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Libri di Francesca La Rocca

I guardiani della felicità

I guardiani della felicità

Francesca La Rocca

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2022

pagine: 316

Cosa ci rende capaci di stabilire cosa sia un bene e cosa sia un male nella nostra vita? Qual è la variabile da monitorare per valutare quanto effettivamente possiamo ritenerci "felici"? Siamo sinceramente liberi di prendere delle decisioni o qualcosa influenza inevitabilmente il nostro modo di agire? Quanto sarebbe verosimile una misura del nostro benessere emotivo? Andrea Franceschini è un ragazzo come tanti; divide il suo tempo tra le lezioni universitarie presso la facoltà di ingegneria di Catania, lo sport, le uscite con gli amici di sempre, senza mai mancare i pranzi dalla nonna Maria. Un giorno però, dei fenomeni insoliti catturano la sua attenzione... Aiutato dall'enigmatico professor Salvatori e dalla sua affascinante nipote Sara, cercherà di venire a capo del mistero che adesso assorbe le sue giornate. Trovare una soluzione diventerà sempre più urgente, sta accadendo qualcosa di nuovo e strano, di proporzioni mondiali e, nell'ombra, qualcuno osserva Andrea monitorando l'intero pianeta... Un racconto ricco di emozioni e colpi di scena, che potrebbe essere più vicino a noi di quanto pensiamo. Il romanzo è al tempo stesso una piccola galleria d'arte composta da 22 illustrazioni a colori realizzate da 9 eccezionali illustratrici. 
22,00

Design e delitto. Critica e metamorfosi dell'oggetto contemporaneo

Design e delitto. Critica e metamorfosi dell'oggetto contemporaneo

Francesca La Rocca

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 170

Attraverso 12 parole-chiave, il libro individua una serie di fenomeni innovativi e influenti che caratterizzano oggi il design. Ciascuna parola-chiave, per seguire la metafora del processo all'oggetto, è associata alla precisazione di alcuni capi di accusa che si suppone ne motivino per reazione l’emergenza. Fino a scoprire, infine, quello che è l’unico vero delitto che può commettere il design.
25,00

Il tempo opaco degli oggetti. Forme evolutive del design contemporaneo

Il tempo opaco degli oggetti. Forme evolutive del design contemporaneo

Francesca La Rocca

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2011

pagine: 160

Storicamente nato nelle scintille dell'opposizione moderna di tecnica e cultura, il design si è nutrito anche della ricchezza vivificante di questo conflitto, sfuggendo sia all'ambito dell'arte che a quello della tecnologia e nello stesso tempo servendosi di entrambe. Questa ambiguità strategica è servita al design a muoversi più agilmente, a definire un territorio riservato in cui operare e sperimentare, riuscendo a salvaguardare aspetti altrimenti rifiutati dalla modernità. Benché vicinissimo all'industria e alle sue logiche, il design non ha mai rispecchiato fedelmente l'ottimizzazione tecnicista, riducendosi a semplice mezzo della ragione economica, né ha aderito in pieno ai paradigmi scientifici del riduzionismo. Esso ha spesso agito, invece, come una sorta di grimaldello della modernità: più indisturbato nello sperimentare rispetto all'architettura, legato alla quotidianità e alla dimensione privata dell'abitare, ha fatto della vicinanza all'utente la sua forza persuasiva. Il saggio delinea quindi il ruolo svolto dal design nel passaggio dal "progetto trasparente" al "progetto opaco": nella modernità la superficie dell'oggetto ne prosciuga la profondità, l'oggetto non possiede quindi segreti né una sua specificità interiore. L'oggetto post-industriale rivendica attraverso i caratteri dell'indistinzione, dello sfumato, dell'opaco il diritto a custodire quella dimensione di interiorità e intimità dell'anima negata dall'ottimizzazione tecnica.
26,50

Scritti presocratici. Andrea Branzi: visioni del progetto di design 1972/2009

Scritti presocratici. Andrea Branzi: visioni del progetto di design 1972/2009

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2010

pagine: 208

Scritti presocratici è una selezione di articoli e saggi di Andrea Branzi dagli anni Settanta fino ad oggi. La raccolta non mira tanto ad una sistematizzazione del suo pensiero, operazione che ne contraddirebbe lo spirito, quanto ad una ricognizione aperta dei suoi molti percorsi. Branzi si ritiene, infatti, parte di una generazione che definisce "presocratica", per una riflessione ontologica sul design che rigetta tradizioni mitologiche o visioni critiche chiuse, andando ad analizzare sul campo questioni basilari del progetto. Nel suo complesso, il pensiero teorico di Branzi delinea una potente via di uscita da una serie di miti della modernità, analizzandoli nei loro riflessi sulla cultura del design. L'antologia ha l'obiettivo di presentare un quadro di idee evolutive che prefigurano direzioni inedite per il progetto e sollecitano la definizione di un nuovo statuto per il design. Gli articoli selezionati non sono riprodotti integralmente, ma nei loro passi più significativi e in rapporto ad alcune tematiche emergenti. Il riferimento ai filosofi presocratici, conosciuti attraverso fonti frammentarie, ha confortato questa scelta, che non sminuisce, ma evidenzia ancora di più l'incisività di alcune tesi di Branzi. È sembrato questo il modo migliore per rendere conto di una vasta riflessione sul progetto contemporaneo, che ci invita ad immaginare per il design non un destino, ma tanti possibili futuri.
27,50

Innovazione e utopia nel design italiano

Innovazione e utopia nel design italiano

Sabrina Lucibello, Francesca La Rocca

Libro: Libro in brossura

editore: Roma Design Più

anno edizione: 2015

pagine: 165

Una via latina al progetto, visionaria eppure concreta, resistente ad accogliere in automatico le istanze del razionalismo ortodosso, volta ad un innovazione tecnologica inseparabile da una visione culturale complessa e profonda, è il codice genetico che non è mai venuto meno nel design italiano. La prima utopia del design italiano è identificabile paradossalmente con un elemento di grande concretezza: l'idea è quella che il pensiero, se è abbastanza forte e lungimirante, riesce sempre a trovare delle vie di attuazione, ha cioè la possibilità di trasformare in qualche modo la propria energia incarnandola in oggetti. La condizione è ricercare il modo in cui all'utopia si possano temporaneamente staccare le ali, precipitarla per un momento sul suolo della vita reale e dell'industria, e trasformare questa caduta libera in un modello di innovazione. Il filo conduttore del libro è una ricognizione del binomio utopia/innovazione come chiave di lettura di fenomeni recenti della produzione e della ricerca in Italia: l'immagine più convincente che ne emerge è quella di una nebulosa creativa, legata alle proprie radici, sensibile a cogliere le correnti più interessanti che a livello internazionale percorrono il design, quanto assolutamente restia ad assumere un modello unico per l'innovazione.
30,00

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