Libri di Giovanni Bonanno
Pappalardo. Cardinale dell'arte a Sagunto
Giovanni Bonanno
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2020
pagine: 240
"Pappalardo cardinale dell'arte a Sagunto" è un ritratto inedito di uno dei maggiori protagonisti del dopo Concilio. Nella Palermo dominata dalla mafia, egli intuisce che l'arte contemporanea può costituire strumento di promozione umana e di evangelizzazione perché, oltre a essere segno di bellezza, possiede la forza profetica dell'accusa e della liberazione. Non è un critico Salvatore Pappalardo, ma un vescovo affascinato dall'intelligenza di pittori e scultori nelle cui creazioni, sovente, riecheggia l'urlo di Giobbe e il canto delle Beatitudini. Nel capoluogo siciliano Pappalardo è considerato defensor civitatis. Con le armi della ragione e della fede si ribella alla strategia del terrore, determinando nel popolo una decisa opposizione, che si radica nella parola biblica. Non teme di sfidare Cosa nostra e di rinfacciare alla politica - con il "Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur" pronunziato davanti alla bara di Carlo Alberto Dalla Chiesa - il disinteresse di Roma nei confronti di una Sicilia violentata. Fin dai primi anni si fa promotore della riscossa morale servendosi anche del magistero dell'arte. Convinto del suo valore nella formazione delle coscienze, apre alla città il Palazzo Arcivescovile trasformandolo in sede di grandi esposizioni, cui partecipano maestri di generazioni e correnti diverse. Vasto, in Italia, il consenso di pubblico e stampa, attratti da opere che esprimono del "secolo breve" l'ansia catartica. Memorabili le Rassegne Nazionali del Sacro nell'Arte Contemporanea con protagonisti quali de Chirico, Cagli, Matta, Pirandello, Guttuso, Fazzini, Fontana, Rouault e con oltre trecento attori, interpreti della condizione dell'uomo. Lungo una traiettoria diacronica l'autore del libro racconta, con scrittura accattivante, l'avventura immaginifica di Pappalardo e di quanti lo collaborano, soffermandosi, criticamente, su mostre, incontri con artisti, visite a maestri, rapporti con scrittori, storici dell'arte e giornalisti, conferenze e dibattiti, creazioni di pale d'altare e sculture, progetti, meditazioni estetiche e sul capolavoro editoriale del primo Evangeliario moderno, che segue, a distanza di secoli, i miniati del Trecento. Ma anche sull'impegno a dischiudere nuovi orizzonti di bellezza alla Chiesa perché comprenda i linguaggi della contemporaneità e li accolga all'interno degli spazi sacri. Coinvolgente libro, denso di mille vite. Delinea la figura anticonformista del "cardinale di Sagunto", in dialogo con pittori e scultori, percepiti quali poeti e profeti, e lungimirante nel volere che l'arte costituisca, nella Chiesa e nella Società, sacramento di Bellezza.
Via Crucis. Il cammino dell'uomo verso la luce
Mario Luzi, Alberto Schiavi
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 88
A vent’anni dalla celebrazione liturgica al Colosseo della «Passione di Cristo» di Mario Luzi (1999-2019), l’Associazione Centro Culturale Cassiodoro ripropone il testo poetico dello scrittore, illustrato dal maestro Alberto Schiavi. È un omaggio a questi due grandissimi artisti italiani e anche un invito a meditare e rivivere il martirio del Figlio di Dio, che prima di riconfermarsi nella gloria ha voluto scendere (per il nostro riscatto) nell’abisso del dolore sfidando e vincendo la morte.
Rinascimento a Cordoba. Conversazioni d'arte in Argentina
Giovanni Bonanno
Libro: Libro in brossura
editore: Lussografica
anno edizione: 2017
pagine: 192
Il volume ripercorre uno dei periodi più significativi della storia dell'arte, rivisitato da uno studioso italiano che, in un ciclo di lezioni tenute a Cordoba, in Argentina, espone i suoi punti di vista a un gruppo di giovani laureati in belle arti e architettura. Quotidiano è l'incontro fra docente e allievi, volto a dischiudere la civiltà del quattrocento e del cinquecento penetrando la complessità intellettuale di maestri come Masaccio e Piero della Francesca, Leonardo e Michelangelo, Raffaello, Tiziano e Caravaggio, che concepiscono l'uomo centro della natura e della storia. Dinanzi ai capolavori della pittura e immersi nella ricerca dell'enigma che li rende immortali, si squaderna agli studenti, di lontane origini italiane, il sublime della bellezza e un ignoto universo di verità. Forte è il bisogno di comprendere, con l'apporto della critica e di una esegesi non puramente formalista, “l'uomo universale” che l'Italia prospetta al mondo nella dimensione di spirito e carne. Le lezioni, così, si traducono in esperienze relazionali, che facilitano lo scandaglio nelle opere rinascimentali delle ragioni estetiche e filosofiche, religiose e poetiche, svelandone la profondità. L'arte non appare né sindrome estatica né “status symbol”. Si rivela, piuttosto, epifania di pensiero ed emozione, capace di una libertà che profetizza l'essenza dell'uomo anche sotto la tirannide, di cui l'Argentina ha conosciuto l'orrore. Nell'approfondimento esistenziale della “cappella Brancacci” e della “Sistina”, della “Vergine delle rocce”, del “polittico Averoldi”, del “Davide con la testa di Golia” e di innumerevoli altre creazioni, illuminante è per la coscienza dei giovani artisti e architetti l'affermazione di Miller: “Non insegna niente l'arte, tranne il senso della vita.”
Floriano Bodini. Maestro della scultura esistenziale
Giovanni Bonanno
Libro: Libro in brossura
editore: Lussografica
anno edizione: 2015
pagine: 104
Scultore fra i maggiori del secondo '900, erede dell'umanesimo e dell'esistenzialismo, F. Bodini (1933-2005) matura la sua visione dell'arte nella Milano di fine '40 e inizio '50 accanto ai maestri di una Brera in rivoluzione. Acquisisce la scienza, italiana ed europea, della forma plastica e l'inquietudine del secolo che lo portano a scelte radicali, talvolta oppositive. Lo scultore aderisce a una corrente che fonda la sua verità nel quotidiano di eros e thanatos, nella sua complessità, nella vocazione al disfacimento, ma anche alla 'spes contra spem' che guarda al mistero dell'uomo. Rifiutando la concezione dell'astrattismo e del puro visibilismo di piani, linee e tagli, dichiara di non condividere la negazione della realtà, dell'umanità, degli enigmi. Percepisce che nella rarefazione della forma sino al parossismo si nasconde una filosofia senza corpo, di mera estetica, o una filosofia nichilista, gravida di disperazione. Bodini opera una scelta antropologica. La sua ragione è l'uomo. L'umanesimo rinascimentale e barocco e l'umanesimo di Rodin, Martini e Marini costituiscono l'essenza della sua scultura, tesa a creare immagini dell'uomo d'oggi, perforandone carne, anima, fede.
Antonello dipinge Maria
Giovanni Bonanno
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2019
pagine: 144
"Antonello dipinge Maria" costituisce, all'interno di un'articolata analisi delle tavole, una lettura "altra" della complessità sacrale, non disgiunta dalla visione della forma, dalle tensioni ideali e dal contesto storico. Protagonista del libro è Antonello da Messina, che nelle opere mariologiche affronta, dall'età giovanile sino alla maturità, con sempre maggiore acume introspettivo, la figura della Vergine Madre, mai percepita in termini pietistici. L'artista svela, nell'incanto di una pittura esaltante il Rinascimento, l'essere di una donna gravida di dubbi e angosce, che accoglie un incomprensibile destino che la unisce al Figlio. La realtà di Maria è pienamente umana, di donna splendente nella carne e inquieta nello spirito. Questa interiorità esistenziale affascina la ragione di Antonello il quale, nella sequenza di 17 ritratti, tenta di penetrare la mente di Maria, percepirne pensieri ed emozioni, ascoltarne i silenzi, interpretare lo sguardo suo inabissato nel vuoto. Dà vita a una pittura profonda, Antonello, rivelatrice della femminilità della fanciulla di Nazareth, della sua psiche, della sua intelligenza aperta al mistero. I ritratti, indubbiamente intellettuali, non sono destinati al devozionismo, bensì all'appercezione, poetica e teologica, di Colei che Dante dice "rosa in che 'l verbo divino/ carne si fece". Sebbene denso di rimandi formali, evocazioni bibliche, riflessioni critiche, il libro, che si incentra sull'esegesi dei singoli ritratti, si sviluppa diacronicamente in vari capitoli con una scrittura narrativa, talvolta empatica, tesa alla contemplazione dei capolavori del pictor cecilianus.