Libri di Gianfranco Pagliarulo
Oltre il ponte. Il fascismo, la Resistenza, la Costituzione italiana
Mario Anzani
Libro: Libro rilegato
editore: Autopubblicato
anno edizione: 2025
Prefazioni di Gianfranco Pagliarulo e Andrea Orlandi.
La luna al suo comando. Storia di Felice Magliano, internato militare italiano
Lorella Beretta
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 136
Felice Magliano, classe 1913, ha combattuto da soldato semplice nella Seconda Guerra Mondiale per poi incarnare una propria personale Resistenza, l’8 settembre 1943, quando si rifiutò di ubbidire a Hitler e Mussolini, diventando così loro prigioniero e nemico. Una vicenda esemplare raccontata dalla viva voce del protagonista che, a 108 anni, vibra del ripudio di tutte le guerre. Un inno alla libertà reso con grazia stilistica e accuratezza storiografica da Lorella Beretta, che ce ne restituisce la musicalità fin negli intercalari, nelle incursioni del dialetto cilentano, trasmettendo la passione di un’umanità palpitante di vita, umorismo, saggezza e amore per la giustizia. Prefazione di Liliana Segre; Nota introduttiva di Gianfranco Pagliarulo.
Mora e Gibin. Due ragazzi d'oro
Angelo Vecchi
Libro: Libro in brossura
editore: Selvatiche Edizioni - Seed
anno edizione: 2025
La memoria è quello che ci rimane e tanto più questa memoria è feconda di insegnamenti, se si cala nel tempo che viviamo, tragico, di guerra, di nuovi fascismi, di segnali di inumanità. Sta a noi, anche nella memoria di Ernesto ed Enzo, il contrastare i mostri della guerra ritrovandoci umani fra gli umani sul pianeta e nel nostro Paese. Prefazione di Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale ANPI.
La sirena delle 10:00. Cronaca dell’organizzazione degli scioperi operai del marzo 1943 a Torino
Francesco Laudadio
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2024
pagine: 112
«Il 1975 è l'anno in cui il Pci raggiunge il livello più alto della sua influenza nel Paese. Ma il 1975 è anche l'anno in cui – apparentemente in modo improvviso – Francesco decide di troncare di netto il suo impegno politico, il suo ruolo di funzionario del Pci nella sua regione, la Puglia, per paracadutarsi nel mondo del cinema che sin dall'adolescenza era stato, dopo la politica, la sua grande passione. Gli scritti di quell'anno cruciale per la sua esistenza (questo come gli altri due già editi), dunque, è come se testimoniassero del percorso sentimentale attraverso cui Francesco aveva dato una svolta alla sua vita. Lo sforzo è quello di sperimentare come la storia del movimento operaio italiano nelle sue diverse facce (quella del movimento contadino e bracciantile della sua regione nel romanzo, della classe operaia di Torino in questo scritto, della generazione del Sessantotto in Ritorno alla Comune) potessero alimentare l'arte a cui aveva deciso di dedicarsi. E ciò avviene in una stagione nuova rispetto agli anni del neorealismo e della stessa commedia all'italiana, in un passaggio cruciale non solo della storia del cinema italiano ma di quella del Paese». (Piero Di Siena)
Lo sguardo dell'altro. Fascismo e colonialismo visti dagli aggrediti di ieri e di oggi
Gianfranco Miro Gori, Alessandro Pollio Salimbeni
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2023
pagine: 224
Questo volume raccoglie le relazioni del convegno che si è svolto a metà ottobre del 2022 a Forlì e la tavola rotonda finale. Il tema: "Lo sguardo dell'altro". E mai titolo fu più appropriato. «Quello sguardo - si è scritto in letteratura - mi disse tutto quello che c'era da dire». Ecco, il punto è se e come noi, gli italiani, abbiamo incrociato quello sguardo, lo sguardo degli aggrediti. Il sottotitolo è esplicito: "Fascismo e colonialismo visti dagli aggrediti, ieri e oggi". Crolla così l'imponente mausoleo della retorica di chi limita la sua visione del mondo ai confini del nostro Paese e inquina la parola "Patria" in un minestrone traboccante di nazionalismo. Ecco perché si tratta di una ricognizione storica ambiziosa ed ancora allo stato iniziale, che però ha una valenza politica di peculiare attualità. [...] si illustrano nel libro le vicende dell'attacco italiano all'Etiopia, alla Somalia, alla Spagna, alla Grecia, alla Francia, all'Unione Sovietica, alla Cirenaica, all'Albania, alla Dalmazia e Istria, alla Slovenia. Opportunamente Filippo Focardi nella sua relazione cita "The Guardian", su cui il 25 luglio 2001 si scrive che «i soldati di Mussolini hanno commesso atrocità che per sessant'anni non sono state punite. Adesso la cospirazione del silenzio sta finalmente cominciando ad essere svelata». E Focardi si interroga sulle ragioni di tale "cospirazione". Ma davvero questa comincia ad essere svelata, oppure registriamo preoccupanti passi indietro? (dalla Prefazione di Gianfranco Pagliarulo)
Antifascisti adesso... Perché non è ancora finita
Gianfranco Pagliarulo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 122
Cosa vuol dire essere antifascisti ai giorni nostri? Esiste un pericolo di ritorno del fascismo storico? O è piuttosto verosimile l’espandersi di un impasto di nazionalismo camuffato da primato patriottardo, di razzismo come paura patologica dell’altro, di dirigismo autoritario, di pensiero antiscientifico mischiato a elementi propri del fascismo? Essere antifascisti adesso vuol dire contrastare il mostro destrutturandolo e assieme proporre un’alternativa che è tutta contenuta nella Costituzione, mai pienamente applicata, e che va difesa, nella cura della memoria partigiana. Occorre una nuova narrazione della Resistenza, in cui la memoria del passato diventi guida per l’azione nel presente e stimolo per l’impegno civile. Al tempo del reversibile declino della democrazia, quando il sistema dei partiti non corrisponde più all’arco costituzionale dei primi decenni della Repubblica, l’associazionismo democratico può essere sia una barriera contro qualsiasi avventura autoritaria sia un punto di ripartenza civile e sociale nella storia dell’Italia libera e liberata. Ma non basta. Occorre estirpare i mali che avvelenano il Paese e creano sfiducia, risentimento, rancore: la povertà, il declassamento sociale, la disoccupazione. Non c’è antifascismo senza lotta contro le diseguaglianze.