Libri di Irene Kajon
Attualità di Maimonide. La «Guida dei perplessi» sulla condizione umana
Irene Kajon
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2025
pagine: 372
L’espressione “condizione umana” significa, per il pensiero oggi prevalente, avversario di ogni metafisica, l’appartenenza dell’uomo soltanto all’essere della natura e della storia: il corpo avvince l’uomo alla terra e il suo pensare e agire non possono sfuggire al tempo. Di qui un’immagine desolata, o frivola, dell’essere umano racchiuso nella sua finitezza. Maimonide nella Guida dei perplessi vede in Mosè il modello per l’uomo: lo spirito profetico, da cui Mosè è animato, si identifica con quell’intelletto puro che comprende come l’attributo positivo principale di un Dio non conoscibile nella Sua essenza – fra i tredici attributi divini della tradizione rabbinica, riassumibili in amore (chesed), giustizia (zedaqah) e giudizio (mishpat) – sia l’amore, che implica la pace. Così l’essere viene a dipendere dal dover essere e il messianico, cioè l’amore infinito, si mostra come il centro e il fine della vita umana. Il libro presenta questa audace proposta antropologica di Maimonide, straordinariamente attuale, analizzando la Guida dei perplessi e ripercorrendo alcune sue interpretazioni dei secoli XIX e XX, da Samuel Hirsch a Samuel David Luzzatto, Elia Benamozegh e Dante Lattes, da Hermann Cohen a Leo Strauss.
Costruzione e distruzione di memorie. Riflessioni storiche e filosofiche
Libro: Libro in brossura
editore: Lithos
anno edizione: 2023
pagine: 284
Il volume è il frutto di un lavoro di ricerca condotto nell'ambito di un progetto di Ateneo della Sapienza Università di Roma e culminato in un convegno internazionale, che si è svolto presso il Dipartimento di Filosofia il 13 e 14 settembre 2022.
Philosophical translations in late antiquity and middle ages. In memory of Mauro Zonta
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 316
Ebraismo laico. La sua storia e il suo senso oggi
Irene Kajon
Libro: Libro in brossura
editore: Cittadella
anno edizione: 2012
pagine: 192
Il termine "ebreo" (ivrí) significa discendente di Ever, avo di Abramo, o colui che proviene dall'"oltre" (ever). Esso indica sia l'appartenenza a una nazione vivente nella storia, in fecondo scambio con altre nazioni, sia il legame con un Dio trascendente il tempo. Da questa duplicità consegue la laicità come dimensione intrinseca all'ebraismo. Presente nella Bibbia ebraica, eclissatosi durante il Medio Evo e la Controriforma, tornato alla ribalta nell'età dell'emancipazione, l'ebraismo laico è esempio di un orientamento in grado di coniugare tradizione religiosa e pensiero secolare.
Emmanuel Levinas. Prophetic inspiration and philosophy. Atti del Convegno internazionale per il centenario della nascita (Roma, 24-27 maggio 2006)
Libro
editore: Giuntina
anno edizione: 2008
pagine: 270
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno su Levinas, organizzato dai curatori e patrocinato, oltre che dalle Università romane "La Sapienza", "Tor Vergata", "Roma Tre", da varie istituzioni finalizzate alla promozione della cultura francese ("Bureau de Cooperation linguistique et artistique de PAmbassade de France en Italie") e della cultura ebraica ("Hanadiv Charitable Foundation", "Leopold Zunz Zentrurn", "Centro Judaica Goren-Goldstein"), tenutosi a Roma, 24-27 maggio 2006, in occasione del Centenario delia nascita del filosofo. Il Convegno è stato parte delle celebrazioni che hanno avuto luogo nell'anno 2006 in vari paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, in Asia. Obiettivo del Convegno, cui hanno partecipato i maggiori studiosi del pensiero levinasiano italiani (S. Petrosino, G. Ferretti, G. Lissa, P. F. Ciglia) e stranieri (tra i quali: A. Peperzak, B. Casper, R. Burggraeve, D. Banon, G. Bensussan), è stato quello di chiarire il rapporto in Levinas tra la fenomenologia e la tradizione ebraica, ovvero tra le fonti dell'ebraismo e le fonti filosofiche, tra l'ispirazione ebraica o profetica, rinviante all'immediatezza del rapporto del sé con l'Altro - e la filosofia avente origine nella cultura greca, rinviante alla ragione, riflessione o argomentazione. A questo tema, centrale nel pensiero levinasiano, sono dedicati i ventisei contributi pubblicati nel volume, i quali lo affrontano secondo approcci e punti di vista diversi.
Il pensiero ebraico del Novecento
Irene Kajon
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2002
pagine: 236
Il problema dell'uomo
Martin Buber
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2019
pagine: XXX-124
Pubblicato a Tel Aviv nel 1943, questo libro propone il primo corso di «filosofia della società» tenuto da Buber nel 1938 all'Università ebraica di Gerusalemme. L'occasione di mettere a fuoco l'essere dell'uomo nella sua peculiarità rispetto a ogni altro essere si intreccia con la testimonianza di una fase cruciale della sua vita: quella che vede l'emigrazione del filosofo dall'area geografica di lingua tedesca alla comunità ebraica in Palestina. In quest'opera l'autore presenta in modo dettagliato la sua idea della condizione umana e considera come differenza specifica dell'uomo rispetto a tutte le altre creature il suo configurarsi come essere sociale in forma peculiare. Secondo il filosofo, infatti, l'originaria socialità umana non è mediata dall'interesse, o dall'utilità, né dipendente dal sentimento empirico della simpatia o della compassione, ma si mostra come un «a priori» universalmente valido, che pone immediatamente in contatto l'«io» e l'«altro» in modo gratuito e nella reciproca disponibilità.
Il problema dell'uomo
Martin Buber
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2004
pagine: XXX-160
Il problema dell’uomo, pubblicato a Tel Aviv in ebraico nel 1943, riproduce il primo percorso di “filosofia della società” tenuto da Martin Buber nel 1938 presso l’Università ebraica di Gerusalemme. Buber vi espose, attraverso il serrato confronto con le idee sull’uomo affermate nel passato da alcuni filosofi (Platone, Aristotele, Agostino, Tommaso d’Aquino, Cusano, Spinoza, Pascal, Kant, Hegel, Feuerbach, Marx, Kierkegaard, Nietzsche, Husserl, Heidegger, Scheler), la sua antropologia filosofica: l’uomo è un ente che può costruire la propria identità solo attraverso il contatto con ciò che ha la forma di un “tu”, ovvero di un altro o diverso non trasformabile in cosa o oggetto, in ciò che è utilizzato o dominato; in ogni incontro con il “tu” si profila il “Tu” eterno. Il libro, oltre ad essere un’introduzione alla filosofia buberiana, costruisce la testimonianza di un autore che, in un’epoca di crisi, si adoperò per mantenere viva l’originaria socialità tra gli esseri umani, convinto che perfino la violenza la presupponga.