Libri di Guido Franzinetti
An everyday plebiscite. Historical footnotes on nationalism and socialism
Guido Franzinetti
Libro: Libro in brossura
editore: Zamorani
anno edizione: 2024
pagine: 332
Il nazionalismo è riemerso nella teoria sociale a partire dagli anni ’80, anche se i dibattiti su questo argomento hanno una storia molto più lunga. Lo studioso sociale che, affrontando la sfida principale per qualsiasi discussione seria sul tema, ha elaborato per primo una completa teoria del nazionalismo è stato Ernest Gellner. Un’ampia riflessione sull’attualità del suo lavoro è oggetto della prima parte dei saggi di Guido Franzinetti raccolti nel libro. Nella seconda sono trattati in una prospettiva storica gli usi del termine “nazionalismo” (e dei termini affini) nell’inglese britannico e americano e praticamente in tutte le lingue dell’Europa continentale. Si passa poi a esaminare il legame storico tra nazionalismo, socialismo e comunismo: qualsiasi comprensione di questi movimenti implica infatti il riconoscimento della co-occorrenza che li unisce. Individuando un argomento specifico particolarmente significativo come oggetto di studio, l'ultima sezione del volume si concentra infine sul caso del litorale austriaco: la dissoluzione della monarchia asburgica è stata a lungo considerata emblematica della transizione da sistemi politici “multinazionali” a “stati nazionali”.
I Balcani dal 1878 a oggi
Guido Franzinetti
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 159
Alla fine del XIX secolo i Balcani erano visti come luogo di instabilità politica e di feroci conflitti tra le diverse etnie. Dopo la Prima guerra mondiale, con l'espressione "balcanizzazione" si finì per intendere la riduzione di uno Stato a un disordine politico perpetuo. A tutt'oggi, i Balcani continuano a essere considerati una terra di nessuno tra l'Occidente e l'Oriente, oppressi dal fardello di un passato pesante, focolaio degli odi ancestrali tra i diversi gruppi etnici. Il libro intende rivolgersi soprattutto al lettore che non si accontenta di una prospettiva schiacciata sul presente, ma vuole invece comprendere i problemi di una regione che sta faticosamente emergendo dalla marginalità storica. In questa seconda edizione, il testo è stato aggiornato e ampliato considerando anche le vicende della Turchia dal 1923 ad oggi.
La decadenza degli intellettuali. Da legislatori a interpreti
Zygmunt Bauman
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 238
A differenza delle tante opere che cercano di definire con oggettività sociologica la natura e la consistenza della categoria degli intellettuali, l'autore mette al centro di questa sintesi di tre secoli di storia dei rapporti tra potere e sapere le strategie in base alle quali gli intellettuali si sono autodefiniti come tali. Si tratta ovviamente del ruolo del lavoro intellettuale nelle società moderne, che trovò la sua definizione canonica con i philosophes dell'illuminismo e che sembra aver subito una radicale trasformazione oggi, in epoca postmoderna. Trasformazione che Bauman sintetizza metaforicamente nel passaggio dalla figura dell'intellettuale "legislatore" a quella dell'"interprete": da chi arbitra e sceglie in base al proprio superiore sapere tra opinioni relative alla realizzazione del miglior ordine sociale a chi, abbandonate le ambizioni universalistiche, mette la propria competenza professionale al servizio della comunicazione tra soggetti sovrani. Interessato soprattutto a comprendere le successive definizioni che del proprio ruolo hanno dato gli intellettuali, Bauman tuttavia non ritiene che sia stato superato l'orizzonte della modernità: anzi, come si è portati a pensare a lettura ultimata, proprio in società come quelle postmoderne, divise in sedotti e "repressi", sembra riproporsi con urgenza il ruolo originario dell'intellettuale "legislatore".
I Balcani 1878-2001
Guido Franzinetti
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2001
pagine: 128
Alla fine del XIX secolo i Balcani erano visti come luogo di instabilità politica e di feroci conflitti tra le diverse etnie. Dopo la Prima guerra mondiale, con l'espressione "balcanizzazione" si finì per intendere la riduzione di uno stato ad un disordine politico perpetuo. A tutt'oggi, i Balcani continuano a essere considerati una terra di nessuno tra l'Occidente e l'Oriente, oppressi dal fardello di un passato pesante, e come focolaio degli odi ancestrali dei diversi gruppi etnici. Il libro intende rivolgersi soprattutto a chi non si accontenta di una prospettiva schiacciata sul presente e sull'"immagine", ma vuole comprendere i problemi di una regione che sta faticosamente emergendo dalla marginalità storica.