Libri di Lorenzo Bonoldi
Mantova
Lorenzo Bonoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 192
Piccola capitale padana, Mantova è stata una delle più splendenti corti rinascimentali italiane. Dal Romanico dei Canossa ai fasti rinascimentali dei Gonzaga, ogni epoca ha lasciato traccia di sé, e non solo in città ma anche nei borghi ricchi di memorie come Solferino e Sabbioneta. Per gli amanti della natura, a poca distanza, si trova il Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, considerato uno dei giardini più belli d'Europa.
Mantova. Splendore dei Gonzaga
Lorenzo Bonoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 80
Dal 1328 al 1707 la città di Mantova fu governata dalla famiglia dei Gonzaga. E, con i suoi quasi quattro secoli di storia, il casato gonzaghesco si configura come la più longeva signoria nel panorama storico italiano. Nel lungo corso della loro avventura dinastica, i Gonzaga disseminarono il territorio sottoposto al loro dominio di castelli, ville e palazzi. Ed è soprattutto grazie ai Gonzaga che la stessa città di Mantova divenne una delle capitali del Rinascimento italiano, assumendo l'aspetto che ancora oggi la contraddistingue. Nel corso dei secoli la corte dei Gonzaga richiamò a Mantova figure chiave dell'arte e della cultura del tempo. Qui Vittorino da Feltre fondò la sua celebre scuola, la Ca' Zoiosa. Qui lavorarono ai progetti di importanti edifici Leon Battista Alberti e Giulio Romano. Qui impugnarono il pennello pittori del calibro di Pisanello, Andrea Mantegna, Correggio e Rubens. Qui andò in scena per la prima volta la più antica opera lirica che si conservi, La Fabula de Orpbeo di Claudio Monteverdi. E oltre a richiamare a sé grandi pittori e architetti, investiti del ruolo di artisti di corte, attraverso l'esercizio del collezionismo i signori di Mantova raccolsero nei loro palazzi un'enorme quantità di capolavori, comprendenti opere di Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci, Tiziano, Caravaggio, Lorenzo Lotto, Perugino, Guido Reni, Tintoretto, Veronese e molti altri. Insieme a questi capolavori, una gran quantità di antichità greco-romane trovò dimora negli interni delle corti gonzaghesche, dando ulteriore lustro al casato. Per quanto la maggior parte di questi tesori non si trovi più in città (i Gonzaga in bancarotta furono costretti a vendere quasi l'intera collezione al re d'Inghilterra nel 1627), a Mantova è ancora possibile ammirare il riverbero degli splendori della loro corte. Fra i principali lasciti gonzagheschi figurano infatti il Palazzo Ducale, residenza ufficiale della dinastia, e Palazzo Te, villa suburbana eletta a luogo di piaceri dal casato. Gli ambienti sontuosi, i soffitti dorati, le pareti affrescate, i ricercati apparati decorativi e i lussureggianti giardini di questi monumentali edifici, entrambi oggi musei, perpetuano il mito e la fama di una delle più importanti dinastie del Rinascimento italiano.
Isabella d'Este. A Renaissance woman
Lorenzo Bonoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Guaraldi
anno edizione: 2016
pagine: 98
Isabella d'Este (Ferrara, 1474 - Mantova, 1539), definita già dalle fonti a lei coeve "la prima donna del mondo", rappresenta una delle più luminose figure del panorama del Rinascimento italiano. Primogenita del duca Ercole di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, a soli sei anni venne promessa in sposa a Francesco II Gonzaga, rampollo dei Signori di Mantova. Giunta a Mantova nel 1480, Isabella diede qui vita a una delle corti più colte e raffinate del tempo. Animata da un "insaciabile desiderio de cose antique", raccolse nel suo studiolo una preziosa collezione di antichità. Consapevole delle proprie straordinarie virtù, fisiche e intellettuali, affidò la propria immagine al pennello di alcuni fra i più illustri artisti del tempo. E - unica nella storia - fu ritratta da Leonardo da Vinci e da Tiziano Vecellio, privilegio di cui non godettero al suo tempo né sovrani, né imperatori, né papi. Esigente committente, affidò la decorazione del proprio studiolo a pittori quali Andrea Mantegna, Lorenzo Costa, Pietro Perugino e Correggio. Raffinata maestra di eleganze, plasmò a suo gusto la moda del tempo, diventando un modello di riferimento non solo per le corti italiane, ma anche per quelle d'Oltralpe. Dalle stelle del tema natale alle imprese, dai ritratti di Isabella alle tele del suo studiolo, questo volume presenta diverse prospettive che illuminano di una luce chiara e inedita il profilo della Signora del Rinascimento.
Isabella d'Este. La Signora del Rinascimento
Lorenzo Bonoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Guaraldi
anno edizione: 2015
pagine: 91
Isabella d'Este (Ferrara, 1474 - Mantova, 1539), definita già dalle fonti a lei coeve "la prima donna del mondo", rappresenta una delle più luminose figure del panorama del Rinascimento italiano. Primogenita del duca Ercole di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, a soli sei anni venne promessa in sposa a Francesco II Gonzaga, rampollo dei Signori di Mantova. Giunta a Mantova nel 1480, Isabella diede qui vita a una delle corti più colte e raffinate del tempo. Animata da un "insaciabile desiderio de cose antique", raccolse nel suo studiolo una preziosa collezione di antichità. Consapevole delle proprie straordinarie virtù, fisiche e intellettuali, affidò la propria immagine al pennello di alcuni fra i più illustri artisti del tempo. E - unica nella storia - fu ritratta da Leonardo da Vinci e da Tiziano Vecellio, privilegio di cui non godettero al suo tempo né sovrani, né imperatori, né papi. Esigente committente, affidò la decorazione del proprio studiolo a pittori quali Andrea Mantegna, Lorenzo Costa, Pietro Perugino e Correggio. Raffinata maestra di eleganze, plasmò a suo gusto la moda del tempo, diventando un modello di riferimento non solo per le corti italiane, ma anche per quelle d'Oltralpe. Dalle stelle del tema natale alle imprese, dai ritratti di Isabella alle tele del suo studiolo, questo volume presenta diverse prospettive che illuminano di una luce chiara e inedita il profilo della Signora del Rinascimento.
Bari. Con cartina
Lorenzo Bonoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 128
Il volume, che presenta i monumenti e le opere più importanti della città e dei dintorni, contiene una mappa estraibile della città, un breve profilo storico e culturale, gli eventi, la cucina e i prodotti tipici e l'elenco dei ristoranti e degli alberghi.
Siracusa. Con cartina
Lorenzo Bonoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 128
Il volume, che presenta i monumenti e le opere più importanti della città e dei dintorni, contiene una mappa estraibile della città, un breve profilo storico e culturale, gli eventi, la cucina e i prodotti tipici e l'elenco dei ristoranti e degli alberghi.
Mantova. Con cartina
Roberta D'Adda, Lorenzo Bonoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 128
Il volume, che presenta i monumenti e le opere più importanti della città e dei dintorni, contiene una mappa estraibile della città, un breve profilo storico e culturale, gli eventi, la cucina e i prodotti tipici e l'elenco dei ristoranti e degli alberghi.
Catania. Con cartina
Lorenzo Bonoldi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 128
Il volume, che presenta i monumenti e le opere più importanti della città e dei dintorni, contiene una mappa estraibile della città, un breve profilo storico e culturale, gli eventi, la cucina e i prodotti tipici e l'elenco dei ristoranti e degli alberghi.
Giulio Romano
Lorenzo Bonoldi
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 96
"Un raro talento italiano, Giulio Romano" (That rare Italian master, Julio Romano): così William Shakespeare scrive nel suo Racconto d'Inverno a proposito di Giulio Pippi, detto Romano. La citazione shakespeariana rappresenta un importante elemento per comprendere la fama raggiunta dall'artista: si tratta infatti dell'unico maestro del Rinascimento italiano a essere citato nei componimenti di Shakespeare. Unicità e rarità sembrano essere caratteristiche costanti in quel profilo di Giulio che la tradizione critica ha consolidato nel corso dei secoli: ad esempio più volte è stato sottolineato come egli sia l'unico grande artista del Rinascimento a essere romano di nascita, ovvero l'unico ad aver sperimentato fin dalla giovane età un contatto diretto con l'antichità classica. L'artista respira l'antico fin dagli anni dell'infanzia, e questo segna un imprinting nel suo modo di concepire arte e bellezza, che lo porterà a divenire pittore e architetto "modernamente antico e anticamente moderno", come recita il doppio ossimoro pronunciato da Pietro Aretino e Giorgio Vasari. (dal saggio di Lorenzo Bonoldi)

