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Libri di Laura Buffoni

Il metodo del diritto costituzionale

Il metodo del diritto costituzionale

Laura Buffoni

Libro: Libro in brossura

editore: Editoriale Scientifica

anno edizione: 2024

pagine: 318

24,00

Un giorno ti dirò tutto

Un giorno ti dirò tutto

Laura Buffoni

Libro: Libro in brossura

editore: HarperCollins Italia

anno edizione: 2024

pagine: 220

Laura ha sei anni quando i suoi genitori decidono di trasferirsi dal loro quartiere residenziale di Roma Nord al Laurentino 38, esperimento presto fallito di edilizia popolare a sud della capitale, uno dei luoghi più malfamati d’Italia. Perché i loro figli devono stare a contatto con la “vita vera”, non devono “crescere nella bambagia”. E la vita vera è lì ad accoglierli, tra eroinomani che si trascinano sofferenti e ragazzini delle medie pronti a squagliarti la faccia sulla fiamma di una candela. Laura prova a mimetizzarsi, a cantare con gli altri «Un due tre viva Pinochet». Ma, come ogni maschera, anche la sua cade, e dovrà pagare il conto per quel tentativo di fingersi quello che non era. Anni dopo, grazie a un documentario scoprirà che fine hanno fatto i persecutori che tanto l’avevano terrorizzata. Da lì potrà ricostruire la sua storia e quella della sua famiglia, cercare di capire da cosa viene quel senso di inadeguatezza che ancora oggi, che ha un lavoro che le piace e una figlia che ama, non la abbandona. La sensazione che ci sia ancora chi è pronto a smascherarla e fargliela pagare. Con il suo romanzo di esordio Laura Buffoni entra a far parte del gruppo di scrittrici contemporanee che hanno fatto della propria biografia, con i suoi grandi traumi e le sue gioie piccole e fondamentali, letteratura, da Rachel Cusk a Dolly Alderton, da Lena Dunham a Joan Didion. "Un giorno ti dirò tutto" coniuga sapientemente pagine drammatiche e scene esilaranti, realismo e situazioni surreali. È un romanzo fatto di amore, di dolore, di memoria, di speranza, una meditazione sul fallimento e su come sopravvivergli, con o senza riscatto.
17,50

Valore di legge

Valore di legge

Laura Buffoni

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2023

pagine: 472

«L’investigazione del testo, che pone il «valore di legge» ma che disorienta il diritto accostando al valore la «forza di legge», passa dalla sua scomposizione, dall’interrogazione delle lettere che sono depositate e custodite nei suoi anfratti, negli interstizi. Bisogna, cioè, seguire tanto l’esplicito, la superficie, quanto le tracce disseminate, talvolta nascoste, senza dimenticare che la superficie è tale per il profondo. La ricerca muove da un’opzione ermeneutica. Ogni ricerca presuppone un’ipotesi preliminare, che l’inchiesta abbia già una direzione. In principio era il Verbo e il Verbo si fece carne, ma in un senso peculiare. Nella Seconda Lettera ai Corinzi, Paolo di Tarso disse che «la lettera uccide, lo spirito dà vita», opponendo la Legge cristiana, la buona novella, l’evangelo, la parola orale portata «sulle tavole di carne dei […] cuori», alla Legge ebraica, antica, immobile, rigida, scritta «su tavole di pietra». Altrove, però, nella Lettera ai Romani, precisò: «Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient’affatto, anzi confermiamo la legge», ove la legge, a cui il valore è qui già legato da una relazione di predicazione, è la lettera giudaica e la fede è lo spirito vivente della rivelazione cristiana. Ecco che il «valore di legge» è la secolarizzazione, più o meno consapevole, di un tema messianico. E, muovendo dalla prospettiva teologica in cui la Legge “significa”, si azzarda che «la lettera uccide chi la ignora». Contro lo spettro paolino, o meglio prima del paolinismo e poi dell’agostinismo, dell’ordine nuovo dello spirito contro la antica, morta, silente, lettera, questa lettura della Legge tenta di farsi carico del peso del testo, di “valorizzarlo” e di non ridurlo a figura, a immagine di altro, ad anagogia o ad allegoria con quel tanto di nichilismo che questa porta con sé, ove la lettera assume valore ancillare. La lettera della Legge è dura, nel senso che è, teologicamente, «scrittura su tavola» ed è, nel Secolo, scrittura incisa su carta. Ha una sua fissità, seppure alterabile. La sua normatività è tutt’uno con la sua inscalfibilità, con la sua resistenza e, dunque, con la sua positività. Ma – per restare dentro l’ordine discorsivo dell’interpretazione della Scrittura – non si avanza una proposta interpretativa masoretica, che venera superstiziosamente la lettera della Scrittura originaria e men che meno il pensiero e la voce di chi la creò e rivelò. Tutto al contrario. Per dirla nel discorso dell’interpretazione delle leggi e, tra esse, della prima legge, la Costituzione, implica il testualismo, ma non nella versione soggettivistica dell’original intent, perché i testi scritti, che sono “cose”, vivono di vita propria, separata dal loro autore (o “firmatario”) e dai lettori, potenzialmente infiniti, e producono sensi e conseguenze inintenzionali (...)»
64,00

We want cinema. Sguardi di donne nel cinema italiano

We want cinema. Sguardi di donne nel cinema italiano

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2018

pagine: 288

"We want cinema" è un libro sulle donne scritto dalle donne: studiose, giornaliste, ricercatrici attraversano cinquant'anni di cinema italiano al femminile - un percorso all'insegna di una forzata marginalità ma anche di una grande energia creativa - in un approccio radicale e plurale che combina le diverse anime dei gender studies, la teoria e la storia del cinema, senza tralasciare l'analisi dei dati. Largo spazio è dedicato agli incontri: partendo da alcuni temi centrali nel lavoro delle cineaste italiane, il volume raccoglie le voci di registe, sceneggiatrici, attrici, montatrici, produttrici. Il risultato è un fitto dialogo intessuto di ricordi, cadute, conquiste. Un intreccio problematico da cui emerge una grande voglia di raccontarsi, ragionare insieme, condividere il proprio lavoro. "We want cinema" è un manuale per orientarsi in un presente che sta cambiando e guardare al futuro del cinema italiano pensato, scritto e realizzato dalle donne. Saggi, contributi e interviste di: Daniela Brogi, Laura Buffoni, Lucia Cardone, Pietro Demurtas, Ilaria A. De Pascalis, Piera Detassis, Dissenso comune, Cecilia Ermini, Chiara Lalli, Maura Misiti, Cristiana Paterno, Daniela Persico, Cristina Piccino, Patrizia Pistagnesi, Veronica Pravadelli, Ilaria Ravarino, Giulia Simi, Elena Stancanelli.
25,00

Romanzo popolare. Narrazione, pubblico e storie del cinema italiano negli anni duemila

Romanzo popolare. Narrazione, pubblico e storie del cinema italiano negli anni duemila

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2016

pagine: 352

La storia che racconteremo si ambienta in Italia e comincia all'incirca nel 2000. Sono gli anni di L'ultimo bacio e L'uomo in più, L'imbalsamatore e Respiro, I cento passi e Le fate ignoranti. Anni in cui si afferma una nuova generazione di registi che di lì a poco renderà il cinema italiano di nuovo esportabile. Ma il 2000 è anche l'anno in cui il Grande Fratello televisivo spazza via ogni residua distanza tra soggetto e oggetto dello sguardo, tra pubblico e privato, e prefigura la "registrazione continua" della vita resa oggi possibile dai vari Google Glass e Lifelogging camera; iniziano in quel periodo a diffondersi gli smartphone, nascono iTunes e Wikipedia (e poi YouTube, Facebook e gli altri social network), sull'onda del nuovo valore-diktat della condivisione: "to share", "condividere", ma lo share è anche la misura monetizzabile su cui si fondano tutti i broadcaster del mondo. In questo scenario che corre velocissimo sui binari di una rivoluzione morale, tecnologica e della visione che sono ancora in atto, qual è il ruolo del cinema? Che posto ha la settima novecentesca arte nel mondo contemporaneo? E poi: il cinema è ancora un'arte popolare? È in grado di raccontare storie per tutti, come un tempo facevano il teatro, il melodramma cantato, il romanzo d'appendice, il fotoromanzo?
28,00

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