Libri di Francesca Veltri
Prime cittadine
Lucia Montesanti, Francesca Veltri
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
«Che importa che in qualunque Ufficio io sia accolta - in quanto sindaco donna - con molta deferenza e cortesia e ogni sorta di gentilezza, quando so che l'insidia mi sta alle spalle, che il primo cafone ricco che si presenta dopo di me ha il sopravvento, e che io non riesca a fare […] quanto vorrei?». Maestre e avvocate, partigiane e dottoresse, comuniste o democristiane che siano, le sindache italiane elette nel 1946 sperimentano le stesse sfide, rappresentate non solo dalla ricostruzione morale e materiale del proprio territorio, ma anche dall'essere le prime donne a rivestire una carica amministrativa in un paese che, fino a quel momento, aveva negato loro il diritto di voto. Dal 2016, quando viene inaugurata la Sala delle donne a Montecitorio, si sono aggiunti nuovi nomi e storie all'elenco delle ‘sindachesse'. Oltre a presentare l'anagrafe più recente e aggiornata di quelle che, di nome e di fatto, sono state prime cittadine - sia per aver finalmente goduto a pieno dei diritti politici, sia per essere state a capo di intere comunità - questo libro si propone di indagare i loro contesti di provenienza e le ragioni che hanno permesso loro di conquistare il potere. Tredici donne su più di settemila comuni non sono certo un numero elevato, e proprio per questo la loro eccezionalità – che resterà tale anche nei decenni successivi - muove curiosità, interesse e interrogativi a carattere storico e sociologico che la presente ricerca prova a soddisfare, attraverso consultazione di archivi, rassegna della stampa dell'epoca, interviste a testimoni privilegiati, analisi di fonti iconografiche e ricognizione diretta sul campo.
Malapace
Francesca Veltri
Libro: Libro in brossura
editore: Miraggi Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 187
Autunno 1944. In un campo di prigionia alleato della Francia appena liberata, è detenuto François, accusato di collaborazionismo. Quando al campo arriva Antoine, vecchio vicino di casa al tempo dell’infanzia e ora fascista convinto, François rammemora il percorso che l’ha condotto all’internamento, attraverso un dialogo intessuto di reticenze e accuse, di antagonismo e intimità carsica. …
Donne e politica in Umbria fra Resistenza e ricostruzione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2021
pagine: 240
In questo libro studiose e studiosi di storia contemporanea e sociologia politica indagano sul ruolo pubblico delle donne umbre dalla Resistenza contro il nazifascismo agli anni Cinquanta. Come ha messo in evidenza una ricerca a partire dagli anni Settanta, le donne in Italia uscirono dalla partecipazione attiva alla Resistenza, espressa in varie forme, conquistando diritti civili e politici da esercitare nella nuova società del dopoguerra, per molti tratti ancora immersa in una cultura patriarcale. In questi capitoli dedicati alle donne umbre riecheggiano le testimonianze e i ricordi di coloro che, coscienti dei loro diritti acquisiti, si affermarono come cittadine attive, diventando protagoniste della scena politica dell'Umbria nell'epoca repubblicana. Tra le tante testimonianze e ricordi vi sono quelli dell'eugubina Walkiria Terradura, partigiana combattente, che rimarrà icona della memoria della Resistenza sull'Appennino umbro-marchigiano. Ma vi sono anche ex partigiane che plasmano l'associazionismo femminile regionale e nazionale dell'Unione donne italiane e del Centro italiano femminile e che partecipano attivamente alle elezioni amministrative del 1946 e al Referendum istituzionale Monarchia/Repubblica. Appena ottenuto l'elettorato attivo e passivo, la cittadinanza femminile è ancora incompiuta e debole in una regione e in un paese dove il conflitto tra Dc e Pci, agli inizi della guerra fredda, esercita un grosso peso sulla definizione del ruolo sociale delle donne nell'Italia della ricostruzione e degli anni Cinquanta. La figura di Mirella Alloisio, partigiana ligure, umbra d'adozione, insegnante, resta emblematica per la lotta politica nelle associazioni e nei partiti per l'affermazione dei diritti delle donne. Sfera privata e pubblica si intrecciano e si rafforzano nel complesso lavoro politico delle donne che assumono cariche amministrative, come Elsa Damiani Prampolini, pediatra, eletta sindaca di Spello per il Pci dal 1946 al 1960. Difficoltà e successi, sconfitte e speranze attraversano le pagine di questo libro e fanno sorgere domande sulle soglie varcate dalle donne nei propri territori, non solo umbri, figure spesso rimaste nell'ombra o nel silenzio della storia e della memoria.
Edipo a Berlino
Francesca Veltri
Libro: Copertina morbida
editore: Divergenze
anno edizione: 2019
pagine: 688
Il movimento nella rete. Storia e struttura del Movimento 5 Stelle
Paolo Ceri, Francesca Veltri
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2017
pagine: 362
Il ventennale bipolarismo della Seconda Repubblica ha consolidato nell’opinione pubblica l’immagine di una politica gestita da una casta chiusa, privilegiata e autoreferenziale, di fronte alla quale la proposta del Movimento 5 Stelle si è affermata come una novità e un’alternativa credibili. Gli spettacolari successi ottenuti sul piano elettorale ne sono la prova. Quanto la novità e l’alternativa si siano tradotti in realtà dipende in massima parte dalle forme assunte dai processi decisionali: il tipo di democrazia diretta praticata nel movimento creato da Grillo e Casaleggio costituisce una sfida alla democrazia rappresentativa o un’occasione mancata di partecipazione? Le rigorose analisi storiche e sociologiche sviluppate nel volume consentono di ragionare in modo documentato sia sul grado di realismo del principio “ognuno vale uno”, sia sul rapporto strumentale tra uso della rete e controllo del movimento.
Quale ordine sociale? Dibattito politico e teorie sociali nella Francia degli anni Trenta
Francesca Veltri
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2012
pagine: 372
Può la democrazia diretta essere la risposta alle crisi dell'economia di mercato e della politica nazionale, agli effetti perversi della divisione del lavoro sociale? Negli anni Trenta questa prospettiva, incarnata nella struttura dei soviet in URSS, con la sua promessa di una società egualitaria e senza classi, affascina e poi disillude molti intellettuali militanti. Il crescente potere della burocrazia sovietica diventa il simbolo dell'avvento di una nuova classe sociale, non più basata sul possesso di mezzi, ma delle competenze necessarie a gestirli, ed a garantire il funzionamento di una società complessa. È in questo contesto che torna d'attualità il dilemma posto da Durkheim: come equilibrare la necessità di una cultura funzionale - che porti gli uomini a specializzarsi in modo sempre più efficace allo svolgimento del proprio ruolo - con il rischio che l'eccessiva specializzazione crei frammentazione e conflitto, invece di accrescere la solidarietà e l'ordine sociale? Come limitare la distanza e l'incomunicabilità fra i diversi ruoli, permettendo un minimo controllo sulle strutture decisionali, per giungere ad una democrazia che non sia assoluta (come proponevano i rivoluzionari), ma sia comunque più solida rispetto a quelle europee degli anni Trenta, la cui divisione interna aveva portato molti a guardare con favore ai modelli di stato totalitario?
La rete in movimento: telematica e protesta globale
Francesca Veltri
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2005
pagine: 140
La città perduta. Simone Weil e l'universo di Linguadoca
Francesca Veltri
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 189
Gli ultimi anni della vita di Simone Weil (1909-1943), furono segnati dal desiderio di approfondire ciò che ella considerava le proprie civiltà ispiratrici: la Grecia antica, l'Oriente ed il mondo arabo, l'Occitania. L'influenza della cultura occitanica, in particolare, doveva avere conseguenze profonde sia sull'evoluzione del suo pensiero religioso, sia sulle riflessioni politiche maturate a Londra in piena guerra, durante la stesura de "L'Enracinement". Tale influenza, oggetto di polemica già a partire dall'immediato dopoguerra, spesso negata, altre volte sopravvalutata, viene qui ripresa e ridiscussa, nel tentativo di ricostruire l'ottica con la quale la Weil vi si sarebbe rivolta, attraverso l'analisi dei suoi ultimi scritti, di lettere e appunti inediti. Le considerazioni che ne vengono fuori rappresentano una fonte ricchissima di spunti e stimoli che ella cercò di offrire ad una Francia in guerra, piegata e oppressa dalla propria fragilità spirituale prima ancora che dall'invasione nazista. L'analisi dei miti catari, il concetto di città contrapposto a quello di nazione, la riscoperta di un'identità umana in continua e dolorosa opposizione a quella divina, sono la base di una serie di intuizioni filosofiche che gettando un ponte tra Medioevo e Novecento conservano un fascino immutato anche per il lettore contemporaneo.
La città perduta. Simone Weil e l'universo di Linguadoca
Francesca Veltri
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2002
pagine: 170
Gli ultimi anni della vita di Simone Weil (1909-1943), furono segnati dal desiderio di approfondire ciò che ella considerava le proprie civiltà ispiratrici: la Grecia antica, l'Oriente ed il mondo arabo, l'Occitania. L'influenza della cultura occitanica, in particolare, doveva avere conseguenze profonde sia sull'evoluzione del suo pensiero religioso, sia sulle riflessioni politiche maturate a Londra in piena guerra, durante la stesura di l'"Enarcinement". Tale influenza, oggetto di polemica già a partire dall'immediato dopoguerra viene qui ripresa e ridiscussa, nel tentativo di ricostruire l'ottica con la quale la Weil vi si sarebbe rivolta, attraverso l'analisi dei suoi ultimi scritti, di lettere e appunti inediti.