Libri di Giuseppe Penone
474 risposte
Giuseppe Penone, Alain Elkann
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 360
474 risposte, tante quante sono le domande che Alain Elkann rivolge a Giuseppe Penone, è il racconto autobiografico di una vita da artista. Non l’ennesima intervista, ma una conversazione nella quale Penone rievoca il passato di un’infanzia protetta nel borgo di Garessio, nell’alta Val Tanaro, i giochi da ragazzo, la passione precoce per il disegno incoraggiata dalla madre, la rivelazione del legame intimo tra uomo e natura sperimentata nei boschi e nei campi, la seduzione della materia, la scoperta della fluidità dei suoi elementi, il profumo del legno, esperienze che avrebbero segnato il suo essere scultore. Insofferente a un approccio tradizionale all’arte, matura la sua personale inclinazione ricercando materiali e forme espressive non convenzionali che lo accomunano sul finire degli anni sessanta all’Arte Povera delineata da Germano Celant. Da allora Penone non ha mai smesso di esplorare i confini tra uomo, natura e cultura, in una ricerca che viene ora condivisa con il lettore attraverso gli episodi più salienti che hanno portato l’artista a esporre sino a oggi nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.
Scritti
Giuseppe Penone
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2022
pagine: 336
Il volume raccoglie il corpus completo degli scritti di Giuseppe Penone, elaborati nella sua lunga carriera e, per la prima volta, pubblicati in Italia. Parole, queste dell'artista, che aiutano a entrare nel processo-pensiero di un'opera già di per sé in progress. "Gli scritti di Penone, vero e proprio intimo trattato bio-botanico, accompagnano di pari passo la sua opera. Iniziano quando inizia il suo lavoro e seguono un parallelo di svolgimento e continuità con esso. Un lirismo panteistico vicino allo stordimento: si entra dentro una sorta di prosa poetica per addizioni, per accrescimento come gli anelli vegetali", scrive Francesco Stocchi, curatore della raccolta. Sempre immersa nella storia, la pratica di Penone si organizza dalla costante unione della scultura con l'osservazione della natura. Scolpendo il tempo, l'artista sostituisce il tempo del proprio atto arbitrario e performativo al tempo lento e inesorabile della natura. Il dialogo che istituisce con la natura è una conversazione intima, sussurrata: la consapevolezza di Penone di una fratellanza con i sassi o con le piante (come scriveva Klee, l'uomo "è la natura, un pezzo di natura nell'area della natura"), la sua disinvolta familiarità con l'Antichità lo fa dialogare alla pari con l'albero e il ruscello, e con le loro divinità tutelari, prese in prestito principalmente dal pantheon greco-romano. Il volume, con una quarta di copertina disegnata per mano dell'artista, può essere letto come una raccolta di storie mitiche, di parabole fondatrici, volgendo lo sguardo verso la magnificenza delle rovine romane: la pubblicazione è edita in occasione del progetto "Idee di pietra. Giuseppe Penone a Caracalla", dove l'artista ha scelto di inserire quattro opere nel percorso di visita delle Terme di Caracalla a Roma.