Libri di Gianvito Brindisi
Su diritto e sragione. Follia e ozio a partire da Cesare Beccaria
Gianvito Brindisi
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2023
pagine: 566
Questo libro interroga Beccaria a partire da domande che forse lo renderanno irriconoscibile a molti, concentrandosi su alcuni casi limite che rischiano di porre un problema all’oggettivismo penale così specifico del suo capolavoro, Dei delitti e delle pene: folli, oziosi, sospettati pericolosi, ossia i soggetti su cui si sono edificate, tra XVIII e XIX secolo e in funzione dei processi di normalizzazione, la moralizzazione e l’antropologizzazione che caratterizzano ancora oggi le nostre pratiche penali. Ma come si è passati dalla separazione beccariana tra reato e peccato alla connessione tra reato e devianza o anormalità? Quale posto hanno Beccaria, la sua scienza dell’uomo, la sua teoria penale, la sua epistemologia giudiziaria e la sua pratica di governo nel processo storico che ha portato alla nascita delle scienze umane e al loro ingresso nella pratica giudiziaria?
L'istituzione, in pratica. Ripensare il diritto e la politica con Pierre Bourdieu
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2022
pagine: 356
La ricerca di Pierre Bourdieu (1930-2002) costituisce oggi in Italia un riferimento inaggirabile in molti dei campi che ha toccato, ma la sua riflessione sulle istituzioni e sul campo giuridico ha finora goduto di pochi riconoscimenti, e ancora più rari sono stati i lavori volti a valorizzarne l’impianto in nuove direzioni. Nella speranza di consentire ai lettori di istituire uno sguardo critico sulle pratiche giuridiche aiutati da una consapevolezza epistemologica e critica al tempo stesso, il presente volume – che raccoglie interventi di specialisti di Bourdieu e di studiosi che hanno fatto del suo apparato concettuale uno strumento importante delle loro ricerche – non intende offrire una mera presentazione del lavoro del sociologo sulle istituzioni e sul campo giuridico e politico, né definire l’uso legittimo del suo apparato concettuale o replicarne piattamente l’impianto critico, ma prolungare la problematizzazione epistemologica e politica delle istituzioni di Bourdieu, confrontarla con altre prospettive epistemologiche e metodologiche, nonché mettere alla prova i suoi concetti e i suoi strumenti su nuovi oggetti e nuove piste di ricerca.
Cartografie sociali. Rivista di sociologia e scienze umane. Volume Vol. 4
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 244
Cartografie Sociali è una rivista di sociologia, semestrale e peer reviewed, che si colloca nel panorama delle scienze sociali contemporanee come uno spazio di riflessione aperto a diversi contributi della disciplina e luogo di divulgazione del sapere per coloro che, a vario titolo, operano nel sociale, nelle istituzioni, nell'accademia, nel mondo della politica e dell'associazionismo.
Michel Foucault. Maestro involontario. Rifrazioni epistemologiche, etiche e politiche
Gianvito Brindisi
Libro: Copertina morbida
editore: Youcanprint
anno edizione: 2016
pagine: 184
Difficile classificare Michel Foucault come un maestro nel senso tradizionale del termine. Nella sua introduzione dietro pseudonimo alla sua riflessione Foucault ha definito la sua prestazione più specifica come una storia critica del pensiero, dove il pensiero equivale all'azione che pone, nelle loro relazioni possibili, un soggetto e un oggetto, e la storia critica all'analisi delle condizioni in cui queste relazioni si sono costituite o modificate. Foucault non è stato in tal senso maestro di un qualcosa come il sapere o la tradizione filosofica, di cui ha rovesciato stili e domande, ma al contrario maestro di un come: è stato cioè un maestro di critica, di un'attitudine, di una disposizione all'inquietudine verso quel che ci costituisce in quanto soggetti e perciò nei confronti della verità e dei saperi. Il presente volume intende pertanto riflettere non solo sull'enorme potenzialità euristica che Foucault ha disseminato in vari campi disciplinari, ma anche e soprattutto sul suo aver rappresentato un prisma ottico in grado di restituire rifrazioni inquiete dei fasci di luce rappresentati dai saperi.