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Libri di Francesco Panero

La «servitù della gleba» e il villanaggio. Italia centro-meridionale (secoli XII-XIV)

La «servitù della gleba» e il villanaggio. Italia centro-meridionale (secoli XII-XIV)

Francesco Panero

Libro: Libro rilegato

editore: Bonanno

anno edizione: 2022

pagine: 300

Il tema della cosiddetta "servitù della gleba" medievale è stato più volte affrontato nel secolo scorso da storici di vaglia e, nonostante ne sia stato ridimensionato il significato fin dagli anni venti del Novecento da parte di Marc Bloch, ha continuato fino a oggi a essere direttamente o indirettamente toccato in diversi studi storico-giuridici o dedicati alla storia della società e dell'economia rurale del medioevo, talvolta anche attraverso il ricorso acritico all'uso della locuzione "servo della gleba" in sostituzione del lemma "servo". Negli stessi anni in cui Bloch tentava di arginare la diffusione del mito della "servitù della gleba" medievale, per molti studiosi dell'inizio del secolo scorso la "servitù" caratterizzata da legami perpetui alla terra (la gleba dei poeti classici, anche se il termine ricorre in alcune leggi del tardo Impero) nel medioevo sarebbe prevalsa su ogni altra forma di dipendenza. Dopo gli studi apparsi negli ultimi trent'anni - sui coloni/ascrittizi, manentes e villani dell'Italia centrale e della Sicilia, oltre che sui villeins inglesi, sui remences catalani e sui mainmortables borgognoni -, talvolta con esiti interpretativi discordanti, è opportuno discutere alcune posizioni storiografiche riprenden- do l'analisi della documentazione disponibile per il basso medioevo. È questa anche l'occasione per tentare di rintracciare le radici del "villanaggio" in Italia, che si ricollegano tanto all'idea del "colonato fiscale" della tarda antichità (in particolare per quanto riguarda la Sicilia in età normanna), quanto alle riflessioni teoriche dei glossatori - a cominciare da Irnerio - che nelle regioni del Centro-Italia e in Emilia-Romagna talvolta trovarono un'applicazione pratica nella contrattualistica agraria dei secoli XII-XIV. Diventano così più comprensibili sia l'impegno alla residenza richiesto ai contadini dell'Italia centrale dai proprietari terrieri che non disponevano di poteri giurisdizionali, sia quello imposto dal regno normanno, per esempio, ai cittadini (uomini liberi) di Cefalù nel 1132, sia, ancora, il lamento del vescovo della stessa città, nel 1329, di fronte alla perdita, nel corso di due secoli, di oltre tremila villani legati ereditariamente alla terra che coltivavano.
30,00

Comunità, Carte di franchigia, Comuni. Insediamenti umani fra area alpina e Pianura padana occidentale (secoli XI-XV)

Comunità, Carte di franchigia, Comuni. Insediamenti umani fra area alpina e Pianura padana occidentale (secoli XI-XV)

Francesco Panero

Libro: Libro in brossura

editore: Bonanno

anno edizione: 2020

pagine: 290

Gli studi relativi alle comunità dei due versanti dell'area alpina occidentale, sulle quali da alcuni anni si è avviato un progetto di ricerca multidisciplinare, si possono avvalere proficuamente di confronti con il territorio subalpino e padano. In questo contesto emerge, tra gli altri aspetti, l'importanza delle carte di franchigia e del riconoscimento di privilegi e di antiche consuetudini, da parte del potere pubblico e di signori territoriali e locali, atti che stanno alla base del rinvigorimento organizzativo delle comunità dei due versanti montani. Nell'Italia nord-occidentale il conferimento di privilegi da parte di re italici e imperatori ad alcune comunità urbane, o a gruppi rilevanti di possessori e di mercanti, costituì infatti una delle principali premesse per lo sviluppo delle autonomie locali. Ma soprattutto per le comunità rurali e per i centri minori del versante transalpino delle Alpi occidentali le carte di franchigia rappresentano un atto fondamentale per l'origine e per lo sviluppo istituzionale dei comuni. Poiché a monte di queste ricerche vi sono alcune analisi preliminari sulle forme del popolamento alpino, nella seconda parte del volume si fa il punto anche sulla cronologia e sulle dinamiche socio-economiche che stanno alla base dell'origine dell'insediamento umano e della struttura delle comunità ancor prima che le medesime si orientassero a organizzarsi a comune.
30,00

Il servaggio bassomedievale. «Taillables» e «mainmortables» nell'area alpina occidentale

Il servaggio bassomedievale. «Taillables» e «mainmortables» nell'area alpina occidentale

Francesco Panero

Libro: Libro in brossura

editore: Bonanno

anno edizione: 2020

pagine: 164

Il versante franco-svizzero e quello italiano delle Alpi occidentali costituiscono un territorio piuttosto omogeneo sia sul piano insediativo sia dal punto di vista culturale ed economico-sociale. I secoli del basso medioevo si prestano pertanto per uno studio comparato anche sul tema dei rapporti di dipendenza servile nei secoli XII-XV, che la storiografia, guardando prevalentemente al mondo contadino, solitamente definisce "nuovo servaggio". Sullo status dei contadini dipendenti, molti problemi relativi all'idea di libertà, al tipo di subordinazione (temporanea oppure ereditaria, vale a dire "servile"), agli oneri sostenuti nei confronti delle signorie fondiarie e bannali, alle limitazioni dei "diritti civili" nei secoli centrali del Medioevo, meritano di essere approfonditi. Per esempio, è opportuno chiarire se esista un nesso fra imposizione della taglia arbitraria e dipendenza servile in alcune regioni transalpine, dove è ben documentata la presenza di talliabiles serve conditionis e di homines de manumortua, mentre l'onere del formariage bassomedievale e quello della manomorta successoria sembrano essere marginali sul versante cisalpino delle Alpi occidentali. Anche le carte di franchigia concesse a individui e comunità dei due versanti alpini offrono lo spazio ad alcune differenziazioni tra manumissioni e affrancazioni individuali e collettive da oneri signorili e di natura pubblica. Infine, l'analisi delle corvées orienta a considerarle un'opera prestata sia da contadini liberi sia da servi e da talliabiles/villani/ascripticii, ma non una prova di servaggio.
16,00

Forme di dipendenza rurale nel medioevo. Servi, coltivatori liberi e vassalli contadini nei secoli IX-XIV

Forme di dipendenza rurale nel medioevo. Servi, coltivatori liberi e vassalli contadini nei secoli IX-XIV

Francesco Panero

Libro: Libro in brossura

editore: CLUEB

anno edizione: 2018

pagine: 232

Una costante di lungo periodo, dal secolo IX al XIV, che emerge non solo dalla documentazione italiana, ma anche da quella degli altri paesi dell'europa occidentale è costituita da tre forme principali di dipendenza rurale: la servitù altomedievale e il nuovo servaggio dei secoli XII-XIII; il servizio delle masnade armate, libere e non libere, la subordinazione che si veniva a creare con i giuramenti di fedeltà ligia da parte di uomini liberi e i rapporti di vassallaggio contadino; la libera dipendenza contadina che in tutta l'Europa occidentale coinvolse dall'età carolingia in poi la maggior parte delle persone dedite ai lavori agricoli.
27,00

Società, culture e istituzioni di una regione europea. L'area alpina occidentale fra Medioevo ed Età moderna

Società, culture e istituzioni di una regione europea. L'area alpina occidentale fra Medioevo ed Età moderna

Pierpaolo Merlin, Francesco Panero, Paolo Rosso

Libro: Libro in brossura

editore: Marcovalerio

anno edizione: 2013

pagine: 452

L'area alpina occidentale considerata coincide con la macroregione che attorno ai massicci del Mercantour/Argentera, del Pelvoux, del Gran Paradiso, del Monte Bianco/Monte Rosa e delle Prealpi del Delfinato e della Savoia - si sviluppa lungo l'asse nord/sud che collega Ginevra a Tolone e quello est/ovest tracciabile fra Torino e Grenoble. Per tutto il Medioevo i costanti contatti fra i due versanti alpini sono assicurati dai valichi che già nell'Antichità mettevano in comunicazione le località delle Alpi occidentali con la Cisalpina e le Gallie. Soltanto nel corso dell'Età moderna e con un'accelerazione tra Sei e Settecento, la nuova stagione politica, economica e culturale inaugurata in Europa dall'azione accentratrice dei principi, allenta progressivamente la struttura del territorio di matrice medievale. Il nascente assolutismo persegue infatti la continuità territoriale, favorisce la polarizzazione su una città capitale in area subalpina, punta alla difesa dello Stato con moderni apparati difensivi sui confini.
29,00

Grandi proprietà ecclesiastiche nell'Italia nord-occidentale

Grandi proprietà ecclesiastiche nell'Italia nord-occidentale

Francesco Panero

Libro: Libro in brossura

editore: CLUEB

anno edizione: 2009

pagine: 268

26,00

Castelli e borghi nel Piemonte bassomedievale
25,00

Villenove medievali nell'Italia nord-occidentale

Villenove medievali nell'Italia nord-occidentale

Francesco Panero

Libro: Libro in brossura

editore: Marcovalerio

anno edizione: 2004

pagine: 233

Insediamenti dapprima provvisori ai margini di foreste che venivano attaccate da rustici dissodatori, grappoli di case e villaggi aperti costruiti in prossimità delle nuove terre messe a coltura, borghi spesso muniti di difese, o addossati a un castello, e talvolta progettati secondo un piano geometrico, nel corso dei secoli XI-XIV vennero a cambiare profondamente la fisionomia del territorio. Il libro fa il punto, nella prima parte, sulle scansioni cronologiche e sulle motivazioni della fondazione di villenove a partire dai primi decenni dopo il Mille e, nella seconda parte, analizza alcuni casi relativi alla nascita di nuovi insediamenti e di nuove circoscrizioni territoriali nella regione subalpina.
18,00

Comuni e borghi franchi nel Piemonte medioevale

Comuni e borghi franchi nel Piemonte medioevale

Francesco Panero

Libro

editore: CLUEB

anno edizione: 1988

pagine: 360

26,00

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