Libri di Lucia Parlato
La nuova fisionomia delle impugnazioni
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli-Linea Professionale
anno edizione: 2024
pagine: 382
Le impugnazioni sono, senza dubbio, tra le principali protagoniste degli interventi riformatori del processo penale succedutisi negli ultimi anni. Strette tra un evidente bisogno di ricercare soluzioni deflattive, da un lato, e l’esigenza di adeguare la disciplina a impulsi giurisprudenziali anche sovranazionali, dall’altro, esse hanno animato il dibattito sulle scelte normative in ogni sua stagione. Il reticolo di innovazioni introdotte dalla “riforma Cartabia” – tra legge delega, decreto legislativo e recenti “correttivi” (l. n. 134/2021, d.lgs. n. 150/2022 e d.lgs. n. 31/2024) – induce a domandarsi come (e se) possa dirsi davvero trasformato lo scenario degli strumenti di doglianza. Il ritocco delle strutture esistenti e l’inserimento di nuove fattispecie chiamano l’interprete ad affrontare profili inediti, ancora da inquadrare. Ripercorrendo i cambiamenti sopraggiunti, con le loro ragioni e criticità, l’opera mira a esaminarli senza sottrarli a una lettura sistematica a largo raggio, essenziale per assicurare – in un contesto di speciale importanza per studiosi e pratici del diritto – la necessaria visione di insieme. Autori: Tavassi Ludovica; Gemelli Maurizio; Pardo Ignazio; Pillitteri Vincenzo; Bonini Valentina; Zappulla Angelo; Del Coco Rosita; Lonati Simone; La Rocca Elvira Nadia; Mangiaracina Annalisa; Cimadomo Donatello; Marandola Antonia Antonella; De Caro Agostino; Varraso Gianluca; Lorenzetto Elisa.
La rifusione delle spese legali sostenute dall'assolto. Un problema aperto
Lucia Parlato
Libro
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
A prescindere dai suoi esiti, il processo penale può generare per chi ne è il protagonista una serie di conseguenze pregiudizievoli. Le dinamiche che esso sottende originano, in certi casi, un sacrificio capace persino di snaturare le funzioni dell'accertamento, trasformandolo da strumento per l'applicazione della sanzione in elemento, esso stesso, afflittivo. Nel quadro dei "danni da attività giudiziaria" – riconducibili al noto paradigma del "processo come pena" – si inscrivono le spese sostenute dall'accusato per la propria difesa tecnica. Rese più onerose dalla durata e dalla struttura del rito penale, tali spese rimangono a carico della persona sottoposta al procedimento, anche qualora risulti innocente. Possono essere coperte, in alcune ipotesi, dagli "antagonisti" privati dell'assolto, senza che tuttavia in favore di quest'ultimo sia contemplato un intervento pubblico in chiave "riparatoria". Ne deriva una contraddizione che non può essere risolta sul piano del patrocinio a spese dello Stato, necessariamente riferito a un ambito circoscritto. Andrebbe, invece, affrontata alla luce di diversi canoni costituzionali, tra i quali spicca il principio di solidarietà. Il peso economico del processo, per molti versi inevitabile, in caso di proscioglimento dovrebbe, infatti, essere distribuito anche parzialmente sulla collettività. Una lacuna del nostro ordinamento, evidenziata negli ultimi anni da un crescente dibattito, può essere colmata traendo spunto dalle scelte normative adottate in vari Paesi, dove sono regolati strumenti di rifusione delle spese ad opera dello Stato. Il confronto con la disciplina di altri sistemi processuali, in particolare quelli tedesco e austriaco, si rivela prezioso per assumere maggiore consapevolezza del problema e prospettarne de iure condendo possibili soluzioni.