Libri di Federico Morganti
La società degli scambi. Un'introduzione all'etica e all'economia
Cathleen Johnson, Robert Lusch, David Schmidtz
Libro: Libro in brossura
editore: IBL Libri
anno edizione: 2025
pagine: 422
Da adulti, non vogliamo solo vivere una vita piacevole, desideriamo contribuire anche alla vita degli altri. Siamo infatti animali sociali, che mirano non soltanto a cooperare e a commerciare, bensì a ritagliarsi un posto all’interno della società. Ma come si può essere davvero utili al nostro prossimo? Un filosofo (Schmidtz) e due economisti (Johnson e Lusch) affrontano la questione unendo argomenti che riguardano la teoria economica, l’etica e la prassi imprenditoriale. Come devono vivere le persone per rendere il mondo un posto migliore? Che tipo di società consente agli individui più intraprendenti di usare i propri talenti nel modo più efficace possibile? Cosa serve per portare sul mercato idee, beni o servizi che possano elevare il livello di benessere delle persone? In settanta agili capitoli, gli autori compongono un vero e proprio manuale pensato per fini didattici, accessibile ed esaustivo, che spiega l’economia e il funzionamento di una società basata sugli scambi.
Contro la democrazia. L'era dell'incompetenza e i rischi per la democrazia
Jason Brennan
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2023
pagine: 336
Cosa ha fatto la democrazia per noi? Ha dato voce ai più deboli, promosso il dibattito, favorito integrazione, crescita e sviluppo. Già: ma cosa ha fatto la democrazia per noi di recente? Se la domanda fosse rivolta a Jason Brennan, la sua risposta sarebbe probabilmente che è la questione stessa a essere mal posta. Quella che, secondo Winston Churchill, era la "peggior forma di governo possibile a eccezione di tutte le altre" non ha mai avuto la possibilità di fare del bene, né mai l'avrà. La ragione è spiegata in questo lavoro che, ritenuto eretico e scandaloso quando venne pubblicato per la prima volta, è ormai ritenuto un classico del pensiero politico contemporaneo. Brexit, crisi di cultura e competenza, estremisti ai vertici dei governi, assalti ai palazzi del potere potrebbero non essere storture, bensì i sintomi inevitabili della vera natura della democrazia che somiglia, secondo Brennan, non tanto al luogo di un civile e ragionato dibattito, quanto al regno di dell'irrazionalità e dell'ignoranza: molti elettori compiono le loro scelte sulla base dell'emozione o del pregiudizio, non conoscendo neanche, in numerosi casi documentati, la forma di governo vigente o addirittura i nomi dei leader in carica. Inoltre, come dimostra l'autore, che rivolge la sua critica sia alla democrazia rappresentativa che a quella deliberativa, la partecipazione politica tende a rendere le persone peggiori - più irrazionali, arrabbiate e cariche di pregiudizi. Quale alternativa abbiamo, allora? Come superare gli inconvenienti della democrazia se non vogliamo esporci ai rischi che comporterebbe la concentrazione del potere nelle mani di pochi? La proposta di Brennan è di sperimentare una forma di governo "epistocratica" che sia compatibile con parlamenti, elezioni e libertà di parola, ma distribuisca il potere politico in proporzione a conoscenza e competenza.
La guerra degli intellettuali al capitalismo
Alan S. Kahan
Libro: Libro in brossura
editore: IBL Libri
anno edizione: 2019
Perché gli intellettuali non amano il capitalismo? Saggi, romanzi, opere teatrali e manifesti: da sempre gli uomini di cultura puntano il dito contro i mali prodotti dal sistema economico basato sulla proprietà privata. Posizioni simili uniscono personalità molto diverse tra loro: da Gustave Flaubert a Karl Marx, da T.S. Eliot a Friedrich Nietzsche, da Ezra Pound a Pablo Picasso. Da due secoli, l'intellighenzia rifiuta il progresso economico e la libera impresa, affidandosi di volta in volta a movimenti politici diversi, dal nazionalismo al socialismo, dal fascismo al comunismo, col solo obiettivo di superare il grigiore e la volgarità della società commerciale. Ai nostri giorni, come scrive Kahan nella sua prefazione, tutti i movimenti populisti «esprimono una comune antipatia per il libero mercato e per la crescente autorità delle organizzazioni sovranazionali che incoraggiano la libera circolazione dei capitali e delle persone (cioè l'immigrazione)». "La guerra degli intellettuali" al capitalismo racconta la storia di questo scontro, prova a spiegare i motivi di tale ostilità e tenta di individuare possibili forme di convivenza pacifica fra intellighenzia e mondo produttivo.
Percorsi evolutivi. Lezioni di filosofia della biologia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 200
Il volume invita a percorrere una trama di interrogativi biologici che lentamente investono la filosofia e viceversa di riflessioni fino ad ora proprie della filosofia che intersecano nozioni biologiche, acquistando in tal modo una nuova concreta rilevanza. I contributi presentati rispecchiano la ricchezza dell’attuale panorama di ricerca attraversando ambiti e metodi tra loro anche lontani, ma tutti situati entro l’odierno processo di estensione del programma di ricerca darwiniano.
Psicologia animale ed evoluzione nel secolo di Darwin
Federico Morganti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2015
pagine: 240
Che il darwinismo abbia reso più difficile scorgere l'esistenza di un disegno in natura, è un luogo comune entrato ormai a far parte della cultura popolare. Negli ultimi decenni la ricerca storica ha tuttavia mostrato i limiti di una visione che interpreti l'impatto dell'evoluzionismo sulla cultura coeva come semplice rottura con la prospettiva teologico-naturale. Il libro cerca di ricostruire, nella sua complessità, il rapporto tra evoluzionismo e teologia naturale dal più circoscritto punto di vista dei dibattiti sull'origine delle facoltà animali che caratterizzarono il "secolo di Darwin".
Contro la democrazia
Jason Brennan
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 333
È stato detto che la democrazia sia la peggior forma di governo, ad eccezione di tutte le altre fin qui sperimentate. Ma se la concezione relativistica dei regimi democratici come "male minore" appare in molte analisi e teorie moderne, da Machiavelli a Sartori, passando per Weber e Schumpeter, nessuno prima di Jason Brennan aveva sottoposto a un processo altrettanto spietato la "miglior forma di governo possibile". A giudicare dai risultati, infatti, il regime che dovrebbe garantire a tutti i cittadini il diritto di essere guidati da leader competenti e capaci di prendere decisioni ponderate, somiglia troppo spesso al regno dell'irrazionalità e dell'ignoranza: molti elettori compiono le loro scelte sulla base dell'emozione o del pregiudizio, non conoscendo neanche, in numerosi casi documentati, la forma di governo vigente o addirittura i nomi dei leader in carica. Inoltre, come dimostra Brennan, che rivolge la sua critica sia alla democrazia rappresentativa che a quella deliberativa, la partecipazione politica tende a rendere le persone peggiori - più irrazionali, arrabbiate e cariche di pregiudizi. Quale alternativa abbiamo, allora? Come superare gli inconvenienti della democrazia se non vogliamo esporci ai rischi che comporterebbe la concentrazione del potere nelle mani di pochi? La proposta di Brennan è di sperimentare una forma di governo "epistocratica" che sia compatibile con parlamenti, elezioni e libertà di parola, ma distribuisca il potere politico in proporzione a conoscenza e competenza. Prefazione di Sabino Cassese. Con un saggio di Raffaele De Mucci.