Libri di Giovanni Strinna
Il culto di sant’Antonio abate. Dalla vita atanasiana alle tradizioni popolari
Libro: Libro in brossura
editore: Edicions de l'Alguer
anno edizione: 2024
pagine: 280
Sant’Antonio abate è uno dei santi più interessanti e suggestivi dell’intera agiografia cristiana. Intorno alla figura dell’anacoreta che nel IV secolo affrontò le tentazioni del demonio nel deserto egiziano sono sorte tradizioni agiografiche nelle lingue classiche e romanze che ebbero grande risonanza nel folklore europeo. Il grande falò in onore del santo e i riti festivi del 17 gennaio, di fatto, rappresentano la più importante festa dell'inverno e segnano l’inizio del Carnevale. Il volume riunisce i contributi di studiosi della letteratura e del teatro, antropologi e storici dell’arte esperti del tema.
Predicatori, mercanti, pellegrini. L’Occidente medievale e lo sguardo letterario sull'Altro tra l’Europa e il Levante
Libro
editore: Universitas Studiorum
anno edizione: 2018
pagine: 304
Nel Medioevo letterario europeo il racconto edificante (il sermone, la narrazione agiografica) e le scritture di viaggio spiccano tra quelle tradizioni letterarie che hanno concorso in misura sostanziale a fondare l’identità collettiva dell’Occidente. Predicatori, missionari, mercanti, pellegrini: nel punto di vista a volte convenzionale o autoreferenziale, a volte felicemente originale di questi scrittori ritroviamo la lente con cui l’uomo occidentale ha osservato se stesso e il mondo, ha escluso e discriminato le minoranze e talvolta ha cercato di comprendere gli altri. Nell'era della globalizzazione e della post-secolarizzazione, il complesso rapporto tra "je, nous et les autres" pone di fronte a delle sfide quanto mai attuali. Il rispetto dell’alterità e la comprensione delle pluralità culturali è un passo indispensabile per vivere in una società in continua trasformazione.
S. Elia di Monte Santo. Il primo cenobio benedettino della Sardegna tra storia, arte e devozione popolare
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2017
pagine: 225
Nel 1065 i giudici di Torres donavano all’ordine di San Benedetto le chiese di S. Maria di Bubalis e S. Elia di Monte Santo con l’intero monte, costituendo così la dotazione del primo cenobio cassinese dell’isola. Quel gesto significava la loro fedeltà al Papa e il loro schierarsi dalla parte della riforma ecclesiastica. Il loro diploma di donazione, ancora oggi conservato a Montecassino, costituisce il più antico documento scritto del Medioevo sardo, ma la vicenda ci è testimoniata anche nelle suggestive pagine della Chronica Casinensis di Leone Marsicano. I nomi delle chiese di S. Elia e S. Maria, presso l’attuale Siligo, vennero incisi assieme a quelle degli altri beni posseduti dai Cassinesi sul portone bronzeo del monastero laziale, come ad affermarne l’eterna stabilità. Il presente volume, che raccoglie saggi di specialisti di diverse discipline, descrive il territorio di Monte Santo e le sue chiese dalla fase di età bizantina fino a quella tardo-medievale, con un’incursione nella storia otto-novecentesca relativa alle dispute per la gestione della festa campestre di Sant’Elies.