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Libri di Ester Fuoco

Esplorazioni intermediali nel teatro di Amir Reza Koohestani. La ricerca della libertà tra iperrealtà e tradizione

Esplorazioni intermediali nel teatro di Amir Reza Koohestani. La ricerca della libertà tra iperrealtà e tradizione

Ester Fuoco

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2025

pagine: 192

Questo volume offre al lettore un’ampia panoramica sull’estetica teatrale di Amir Reza Koohestani, uno dei più importanti registi e autori iraniani contemporanei. Distaccandosi dallo stile naturalistico prevalente in Iran, Koohestani (nato nel 1978) debutta sulla scena europea nel 2001, conquistando da subito il favore della critica e del pubblico. Il suo teatro intermediale supera i limiti imposti dalla censura, pur rifacendosi alle convenzioni sceniche tradizionali iraniane, e affronta temi di forte attualità. Spaziando tra realismo e simbolismo, tra quotidianità e immaginario poetico, le sue regie combinano il linguaggio multimediale con quello drammaturgico. Attraverso una panoramica dei principali spettacoli diretti fino a oggi, si delineerà il ritratto di questo artista mediatore, le cui storie vengono delineate da dialoghi accurati e intimi, resi più intensi dall’uso di schermi e proiezioni.
22,00

Né qui, né ora: peripezie mediali della performance contemporanea

Né qui, né ora: peripezie mediali della performance contemporanea

Ester Fuoco

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 199

Cosa ne è del corpo performativo quando sul palco vengono coinvolti dei dispositivi tecnologici? Quale processo estetico di rimediazione e democratizzazione subisce la corporeità tipica dello spettacolo dal vivo? Cosa accade allo spettatore quando a teatro assiste a uno spettacolo senza attori in carne e ossa? O perché un performer sceglie di danzare con un partner robotico? Le Performing Arts sono protagoniste di questo passaggio epocale a un “Nuovo Umanesimo”, fatto di inediti percorsi estetici, di intra-azioni tra esseri organici e sintetici, di processi creativi postumani. Questo libro chiama in causa un approccio interdisciplinare all’arte performativa contemporanea e propone un tentativo di sintesi di un percorso intrecciato, in cui la ricerca tecnologica e l’immaginario artistico, l’arte e la scienza, perseguono vie inedite per superare i limiti dell’umano, dalla predeterminazione biologica alla vulnerabilità diffusa nell’era pandemica del COVID-19.
18,00

Blasphemia. Il teatro e il sacro

Blasphemia. Il teatro e il sacro

Libro: Libro in brossura

editore: CELID

anno edizione: 2019

pagine: 336

Blasfemia (greco blasphêmía; da cui 'bestemmia') deriva da bláptein, ingiuriare, e phêmê, reputazione; significa letteralmente diffamazione, contestazione della Fama; cioè, più che del divino in sé, del suo valore identitario. Se è vero che il teatro, alla ricerca di uno statuto di necessità, da più di un secolo si racconta come discendente del rito (in questo confortato dall'antropologia e dai miti fondativi di quasi tutte le culture), allora si può dire, con una punta di provocazione, che la storia di quello che noi chiamiamo teatro è in effetti storia di una progressiva 'dis-sacrazione' (come in primis dimostra il Teatro Greco); ma nel contempo anche di un senso di perdita, di ricerca di quella stessa necessità iniziale (come dimostrano ad esempio i ciclici dibattiti sulla tragedia e sulle origini del teatro). Ecco perché, secondo Grotowski, diversamente dalla profanazione, che è invece mancanza di rapporto col sacro, oggi paradossalmente "il blasfemo è il momento del tremito. Si trema quando si tocca qualcosa che è sacro; forse è già distrutto, distorto, deformato e comunque rimane sacro. Il blasfemo è un modo per ristabilire i legami perduti, per ristabilire qualcosa che è vivo […] Non c'è blasfemo se non c'è relazione vivente col sacro".
16,00

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