Libri di Luisa Tasca
Piccoli primitivi. Scienza e studio dell'infanzia nell'Italia liberale
Luisa Tasca
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 204
Tra gli anni Ottanta dell'Ottocento e la Prima guerra mondiale i bambini divennero in Europa il centro di un interesse professionale e scientifico senza precedenti: i corpi e la psiche, la salute e la cura, lo sviluppo “normale” e quello “anormale”, l'intelligenza e il senso morale furono oggetto del primo movimento internazionale di studio dell'infanzia. Anche in Italia, studiosi, scienziati e insegnanti si lanciarono con un misto di entusiasmo e preoccupazione in questo nuovo campo di ricerca, alla confluenza fra discipline diverse. In virtù del suo enorme potere simbolico, la figura del bambino animò analisi, dibattiti e iniziative che, pur avendo come obiettivo il benessere e l'educazione dei più piccoli, li trascendevano. Studiare quella fase della vita voleva dire interrogarsi sul significato dell'essere umano, sullo sviluppo individuale e sociale, sul rapporto fra interiorità e corporeità, natura e cultura, continuità e cambiamento. Attraverso l'indagine di una vasta gamma di fonti, questo libro porta alla luce un aspetto dimenticato della storia italiana, rivelando come molte delle nostre idee sull'infanzia abbiano le proprie radici in quel momento fondativo.
La storia raccontata ai bambini
Luisa Tasca
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2019
pagine: VI-250
Come viene raccontata la storia ai bambini di oggi? E come è stata raccontata ai bambini di una volta? Per affrontare un tema ancora poco conosciuto, il libro si interroga sui mezzi (fumetti e videogiochi, testi e illustrazioni, libri scolastici e letteratura per l’infanzia) con cui sono definite e trasmesse diverse immagini del passato, sui mediatori (genitori, insegnanti, scrittori, illustratori...), sui bambini in quanto destinatari di un’offerta di storia. Avviando un dialogo inconsueto tra storici e pedagogisti, i contributi di questo volume indagano le rappresentazioni del passato rivolte all’infanzia, e come queste rappresentazioni sono cambiate nel tempo e nello spazio, per offrire uno strumento con cui orientarsi nell’intricato mondo della storia e dell’immaginazione, dei vecchi e dei nuovi media, dei modi con cui si forma una coscienza storica nei più piccoli. In base a quali criteri gli adulti selezionano i contenuti della storia che ritengono più adatti ai bambini? Che cosa questi criteri ci dicono sulla cultura degli adulti, prima ancora che sui bambini? Imparare la storia è un esercizio che avviene in luoghi diversi e coinvolge un’ampia varietà di soggetti, istituzioni, narrazioni, reti, mezzi di comunicazione. Di questa pluralità vuole dar conto il presente volume.
Le vite e la storia. Autobiografie nell'Italia dell'Ottocento
Luisa Tasca
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 2020
A lungo le autobiografie sono state guardate con sospetto dagli storici. Eppure la memoria autobiografica è uno strumento capace di rendere conto della molteplicità delle esperienze e della singolarità di ogni destino individuale. Il volume propone una lettura della società italiana dell'Ottocento a partire dalle narrazioni autobiografiche. Come si definiva il rapporto tra racconti autobiografici, percorsi individuali e spazio sociale? Quali caratteristiche doveva avere una vita per poter diventare oggetto di un'autobiografia? In che modo gli autori selezionavano tra ciò che era importante e ciò che non era importante scrivere di una vita? Tenendo presente un problema centrale per la storiografia, quello del rapporto tra individuo e società, si analizzano i modi con cui gli individui hanno raccontato le loro traiettorie geografiche, sociali e culturali attraverso le vicende di un Paese in formazione. La materia di questo libro è la straordinaria ricchezza delle risposte che le autobiografie italiane dell'Ottocento hanno cercato di dare ai problemi generali del vivere: il rapporto fra interiorità e riconoscimento pubblico, l'intreccio fra eventi biografici ed eventi storici, il fluire del tempo, gli affetti, il valore individuale, il significato del proprio essere passati nel mondo.
Galatei. Buone maniere e cultura borghese nell'Italia dell'Ottocento
Luisa Tasca
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2004
pagine: 230
Le buone maniere non rappresentano vuote formalità o regole fini a se stesse, ma sono rivelatrici di rapporti, conflitti e contesti che riguardano la società nella sua totalità e che aiutano a rileggerne e interpretarne le complesse dinamiche. Nel corso dell'Ottocento furono pubblicati in Italia oltre 400 galatei, il cui studio è fondamentale per comprendere a fondo il XIX secolo. I galatei furono infatti uno degli strumenti con i quali le èlites dell'Italia risorgimentale e post-unitaria organizzarono schemi utili a ordinare il "corpo sociale" secondo modelli più gerarchici che democratici, più tesi alla disciplina che non fiduciosi nel libero protagonismo della società civile.