Libri di M. B. Artioli
Luce del Tabor. Difesa dei santi esicasti
Gregorio Palamas (san)
Libro: Copertina morbida
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2022
pagine: 768
Sperimenta la luce del Tabor, che emana dal volto di Gesù, e condivide la gioia e lo stupore di Pietro, Giacomo e Giovanni, chi si dedica alla preghiera dell'esicasmo. L'esicasmo spesso è identificato con la preghiera continua, a sua volta identificata con la cosiddetta "preghiera di Gesù", a tutti nota soprattutto dal libro del Pellegrino russo. Per certi aspetti questa identificazione è anche vera. Ma di fatto l'esicasmo è un movimento vastissimo di ordine non solo spirituale, ma anche filosofico-teologico. Comporta una concezione antropologica biblica, e non tanto umanistica. Il vocabolo greco esichia significa calma, quiete, silenzio, raccoglimento, un significato sempre troppo ricco per poterlo tradurre in italiano. Il termine può riferirsi all'aspetto spirituale o alle condizioni esteriori che lo facilitano, o anche a tutt'e due. I monaci e i laici greci per favorire l'esichia iniziarono a praticare la preghiera "monologica", una sola preghiera contenente il nome di Gesù. Dopo il XIII secolo grazie all'influsso dei monaci del Monte Athos l'esichia indica uno stato di raccoglimento, solitudine e silenzio interiore, ricercati non solo con la vita di ascesi e di preghiera, ma anche con l'aiuto di situazioni esteriori (dato che l'uomo non è fatto di solo spirito), come tecniche psicosomatiche che mirano a facilitare la concentrazione. Gregorio Palamas, in questo testo classico dell'Ortodossia, illustra la bellezza e l'utilità dell'esicasmo. Prima edizione italiana con testo critico greco e traduzione a fronte. Testo critico di Jean Meyendorff. Introduzione, traduzione e note di Maria Benedetta Artioli.
Commento ai Salmi (1-71). Volume Vol. 1
Eusebio di Cesarea
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2004
pagine: 616
Libro di preghiera liturgica e personale ereditato da Israele, il Salterio è stato e continua ad essere nella storia della Chiesa, dopo i Vangeli, il testo sacro più letto, più commentato e più pregato. Il "Commento ai Salmi" di Eusebio di Cesarea si colloca ad un bivio nella storia della sua esegesi: profondamente influenzato infatti dal genio di Origene, Eusebio prende a modello la lettura allegorica origeniana del Salterio, ma contemporaneamente si apre ad un'interpretazione tipologica e letterale, inserita in un attento quadro storico. Proprio per la cura che dedica all'accostamento filologico al testo, è dunque un lavoro "all'avanguardia" rispetto al suo tempo e costituisce ancora oggi una solida base alla lettura dei Salmi.
La filocalia
Nicodimo Aghiorita, Macario di Corinto
Libro: Copertina rigida
editore: Gribaudi
anno edizione: 2000
pagine: 750
La filocalia
Nicodimo Aghiorita, Macario di Corinto
Libro: Copertina rigida
editore: Gribaudi
anno edizione: 2000
pagine: 630
La filocalia. Volume 1
Nicodimo Aghiorita, Macario di Corinto
Libro: Copertina rigida
editore: Gribaudi
anno edizione: 2000
pagine: 488
La filocalia. Volume Vol. 2
Nicodimo Aghiorita, Macario di Corinto
Libro: Libro rilegato
editore: Gribaudi
anno edizione: 2000
pagine: 470
Commento ai Salmi. Volume Vol. 2
Eusebio di Cesarea
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2004
pagine: 552
Libro di preghiera liturgica e personale ereditato da Israele, il Salterio è stato e continua ad essere nella storia della Chiesa, dopo i Vangeli, il testo sacro più letto, più commentato e più pregato. Il "Commento ai Salmi" di Eusebio di Cesarea si colloca ad un bivio nella storia della sua esegesi: profondamente influenzato infatti dal genio di Origene, Eusebio prende a modello la lettura allegorica origeniana del Salterio, ma contemporaneamente si apre ad un'interpretazione tipologica e letterale, inserita in un attento quadro storico. Proprio per la cura che dedica all'accostamento filologico al testo, è dunque un lavoro "all'avanguardia" rispetto al suo tempo e costituisce ancora oggi una solida base alla lettura dei Salmi.
Discorsi ascetici. Testo greco a fronte
Isacco di Ninive
Libro: Copertina morbida
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2018
pagine: 832
Isacco nacque all'inizio del VII sec. nella regione del Bet Qatraye, nell'attuale Qatar, sul Golfo Persico. È un monaco siro, detto "di Ninive" perché fu vescovo di questa città per soli cinque mesi. Visse in un secolo travagliato e fecondo: mentre nuovi popoli invadevano queste zone e tante penose divisioni scuotevano la Chiesa siro-orientale, monaci santi e dotti dettavano profondi testi spirituali e partivano missionari verso la Cina. Isacco ebbe molti discepoli. In vecchiaia divenne cieco per la fatica dovuta alle lunghe letture. Fu accolto nel monastero di Rabban Shabur e qui morì. I "Discorsi ascetici" hanno contribuito alla formazione di generazioni di cristiani, laici e monaci, fino a oggi: ad esempio san Filippo Neri e Dostoevskij li leggevano abitualmente. Hanno un valore storico e spirituale incomparabile. Tanti sono i temi trattati. Segnaliamo solo la meditazione della Bibbia e la misericordia. «Dedicati alla lettura delle Scritture: essa ti indicherà come sono sottili le vie della contemplazione [...] anziché la confusione delle realtà esteriori, la Scrittura offre all'anima materia per le diverse forme di preghiera. La continua meditazione delle Scritture riempie l'anima di inconcepibile stupore e gioia divina». «Segui la misericordia. Quando si trova dentro di te, essa riproduce in te quella santa bellezza, della quale riceverai la somiglianza. Il carattere universale della misericordia opera nell'anima la comunione con Dio [...] Non vi è altra via per giungere all'amore spirituale, che riproduce in noi l'invisibile icona: cominciare dalla compassione, dalla misericordia».
Cantare la gloria del Signore. Preghiere della liturgia bizantina
Libro: Libro rilegato
editore: Qiqajon
anno edizione: 2007
pagine: 368
La cristianità orientale ha sempre riconosciuto alla liturgia la capacità di custodire tutto l'essenziale della nostra fede. I tropari, brevi inni poetici, introdotti nella liturgia bizantina nel corso dei secoli, sono esempio di questa sintesi di alto contenuto teologico, ricchezza spirituale e ricerca di una bellezza poetica che esprima la contemplazione. In essa troviamo espressa la fede dei padri della chiesa, con il loro approccio alla Scrittura e l'abbeverarsi alla sapienza dei primi concili. Queste preghiere, cantate nella liturgia con musiche di rara bellezza, vengono qui presentate divise secondo vari temi legati alle feste dell'anno liturgico, ai santi, al contenuto, perché anche il lettore occidentale possa accedere alle grandi ricchezze in esse contenute.
La dottrina dei dodici apostoli. Didaché
Libro
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2009
pagine: 304
La dottrina dei dodici apostoli è una breve e chiara esposizione della fede cristiana; un piccolo catechismo e insieme una raccolta di norme liturgiche e disciplinari. È un testo antichissimo - redatto forse in Siria verso il 50-60 d. C. - che mostra di non conoscere i Vangeli nella loro versione attuale, in quanto successivi. Ci dà informazioni preziosissime sulle prime comunità cristiane. Tratta della formazione dei catecumeni e dei missionari; della scelta dei vescovi e dei diaconi; dei rapporti interni alle giovani e piccole Chiese; dell'importanza del lavoro svolto con serietà e impegno; della responsabilità data e richiesta all'assemblea dei fedeli. Di massima importanza sono i brani relativi al battesimo, all'eucaristia - che aveva ancora una forma molto diversa dall'attuale - e all'agape fraterna, che all'epoca precedeva l'eucaristia. Non conosciamo il suo autore. Il testo integrale è stato scoperto solo alla fine del 1800, all'interno di un manoscritto ritrovato a Gerusalemme. Ma l'Opera era già nota a causa delle citazioni che ne avevano fatto i Padri della Chiesa; segno che essa era, già nei primi secoli, molto diffusa per la sua autorevolezza.
Lettera ai Corinzi
Clemente Romano
Libro: Copertina morbida
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2010
pagine: 224
Questa Lettera fu scritta negli anni 95-100 dell'era cristiana, insieme alla Dottrina dei dodici apostoli (SC 6), è contemporanea agli ultimi libri del Nuovo Testamento. Siamo quindi di fronte a uno dei testi cristiani più antichi. La tradizione la attribuisce a papa Clemente, terzo successore di Pietro sulla cattedra episcopale di Roma. La Lettera è uno scritto di circostanza: la Chiesa di Roma interviene presso la comunità cristiana di Corinto, divisa da rivalità personali e da contestazioni che mettono in pericolo l'autorità dei presbiteri e l'unione fraterna. Questo testo, dunque, è fondamentale per comprendere quale era l'autorità della Chiesa di Roma rispetto alle altre chiese locali e come era vissuto il cosiddetto primato petrino. È anche particolarmente interessante per conoscere i temi usati nella predicazione sul finire del I sec. e le forme liturgiche della primitiva comunità cristiana di Roma. La Lettera ha goduto sempre di una autorità eccezionale, al punto che in alcune chiese locali è stata considerata anche un testo ispirato e quindi usato nella Messa.