Libri di Giuseppe Popi Miotti
La via del Tarci. Tarcisio Fazzini, genio del granito
Giuseppe Popi Miotti
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2020
pagine: 176
Adattandosi al mutare dei tempi l'alpinismo si è sempre più avvalso dei moderni mezzi di comunicazione per dare risalto a imprese grandi e piccole. In alcuni casi l'enfasi e la spettacolarizzazione con cui sono state presentate hanno superato di gran lunga il loro valore storico e sportivo, tanto che a volte è nettamente percepibile una sorta di dicotomia. Da un lato ci sono le ascensioni di grande valore tecnico ed esplorativo magari compiute su montagne sconosciute e dall'altro quelle che acquisiscono importanza anche per la bravura comunicativa dei protagonisti e per la facile presa che certe caratteristiche hanno sul grande pubblico. Da questo punto di vista, salire un 8000 anche solo per la via normale è senza dubbio più efficace che riuscire in una straordinaria e difficile ascensione su un 6000. Moltissimi sono gli scalatori che ogni anno compiono più o meno in sordina imprese di grande valore e il più delle volte le loro gesta restano purtroppo confinate nell'ambito degli addetti ai lavori, favorendo nel grande pubblico una falsa percezione dell'Alpinismo. Fra questi scalatori silenti la figura di Tarcisio Fazzini emerge in tutta la sua semplice e quindi straordinaria efficacia. In una decina d'anni Tarcisio e compagni hanno mostrato che fantasia e azione possono portare a risultati incredibili anche su pareti poste a pochi chilometri da casa, senza partire per mete lontane. Purtroppo la Via del Tarci si è conclusa troppo presto, ma il suo segno deve rimanere e questo libro, oltre che un affettuoso omaggio da parte dei suoi familiari, vuole essere il testimone di uno stile alpinistico forse inarrivabile, ma sicuramente da perseguire in ogni caso.
Himalaya. Diario di un filosofo in Nepal
Emanuele Franz
Libro: Libro in brossura
editore: Audax
anno edizione: 2019
pagine: 58
“Irruente, coraggioso in un modo che rasenta la sventatezza, visionario, creatore di mondi, anticonformista e veloce di una velocità che mi ricorda certi futuristi. Franz non è uno di quelli che raggiunto l’orlo del precipizio si tira indietro: ci si butta e vada come vada pur di farne esperienza. [...] Completamente fuori dal comune sono i suoi viaggi lampo di conoscenza nelle zone più remote del globo alla ricerca di sensazioni che credo solo una profonda immaginazione creativa può trasformare in esperienze sovrumane. Una settimana in Transiberiana oppure in Nepal per avvicinare la Qomolangma o Chomolungma, la Grande e Santa Madre delle Montagne, che noi più prosaicamente chiamiamo Everest, e per avvicinare monaci e lama cercando di far luce sui misteri dell’esistenza. Chi potrebbe pensare fattibili simili ‘follie’?” (dalla prefazione di Giuseppe Popi Miotti)