Libri di Iris Marion Young
Le politiche della differenza
Iris Marion Young
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Società Aperta
anno edizione: 2024
pagine: 382
Il pensiero politico dominante riduce la giustizia sociale a un problema di equa distribuzione delle ricchezze. Iris Marion Young, nel presente volume, critica questa concezione: invece di una società omogenea dove regna l’uguaglianza formale, sostiene che una “società giusta” debba tener conto delle differenze dei gruppi sociali. L’analisi dell’oppressione e del controllo che priva di voce alcuni gruppi – donne, gay, vecchi, poveri, neri – rende necessaria una politica sociale che difenda i gruppi sfavoriti e ne tuteli il potere di rappresentanza. Per la persuasività e la forza delle sue proposte, Le politiche della differenza è da considerarsi una delle più originali critiche femministe nel dibattito sul liberalismo politico.
Abiezione e oppressione. Le radici inconsce del razzismo
Iris Marion Young
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2021
pagine: 80
Lungi dal rappresentare un retaggio ormai superato, razzismo, sessismo e omofobia sono ancora riscontrabili in abitudini quotidiane, in sentimenti e reazioni corporee, in significati culturali sedimentati al punto da costituire strutture inconsce di oppressione. Nei saggi raccolti in Abiezione e oppressione, la filosofa statunitense Iris Marion Young indaga le reazioni di avversione che strutturano le società contemporanee, cosiddette liberali e tolleranti, nelle quali una certa estetica dei corpi si sostituisce alle legittimazioni ufficiali dell‘oppressione. Ricorrendo alle categorie di abiezione e di pregiudizio inconscio, l‘autrice analizza in che modo le paure e le avversioni automatiche – che ancora oggi definiscono alcuni gruppi come disprezzabili – interagiscano con l‘angoscia di soggetti alle prese con una società complessa e mutevole.
Le politiche della differenza
Iris Marion Young
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 1996
pagine: XII-364
Il pensiero politico dominante riduce la giustizia sociale a un problema di equa distribuzione delle ricchezze. La Young critica questa concezione: invece di una società omogenea dove regna l'uguaglianza formale, sostiene che una "società giusta" deve tener conto delle differenze dei gruppi sociali. E' necessaria una politica che difenda i gruppi sfavoriti (gay, donne, vecchi, neri) e ne tuteli il potere di rappresentanza. Per la forza delle sue proposte, "Le politiche della differenza" è tra le più citate critiche femministe nel dibattito sul liberalismo politico, anche presso quegli studiosi più refrattari ai contributi provenienti dalla riflessione sulla differenza sessuale.