Libri di Marco Infurna
Le canzoni di gesta dei vassalli ribelli. Testo francese antico a fronte
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2023
pagine: 2144
Le canzoni di gesta dei vassalli ribelli raccolte in questo volume sono opera di anonimi e fantasiosi copisti-autori: la più antica è Girart de Roussillon, della metà del XII secolo; attorno al 1200 si collocano Raoul de Cambrai, Renaut de Montauban, La Chevalerie Ogier; più tarda è la canzone di Huon de Bordeaux, 1260 ca. Nel Renaut de Montauban, qui tradotto per intero, Rinaldo e i suoi tre fratelli sono protagonisti di vicende indimenticabili: l'agguato mortale a Valcolor, la costruzione e la perdita di possenti castelli, la vita grama nella foresta, il drammatico incontro con il padre Aimone e con la madre, dopo sette anni di vagabondaggio. Nelle altre canzoni – di ciascuna è tradotta circa la metà, con le parti più significative – incontriamo la feroce faida di Raoul di Cambrai, nobile e valoroso, ma prigioniero di un'ossessione che lo condurrà fatalmente alla morte; le imprese di Girart di Roussillon, orgoglioso difensore, tra l'appoggio leale di Folco e le malvagità sanguinarie di Boson, dell'autonomia del suo castello, l'«allodio» di Roussillon; le traversie di Uggeri il Danese, con il suo espatrio in Italia, con la sua sete di vendetta, con la sua solitaria e imprendibile fortezza, Castel Fort. Questo groviglio di conflitti feudali, segnato dalla catena delle vendette, da scene di improvvisa e insensata violenza – come in quelle famose con la mortale scacchiera – non impedisce il dispiegarsi del comico, con Malagigi, furfante dalle mille risorse, capace ripetutamente di beffare il re, con la fantasmagoria dell'Huon de Bordeaux, dove le sapide ingenuità di Huon sono corrette dalle apparizioni e dalle capricciose magie dell'alato folletto Auberon. Questo volume permette di cogliere come fenomeno unitario, grazie all'ampia raccolta di testi, tradotti per la prima volta in italiano – ed è un'assoluta novità nel panorama editoriale – una delle manifestazioni più suggestive della letteratura francese medievale. Sono le «canzoni di gesta» dei vassalli ribelli. È una lotta senza tregua tra un sovrano ottuso, invidioso e malevolo, e i migliori baroni del regno, gelosi della loro autonomia: non vale la parola data, non vale il salvacondotto. I disegni del re – ora Carlomagno, ora Carlo Martello – conoscono solo astuzia e tradimento, ma nella sua stessa corte c'è chi lo contesta perché vorrebbe una politica meno losca, più pragmatica e conciliatrice. Lo svolgersi delle storie è scandito dalle scene del «consiglio», dove, sia nella corte del re che nei castelli dei baroni, si dibattono accesamente – in uno spazio dove regna la libertà di parola – le ragioni della guerra e della pace. Sono testi caratterizzati da una sorprendente polifonia: ora la tonalità è eroica e guerresca, segnata dalla traccia sanguinosa delle vendette, ora drammatica, per l'irrompere di clamorosi imprevisti, per l'alternarsi di vittorie e di sconfitte, per il rovesciarsi delle alleanze, ora sentimentale – per l'apparire di intense figure femminili – ora calata in un concreto, spesso realismo, ora aperta ai travestimenti e alle imprese della magia, ora attraversata da una festosa ventata di comicità. In queste storie iscritte nel cuore dei conflitti feudali, ma anche dominate dai valori aristocratici della lealtà, della generosità e dell'onore, ritroviamo la stessa favolosa aura dei poemi di Boiardo e di Ariosto, del Signore degli anelli e del Trono di spade: è il misterioso fascino della meraviglia e del racconto.
L'epica romanza nel Medioevo
Alberto Limentani, Marco Infurna
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 100
Questo volume ripropone le pagine scritte da due specialisti sulla poesia epica medievale di area romanza e pubblicate originariamente nel manuale "La letteratura romanza medievale" (a cura di C. Di Girolamo, 1994). Dopo aver fatto il punto sulla questione delle "origini", gli autori passano in rassegna le tradizioni epiche fiorite nelle singole aree geografiche e linguistiche: dalle "chansons de geste" in lingua d'oïl ai testi di area provenzale, dalle opere nate nella penisola iberica (una su tutte, il "Cantar de mio Cid") alla circoscritta produzione italiana settentrionale.
La inchiesta del San Gradale. Volgarizzamento toscano della «Queste de Saint Graal»
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 1993
pagine: 236
Edizione commentata del volgarizzamento toscano contenuta nelms.Panciatichiano 33 della Nazionale di Firenze dell'inizio del Trecento.
L'Entrée d'Espagne
Anonimo padovano
Libro: Libro in brossura
editore: Interlinea
anno edizione: 2021
pagine: 528
Il Centro Studi Matteo Maria Boiardo accoglie nella sua collana di studi la prima traduzione integrale dell'Entrée d'Espagne, l'ampio poema epico composto nei primi decenni del Trecento da un Anonimo Padovano in un francese reso spesso di non facile interpretazione tanto per le disinvolte deformazioni legate alle esigenze della rima quanto, e soprattutto, per i molti errori di copia dell'unico manoscritto che lo conserva. L'importanza storica del poema nel quadro della letteratura cavalleresca italiana, già rilevata da Antoine Thomas, suo eccellente editore nel 1913, è emersa sempre meglio nel corso degli studi: l'Entrée, ispirandosi in minima parte alla Cronaca dello pseudo-Turpino per i fatti di Spagna precedenti la Rotta di Roncisvalle e inventando il lungo capitolo delle avventure in Oriente, mette in scena un Rolando, suo protagonista assoluto, nutrito dei fermenti culturali e degli ideali dei decenni in cui si formano le signorie italiane del Trecento. La finezza psicologica del Patavian, la sottile ironia, l'ampiezza dell'esperienza umana, se restano trascurate nelle opere che derivano dal suo poema - i Fatti di Spagna, la Spagna in rima e la Spagna in prosa -, sembrano anticipare quelle dei sommi autori delle avventure di Orlando. Il lavoro di traduzione ha dato ai due curatori l'occasione di riflettere sul testo critico e il continuo dialogo con il manoscritto ha permesso di discutere in più luoghi del poema le proposte di Thomas, nonché di suggerire, nelle note di commento, nuove soluzioni.