Libri di Guy Debord
Situazionismo. Materiali per un'economia politica dell'immaginario
Guy Debord, Raoul Vaneigem
Libro
editore: Massari Editore
anno edizione: 1998
pagine: 288
Commentari sulla società dello spettacolo-La societa dello spettacolo
Guy Debord
Libro: Libro in brossura
editore: SugarCo
anno edizione: 1996
pagine: 251
La società dello spettacolo
Guy Debord
Libro
editore: Massari Editore
anno edizione: 2002
pagine: 192
I situazionisti e la loro storia
Guy Debord, Gianfranco Sanguinetti
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2006
pagine: 190
Il volume raccoglie il testo in cui Guy Debord traccia il bilancio dell'esperienza dell'Internazionale situazionista, indicandone il superamento e anticipando molti di quelli che saranno gli aspetti della società contemporanea, numerosi documenti originali dell'internazionale situazionista, e una serie di brevi saggi che indagano l'attualità del movimento che, primo, previde e avversò la "condizione postmoderna". Gli animatori dell'Internazionale situazionista avevano sempre considerato questa organizzazione uno strumento da superare, non appena avesse raggiunto il suo obiettivo: riportare la contestazione rivoluzionaria all'interno della società capitalista modernizzata. Nel 1972 Debord ritiene essere arrivato quel momento e, nel testo qui pubblicato, individua le tendenze che solo oggi si sono pienamente dispiegate. Il volume viene qui presentato in una nuova edizione.
Commentari sulla società dello spettacolo
Guy Debord
Libro: Libro in brossura
editore: Fausto Lupetti Editore
anno edizione: 2012
pagine: 116
Quando Guy Debord morì, il 30 novembre 1994, Le Monde gli dedicò un lungo articolo intitolato "Guy Debord, esteta della sovversione", una definizione riduttiva che coglieva solo un aspetto della vita e dell'opera di colui che lo Stato francese avrebbe poi considerato nel 2009 "uno degli ultimi grandi intellettuali della seconda metà del XX secolo". Riconoscimento che sembra paradossale, se pensiamo che proprio Debord e i situazionisti influenzarono in modo decisivo il Maggio '68 quando fecero irruzione sulla scena politica con l'obiettivo dichiarato di "partire all'assalto dell'ordine del mondo".
Questa cattiva reputazione...
Guy Debord
Libro
editore: Postmedia Books
anno edizione: 2014
pagine: 80
La società dello spettacolo-Commentari sulla società dello spettacolo
Guy Debord
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2017
pagine: 316
Guy Debord con questo libro scritto nel 1967, agli albori dell'era televisiva, ha intuito con lucidità agghiacciante che il mondo reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato "la principale produzione della società attuale". Siamo entrati nell'epoca dello "spettacolo integrato": è la fine della storia, "il crimine perfetto", scrivono Carlo Freccero e Daniela Strumia nella prefazione, che "ha soppresso la realtà". Non si può comprendere la logica e la strategia dei mass media senza fare riferimento alle tesi rivoluzionari de Debord.
Commentari sulla società dello spettacolo
Guy Debord
Libro: Libro in brossura
editore: Massari Editore
anno edizione: 2018
pagine: 109
"Se nel libro del 1967 ('La società dello spettacolo') Debord aveva lasciato intendere a tratti che la grande trasformazione era ancora in fieri - pur essendo già profondamente sociale nella sua natura ma non ancora completa - nei Commentari (diciassette anni dopo), il filo del discorso può ripartire. Ma lo può fare solo prendendo atto che la grande trasformazione spettacolare è conclusa, al punto che essa modella ormai anche le azioni dei dominatori, rendendo irreversibile la loro trasformazione in «casta». Una casta «cooptata» - come del resto è inevitabile nel processo di formazione di qualsiasi casta all'interno della società capitalistica - nelle cui mani concorrono a integrarsi tutte le forme di dominio, rendendo assoluto quest'ultimo e finalizzando le stesse forme alla sua protezione." (dall'Introduzione di Roberto Massari)
Il gioco della guerra
Alice Becker-Ho, Guy Debord
Libro: Libro in brossura
editore: Giometti & Antonello
anno edizione: 2019
pagine: 187
Questo è il racconto/resoconto di una partita al Kriegspiel, ovvero al Gioco della Guerra. I due autori non sono che i due avversari che l'hanno giocata. Per capire le regole e lo spirito del gioco, occorre consultare i materiali riportati in appendice. Per sperimentare una partita vera e propria, si può ottenere lo «scacchiere» del gioco rovesciando la sovraccoperta del libro. Con pedine.
Ecologia e psicogeografia
Guy Debord
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2021
pagine: 192
In questi saggi, scritti da Debord fra il 1955 e il 1988, ritroviamo a più di trent'anni di distanza un'altra delle sue geniali intuizioni, ossia la prefigurazione di una società in cui la pur necessaria lotta contro l'inquinamento avrebbe presto assunto un carattere statuale e regolamentare buono solo a creare nuove specializzazioni, nuovi dicasteri, nuove burocrazie... Così, sullo sfondo della celebre critica situazionista alla società dello spettacolo, se ne delinea un'altra altrettanto implacabile: quella a un certo ecologismo mistificatorio, molto alla moda, che non a caso si è con il tempo trasformato nell'immancabile complice della green economy. Per contrastare un simile appiattimento dell'ambiente e il conseguente addomesticamento comportamentale dei suoi abitanti, bisogna piuttosto ripartire dagli spazi della vita quotidiana, da quella pratica psicogeografica che consente di sperimentare un uso ludico del territorio e dunque realizzare possibilità inedite, persino fantascientifiche. E sta qui il senso che attraversa gli scritti di Debord: in una situazione come quella in cui ci troviamo a vivere, non ci resta che «considerare il peggio e combattere per il meglio».
Appunti preliminari
Guy Debord
Libro: Copertina morbida
editore: Ortica Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 382
Non si tratta di mettere la poesia al servizio della rivoluzione, piuttosto di mettere la rivoluzione al servizio della poesia. Questi Appunti permettono di conoscere in modo più profondo il pensiero di Debord che, durante la seconda metà del secolo scorso, condusse un'incessante "guerra del tempo" dentro e contro la propria epoca, considerata come una glaciazione "spettacolare-mercantile" della storia. In questi Appunti lo vediamo via via progettare e mettere a fuoco alcune delle proprie mosse teoriche, iperpolitiche, cinematografiche, linguistiche, autobiografiche, in particolare relative alla conduzione dell'Internazionale Situazionista, alla memoria storica del recente movimento delle occupazioni del maggio francese del 1968 come a quella della Fronda antiassolutistica del Diciassettesimo secolo, alla preparazione dei suoi lungometraggi cinematografici, alla progettazione di un dizionario critico della distruzione contemporanea del linguaggio comune, fino alla stesura di un resoconto della propria vita che per il fondo come per la forma di "confessione cinica" vessi e demoralizzi le autorità contemporanee.
Commentari sulla società dello spettacolo
Guy Debord
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2025
pagine: 144
Nel 1967 Guy Debord pubblica “La società dello spettacolo”, un libro divenuto un cult non solo del pensiero rivoluzionario, ma anche dell’analisi mass-mediatica. Una critica spietata al sistema delle merci e alla “spettacolarizzazione” del vissuto. Un testo spiazzante e radicale Nel 1988 escono questi “Commentari”, dove un Debord assolutamente non conciliato, anzi, ancora più arrabbiato, ragiona sulle trasformazioni avvenute nel frattempo. Questo il desolante quadro: la società dello spettacolo è diventata padrona dei ricordi, cosa che le permette di collocare gli avvenimenti storici e presenti in una dimensione favolistica; la disinformazione, sempre più fluida, è in grado di penetrare dovunque; la segretezza e la manipolazione della realtà sono diventate la regola occulta del controllo In una nuova traduzione attenta e precisa, ecco un libro che legge il nostro presente, dove la spettacolarizzazione si è fatta, grazie anche ai media digitali, ancora più subdola e insidiosa. La logica della Società dello spettacolo non è quella di mostrare ciò che è necessario sapere, ma di saturare lo spazio pubblico per nascondere ciò che non mostra. Postfazione di Gianni-Emilio Simonetti, una delle figure di riferimento del situazionismo italiano