Libri di Giancarlo Macchi Jánica
Territori spezzati. Spopolamento e abbandono nelle aree interne dell'Italia contemporanea
Libro: Libro rilegato
editore: CISGE
anno edizione: 2019
pagine: 256
La ricerca sulla complessa quanto importante questione dello spopolamento delle aree interne – giustificata sia dal carattere emergenziale del fenomeno, sia dalla necessità politico-sociale di intervento – fornisce un quadro conoscitivo di grande rilevanza. Si tratta di un contributo essenziale non solo per la ricchezza di processi coinvolti, ma anche per la necessità di produrre quelle risposte che i territori cosiddetti marginali e i propri attori locali richiedono da tempo. In base a tali considerazioni, "Territori spezzati", nasce con l’obiettivo di adempiere questo complesso ma fondamentale compito, ponendosi lo scopo di fornire un quadro descrittivo minuzioso del fenomeno. Il volume, frutto della collaborazione trasversale fra più discipline, vuole offrire una guida di sintesi per le politiche attuali e future di contrasto alla pressante marginalizzazione dei territori soggetti a spopolamento. Si è giunti, dunque, a un vero e proprio «documento condiviso»: una raccolta collettiva e multidisciplinare, che, partendo da esperienze e pratiche di studio differenti, ha saputo convergere su uno spazio comune di analisi delle grandi trasformazioni territoriali in corso.
Geografia del postumano. Linguaggio e separazione
Giancarlo Macchi Jánica
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2019
pagine: 120
Comunemente la realtà terrestre viene concepita come un contenitore di oggetti. Il linguaggio e la classificazione rappresentano un riflesso istintivo di questo processo di separazione. Ma, oltre alla suddivisione in atomi, parti o individui, esiste anche la possibilità di interpretare la realtà come unità. Essa assume l’aspetto di un vasto tessuto di relazioni sostanzialmente non scomponibile. Che implicazioni ci sono a livello scientifico se – al di là di ciò che suggeriscono il linguaggio e la capacità discriminatoria della mente – si giunge a contemplare una trama composta esclusivamente da relazioni e non più da oggetti? Può la specie umana essere considerata non separabile dall’ecosistema terrestre? Può un paradigma basato sulla reciprocità di rapporti essere applicato alla comprensione della società dalle sue origini fino alle più recenti fasi della civiltà tecnologica?