Libri di Elsa Bivona
Sui mobili confini del diritto. Tra pluralità delle fonti ufficiali e moltiplicarsi di formanti normativi «di fatto»
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 1280
Nel 1970, l'introduzione del divorzio e l'approvazione dello statuto dei lavoratori segnavano uno spartiacque, un punto di non ritorno, e non solo nelle materie specificamente disciplinate. Pur rimanendo nell'ottica classica del diritto ‘imposto', per le motivazioni che le ispiravano e le finalità perseguite tali riforme prefiguravano una profonda modificazione nel rapporto tra essere e dover essere, tra fatto e diritto, tra regole ricevute e valori emergenti, inaugurando una nuova fase nell'interrelazione tra norme giuridiche e realtà sociale, tra autorità politico-istituzionali e attori (e fattori) sociali del cambiamento. Ma altresì, mentre nuovi territori sono stati via via ascritti al dominio del giuridico, altri sono stati progressivamente abbandonati, fino a ridursi a una sostanziale insignificanza. Oggi, il “paradigma postmoderno della giuridicità” si richiama all'ormai generalizzato pluralismo di valori e di fonti, di principi e di formanti normativi, nel quale i meri fatti si accreditano come portatori di una propria prescrittività: il diritto diviene mite, flessibile, liquido, e sempre più il sistema appare come un «arcipelago» frastagliato e perennemente in divenire. La raccolta di scritti in onore del Prof. Massimo Paradiso intende avviare una riflessione sul senso complessivo delle trasformazioni registratesi in quest'ultimo mezzo secolo nei principali settori del diritto privato e sui continui fermenti che li attraversano, tra pluralità di fonti normative, incessante creazionismo giurisprudenziale e (tentativi di) sistemazione dottrinale.
La clausola penale usuraria
Elsa Bivona
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2016
pagine: 144
Lo studio affronta il tema della clausola penale e la questione, assai controversa, delle tecniche di tutela da impiegare per il caso in cui essa si riveli usuraria. Dall'esame del dibattito in materia emergono da subito le numerose incertezze sull'argomento: da un lato, con riferimento all'ammissibilità o meno di un controllo usurario delle promesse di vantaggi moratori, revocata in dubbio soprattutto da coloro che sottolineano la mancata considerazione degli interessi moratori nella costruzione del Tasso effettivo globale medio; dall'altro, ove tale rilevanza risulti ammessa, con riguardo all'individuazione del rimedio più adeguato alla tutela del debitore. In questa prospettiva, lo studio sottopone a riesame critico i diversi orientamenti in materia e si propone di rintracciare il rimedio più adeguato alla tutela del debitore, nel necessario raccordo con il quadro normativo emergente sia dalla l. n. 108/96, sia dalla disciplina sulle clausole abusive.