Libri di Lina Marzotti
Messina rubella alla Spagna (1674-1678). Il Giornale di Messina
Lina Marzotti
Libro: Copertina rigida
editore: Pellegrini
anno edizione: 2021
pagine: 408
La Sicilia del XVII secolo è parte integrante dell'Impero spagnolo. Non per diritto di spada, ma per diritto ereditario: dal 1302, infatti, la Sicilia fa parte del Regno d'Aragona. Nel 1492 il matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona sancisce la nascita dello Stato spagnolo come Stato unitario e la Sicilia ne segue i destini. Nel corso delle crisi del Seicento anche la Sicilia viene sconvolta e coinvolta in una serie di tumulti e rivolte che contrappongono diverse città siciliane al potere centrale di Madrid. Sull'Isola, il primo segnale di malessere e di opposizione ai crescenti gravami fiscali imposti dal governo di Madrid all'interno degli stati spagnoli, avviene a Messina. Nel 1612 la città si ribella contro l'aumento delle imposte sulla seta, produzione fondamentale per l'economia del tempo. Messina però vince e costringe il Viceré Duca di Osuna ad annullare l'aumento dei dazi sulla seta. Inizia così un periodo di rivolte violente, che si sviluppano con una geografia e un calendario differenziato: nel 1647 insorge Palermo, a distanza di un mese circa dalla coeva rivolta di Masaniello a Napoli...
Lepanto 1571. Oro e sangue nelle battaglie in età moderna
Placido Currò, Saverio Di Bella, Lina Marzotti, Daniela Pistorino
Libro
editore: Ass. Zaleuco
anno edizione: 2011
L'immagine braudeliana del Mediterraneo fa da sfondo ad uno degli eventi più significativi del XVI secolo. In questo mare dalle mille visioni, Lepanto incarna lo spirito delle battaglie in età moderna. Lo incarna come capacità di esprimere la tradizione bellica delle civilizzazioni mediterranee, in uno scontro che si riempie di passioni, di seta di vendetta, di ferocia. All'ombra di stendardi sacri, di marinai, schiavi, corsari, pugnali e archibugi si ripercorrono i nodi centrali dell'ultima crociata: il fattore religioso, il controllo delle risorse, le scelte di libertà, il sentire identitario, lo spirito della battaglia. Perché le battaglie hanno un'anima, cupa e splendida, tenebrosa e limpida, fascinosa e infernale. Un groviglio di sentimenti, ragioni, interessi contraddittori che illude, affascina, sconcerta per gli abissi che apre sulla vita e la morte quando la causa per cui si combatte è ritenuta degna, giusta e doverosa.