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Libri di Giuseppe Armogida

Diniego e speranza. Trasformazioni del negativo

Diniego e speranza. Trasformazioni del negativo

Giuseppe Armogida, Maurizio Balsamo

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2025

pagine: 198

Cosa succede quando il “Sì” al fondo dell’esistenza – quell’affermazione primordiale che ci garantisce un posto nel mondo – viene sostituito dal silenzio, dal rifiuto o dalla negazione? In questa penetrante esplorazione, Giuseppe Armogida e Maurizio Balsamo tracciano le conseguenze psichiche del diniego e il fragile emergere della speranza all’indomani di un trauma. Attingendo alla psicoanalisi di Sigmund Freud, Jacques Lacan, Wilfred Bion e André Green, passando per l’opera filosofica di Søren Kierkegaard, Gilles Deleuze e Jacques Derrida, il libro rivela come le rotture precoci – siano esse nello sguardo materno, nel riconoscimento simbolico o nell’atto di dare un nome – portino alla frammentazione del Sé e alla sofferenza esistenziale, lasciando tracce profonde che possono sfociare nella psicosi. Attraverso vividi casi clinici e figure letterarie, come Antonin Artaud e Fëdor Dostoevskij, viene messo in luce il paradosso della negazione: il suo potere di distruggere, ma anche di “costringere” a nuovi atti di creazione. Un libro essenziale per gli psicoanalisti – per rintracciare il potenziale riparativo della speranza nel lavoro analitico – e per chiunque abbia lottato con l’assenza, osando immaginare una via di ritorno.
18,00

Alfredo Pirri. Luogo Pensiero Luce. Ediz. italiana e inglese
10,00

Paradosso. Rivista di filosofia. Volume Vol. 1

Paradosso. Rivista di filosofia. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Il Poligrafo

anno edizione: 2024

pagine: 152

Nel Seminario XX del 1972-1973, intitolato Ancora, Jacques Lacan affronta la questione dell’incontro d’amore nel segno della “contingenza”. Se Freud aveva inteso l’amore in chiave platonico-hegeliana, come passione narcisistica che permette al soggetto di ricomporre – attraverso l’Altro – una propria unità immaginaria, Lacan sviluppa la teoria della contingenza dell’incontro d’amore, riformulando le categorie modali della logica di Aristotele: necessità, impossibilità, contingenza. L’intervista a Massimo Recalcati che suggella questo numero illustra la logica della contingenza elaborata da Lacan, mostrando come l’evento dell’incontro possa disinnescare il determinismo causale della necessità. Nei saggi che la precedono, filosofi, psicoanalisti e teologi di varia provenienza si confrontano con questa dimensione. Dimensione inconscia che sospende il senso e si dà come sorpresa, folgorazione, imprevisto. L’evento che sorge nella contingenza introduce una temporalità altra, capace di scardinare ogni ordine deterministico della storia. Tyche è accadimento sempre singolare, irriducibile al sistema, interruzione enigmatica e radicale del circuito della ripetizione, irruzione del nuovo.
30,00

Ritorno a Lascaux. Georges Bataille e la genesi dell’arte

Ritorno a Lascaux. Georges Bataille e la genesi dell’arte

Giuseppe Armogida

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2024

pagine: 102

Nel 1953, Georges Bataille, uno dei più originali pensatori francesi del Novecento, si reca nel Sud della Francia, per osservare le “miracolose” pitture paleolitiche della caverna di Lascaux, laddove il gioco libero dell’arte, con la sua capacità di evocare simbolicamente il tempo perduto ma impossibile da dimenticare, ha permesso all’uomo di violare l’ordine da lui imposto alla natura e di tornare temporaneamente al mondo dell’animalità. Tuttavia, se le tracce lasciate dai pittori della grotta hanno la forza di commuoverci per la loro familiarità, al tempo stesso rimangono enigmatiche e distanti. È con questa percezione paradossale dell’evidenza nel cuore dell’oscurità – sperimentata da Bataille di fronte alla bellezza sotterranea delle pitture rupestri – che Giuseppe Armogida si confronta in questo saggio, ritornando a Lascaux, dove non siamo mai stati.
15,00

Infinito confine. Plotino e il pensiero dell'Uno

Infinito confine. Plotino e il pensiero dell'Uno

Giuseppe Armogida

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 350

Un percorso affascinante quanto difficile quello proposto da Giuseppe Armogida in questo volume, che già nel titolo dichiara la volontà di comprendere il significato, teoretico oltre che mistico, dell’Uno-Bene di Platone e di analizzarne gli sviluppi nel pensiero di Plotino, del quale ricostruisce sistematicamente l’intera architettura ed evidenzia la portata teoretica nell’ambito della speculazione contemporanea. La prospettiva plotiniana, infatti, se indagata a fondo, invita a cercare e scoprire, all’interno delle origini della tradizione di pensiero platonico-aristotelica, la presenza concreta di una dimensione che non solo è riduttivo definire onto-teologica, ma che, se coerentemente condotta alle sue estreme conseguenze, finisce addirittura per mettere radicalmente in questione la pertinenza della ricostruzione della metafisica occidentale fornita da Heidegger, facendola apparire come una sorta di pregiudiziale liquidazione e chiusura del pensiero greco entro schemi rigidi e astratti. Prefazione di Giacomo Marramao.
26,00

«Timeo simulacra». Filosofia e traduzione

«Timeo simulacra». Filosofia e traduzione

Giuseppe Armogida

Libro: Copertina morbida

editore: Stamen

anno edizione: 2014

pagine: 101

All'interno della tradizione estetico-teologica occidentale, nel regno molteplice dell'immagine, le icone non sono separate dai simulacri: la simulazione non è separata dalla dissimulazione, il messaggero angelico può assumere aspetti demonici. Nel pensiero platonico, neoplatonico, gnostico ed ermetico - alle cui fonti questo complesso libro di Armogida ci riconduce costantemente - l'uomo è abitato dalle forze che esprimono tali figure. L'anima-thýmos è il luogo di queste forze, la sede delle passioni-emozioni umane, il luogo di ascolto di queste presenze divine. Dal momento in cui Dio si è comunicato agli uomini nel linguaggio umano, ecco che si pone il problema della traduzione: essa è la proiezione di una lingua straniera nella propria lingua materna, di una lingua prossima che tuttavia non diventerà mai la nostra. Il compito del traduttore, allora, è quello di fuoriuscire da sé, di mettere in discussione la propria identità sopportando il peso della decisione. Sicché il traduttore è davvero colui che ama il prossimo e, amando il prossimo, ama se stesso come prossimo, come straniero (persino nemico) a se stesso.
18,00

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