a criteri ritenuti oggettivi appare non solo naturale ma persino desiderabile. Anzi, ricondurre l'individuo a un'entità misurabile che dia precisamente conto della propria efficienza e competenza è diventato l'imperativo che governa le nostre prestazioni e relazioni. Questa rincorsa al «merito» instaura peraltro un clima di estrema competitività tanto a livello sociale quanto a livello individuale. Oltretutto, smentendo clamorosamente i suoi fautori, questa ossessione valutativa sta creando, in nome dell'efficienza, una forma inedita di inefficacia, proprio perché comprime le differenze normalizzando i profili individuali. Come appunto dimostra questa articolata critica della meritocrazia - portata avanti in vari ambiti sociali ma soprattutto nell'ambito del lavoro e dell'educazione - che contrappone al riduzionismo di un sistema iper-valutativo la complessità della vita e delle relazioni umane.
Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Miguel Benasayag riprende la celebre diagnosi formulata dodici anni fa con "L'epoca delle passioni tristi". La approfondisce, la radicalizza, ma ne fa anche un osservatorio da cui guardare al futuro con forza e speranze inedite. Benasayag descrive un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall'individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere. Tutto questo, ci spiega, si traduce in un profondo dolore individuale e in una radicale impotenza collettiva. Siamo vittime di questo malessere, e allo stesso tempo non ce ne rendiamo conto. Un intero mondo costruisce sistematicamente la nostra solitudine, e noi scambiamo questa violenta espropriazione per una perenne inadeguatezza individuale. Di fronte a questo panorama, da un lato Benasayag denuncia la collusione di tutti quei saperi che dovrebbero aiutarci ad affrontare questo oceano di sofferenza individuale e collettiva. Dall'altro lato, Benasayag ci insegna a leggere in filigrana questo scenario di distruzione per valorizzarne le potenzialità inespresse. E, soprattutto, per mostrarci che quelle potenzialità sono alla portata di chiunque di noi. Se le catene del neoliberismo inchiodano ciascuno al proprio posto, Benasayag ci spiega come trasformare quelle catene in legami interpersonali. I vecchi rapporti di potere diventano così il terreno di una nuova comunità di esperienze. E l'epoca delle passioni tristi si rivela come il tempo della creazione condivisa.
Elogio del conflitto. (Passi scelti)
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2012
pagine: 16
Por donde saldrá el sol? Da dove sorgerà il sole? È la speranza che vive nel cuore della notte a parlare in questa domanda degli indiani d'America. Come sanno gli indiani, la notte può essere lunga. Molto lunga, talvolta. Una notte di cinque secoli, così essi definiscono la colonizzazione, il genocidio, la quasi scomparsa del loro popolo. Noi, eredi di quell'Occidente che li ha sterminati, possiamo oggi fare nostro il loro interrogativo: Por donde saldrá el sol? [...] Eraclito ci dice che il giorno e la notte si susseguono in eterno. Dobbiamo aguzzare lo sguardo per indovinare da dove spunterà la luce, senza troppo spaventarci quando l'ombra tornerà a calare. [...] Ogni cosa è retta dal conflitto, e chi rimuove il conflitto non fa che precipitare il mondo degli uomini e delle donne nel gorgo dell'irreale. Un elogio del conflitto, lungi dal celebrare la necessità dello scontro, afferma il principio stesso della creazione e del nuovo.
Elogio del conflitto
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2008
pagine: 206
Il libro muove da un'osservazione fulminante: nella nostra vita pubblica e privata l'idea stessa di conflitto è stata bandita. O, più precisamente, tendiamo a essere intolleranti verso qualunque forma di opposizione e conflittualità, rendendoci di fatto ciechi verso gli aspetti positivi, progressivi, di crescita sociale e individuale che il "conflitto" racchiude (come ben sanno, per esempio, gli psicologi). In questo libro Miguel Benasayag e Angélique del Rey esplorano le radici e gli effetti perversi della rimozione del conflitto dallo scenario contemporaneo: rifiutiamo il conflitto e ci lasciamo invadere dall'ideale della trasparenza, decisi a sradicare ogni ombra, ogni opacità nella nostra relazione con l'altro o con gli altri.
Alla scuola delle competenze. Dalla educazione alla fabbrica dell'alunno performante
Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
La malattia delle nostre società, afflitte dell'epidemia del “mito dell'individuo”, chiaramente denunciato da Benasayag, anziché essere corretta dal periodo scolastico, sembra essere inculcata dalle origini, e non come vaccino, ma come vera acculturazione. Si è passati dal laborioso e a volte umile, ma solare, lavoro di educare alla responsabilità di apprendere e prepararsi alle scelte di vita ad una scuola che sembra voler inculcare l'arte del primeggiare in un campo. Carriera e specializzazione per ogni individuo divengono da subito l'orizzonte a cui si è diseducati. Diseducati cioè a percepirsi come soggetti di una comunità umana di cui con il nostro sapere e lavoro siamo corresponsabili. Atteso da tutte le realtà che in Italia lavorano su questo tema – dagli insegnati ai genitori, fino agli studenti stessi –, un libro pacato ma lucidissimo nel criticare l'attuale processo di scolarizzazione proposto a livello internazionale.