Libri di Giovanna Ricoveri
Agri-Cultura. Terra lavoro ecosistemi
Riccardo Bocci, Giovanna Ricoveri
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: EMI
anno edizione: 2006
pagine: 192
"Agri-Cultura", secondo quaderno della rivista "CNS-Ecologia Politica", denuncia il modello agricolo industriale dominante, che distrugge terra, lavoro ed ecosistemi. Non risolve il problema della fame nel mondo, è ecologicamente insostenibile, mortifica il lavoro agricolo sotto il profilo economico e sociale. Il cambiamento radicale di cui c'è bisogno, sostengono gli autori del volume, non può tuttavia limitarsi al settore dell'agricoltura: richiede anche una modifica radicale del sistema capitalistico e della cultura che lo sostiene e lo legittima. Interventi di: Riccardo Bocci, Fabio Parascandolo, Marinella Correggia, Miguel Altieri, o Tim Lang, Richard Manning, Antonio Onorati, Gianluca Brunori, Jean Ziegler, Estelle Deléage, Marc Dufumier, João Pedro Stedile, Massimo Angelini, Luca Colombo, Salvatore Engel-Di Mauro, Nora McKeon, Simona Limentani, Riccardo Franciolini e Sabrina Sganga.
Beni comuni vs merci
Giovanna Ricoveri
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 120
Agli inizi del XXI secolo i beni comuni sono riemersi nel dibattito pubblico dalla notte dei tempi, diventando la bandiera dei movimenti progressisti mondiali che cercano una via d'uscita dal capitalismo. Tra i beni comuni si distinguono i beni comuni materiali che coinvolgono il diritto di una comunità di godere dei frutti di un bene o risorsa naturale. Vi sono poi "altri" beni comuni, materiali anch'essi, come l'atmosfera e la biodiversità, oppure immateriali come la creatività umana, fino ai diritti "universali" della persona. Il recupero dei diritti delle comunità sui beni comuni, la loro riappropriazione delle risorse naturali, rappresenta un nuovo paradigma di società organizzata a livello locale e a partecipazione democratica, ecologicamente sostenibile, integrativo e in parte anche sostitutivo del mercato, da rilanciare anche nei paesi del Nord. L'agricoltura organica di prossimità, i cicli corti, la riduzione dei tempi e dei costi energetici dei trasporti, e più in generale il controllo democratico del territorio da parte delle comunità locali possono fare la differenza dando protagonismo alle popolazioni ivi insediate su scelte che le riguardano da vicino e rilegittimando lo Stato e l'intervento pubblico. Ma affinché questa proposta possa essere presa in considerazione, occorre che la politica diventi "ecologia politica", mettendo la natura al centro delle politiche e valutando a monte quali effetti sociali ed ecologici quelle scelte possano produrre.