Libri di Marco Spesso
Teoria dell'architettura
Marco Spesso
Libro: Libro in brossura
editore: libreriauniversitaria.it
anno edizione: 2011
pagine: 130
L'architettura a Genova nell'età dell'Illuminismo
Marco Spesso
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2007
pagine: 205
Le tecniche e lo spazio. Profilo dell'architettura genovese contemporanea dalla Restaurazione al «miracolo economico»
Marco Spesso
Libro: Copertina morbida
editore: Kappa
anno edizione: 2008
pagine: 120
Caterina Marcenaro. Musei a Genova 1948-1971
Marco Spesso
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 80
Nel corso degli ultimi trenta anni le funzioni dei musei hanno conosciuto una rapida ed incisiva trasformazione, poiché si sono estese progressivamente ad ambiti sociali e a servizi del tutto originali rispetto al passato. L'analisi di un coerente ed organico programma museografico quale quello messo in atto dal comune di Genova negli anni '50- '80 può offrire vari spunti per una proficua riflessione critica sulla realtà attuale in virtù del suo risultare decisamente desueto rispetto ai bisogni - reali o indotti - delle nuove tipologie di visitatori. La ricerca costante di un'intima aderenza reciproca fra le forme ed i contenuti (non solo propriamente disciplinari, bensì anche nel senso più generale culturale e sociale), in nome di un umanesimo che assorbiva vari apporti delle scuole di pensiero del Novecento, condusse infatti Caterina Marcenaro (1906- 1976) ad esiti che tanto più offrivano spazio alla sperimentazione formale modernista quanto più rimanevano fedeli ad un pensiero strutturato, ben diversamente, quindi, da quella disgregazione che oggi incarna le esigenze non più di cittadini consapevoli e partecipi bensì di semplici consumatori, sprovvisti di una congrua memoria storica.
A proposito di Genova
Marco Spesso
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2012
pagine: 193
Sulle acque: l'incessante viavai delle pilotine che rimorchiano le navi; un'enciclopedia completa ed esatta di design navale. Dappertutto il continuo, senza sosta, lavoro degli uomini: piloti, ormeggiatori, gruisti, terminalisti, operai, manovali. Ogni tipo di rumore tecnologico: le sirene dei turni che come orologi sonori scandiscono la vita della città; i concerti meccanici dei macchinari; le voci varie di chi lavora. Però tutto è assorbito dalla vasta distesa dell'elemento marino. Qui è il cuore segreto della città, la sua più intima motivazione di esistere, più che nei caruggi, più che nei musei. Chi trascorre il capodanno in città riceve in dono un'emozione: allo scoccare della mezzanotte le navi alla fonda salutano l'anno nuovo attivando le loro sirene in un coro possente che è come un muggito prolungato.
Mario Ceradini. Diffusione internazionale dell'architettura modernista italiana
Marco Spesso
Libro: Libro in brossura
editore: Genova University Press
anno edizione: 2021
pagine: 200
Mario Ceradini (Venezia 1864 – Sanremo 1940) fu un prolifico ed innovativo progettista di architettura, attivo - soprattutto nelle committenze dei Salesiani di Giovanni Bosco - non solo in Italia ma anche in Austria, Polonia, Galizia ucraina, Slovenia, Croazia, Spagna, Portogallo e Tailandia, elaborando anche progetti per l’Egitto, la Colombia e la Bolivia. Legato all’eredità di Camillo Boito egli ricercò un rapporto biunivoco fra la tradizione nazionale e l’attualità architettonica internazionale, che si riflesse nelle sue opere più importanti: il cottage alpino di Antonio Fogazzaro e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Liberatrice al Testaccio, in Roma.
Architetture di Corsica. Dal XV al XVIII secolo
Marco Spesso
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 288
I vari aspetti della cultura dell'isola di Corsica, dal secolo XI al XIX, costituiscono un campo di studi di elevata complessità, a ragione di stringenti implicazioni sociali, istituzionali e politiche, che ancora oggi risultano essere fortemente condizionanti. Solo nel corso degli ultimi anni gli studi scientifici italiani hanno ripreso a interessarsi a questi temi, superando le remore imposte dalla sventurata occupazione italo-tedesca dell'isola - nel 1942-'43 - e dalle responsabilità irredentiste della vasta attività di ricerca scientifica promossa dal regime fascista. Pur non privi di molti esiti di alto valore filologico ed ermeneutico, dette analisi si originarono da premesse non corrette in termini storiografici, oltre che da fini prettamente strumentali o da frustrazione rispetto a certo spirito sciovinista francese. Nella fattispecie fu sottaciuto e schivato quell'insistito carattere di distinzione e di alterità e quindi di ostinata auto-conservazione, che permeò l'intera società còrsa. Questo aspetto aveva prodotto un'accentuata diversità rispetto alle condizioni del continente, la quale è stata, ingiustamente, considerata in termini di marginalità, di arretratezza e di povertà. Il titolo del presente volume intende sottolineare l'intreccio delle molteplici influenze culturali presenti nell'isola, che condussero alle soglie di un'identità regionale negli anni stessi della guerra di liberazione anti-genovese, e poi anti-francese (1729-1769).
Le pietre liguri nell'architettura di Genova durante il regime fascista
Marco Spesso, Gerardo Brancucci
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 192
L'impiego dei materiali lapidei nell'industria italiana delle costruzioni, durante il regime fascista, rispose a pluralità di obiettivi produttivi, occupazionali, scientifici, tecnici e culturali; tuttavia parte della storiografia ha preferito soffermarsi soprattutto sulle motivazioni ideologiche e sui riferimenti alla romanità antica, sottovalutando gli aspetti complessi e contraddittori. L'architettura genovese degli anni Trenta ne costituisce una testimonianza pregnante grazie all'ampiezza degli investimenti pubblici in infrastrutture e servizi, alle relazioni con le esperienze milanesi e romane, nonché a un vivace sviluppo dell'edilizia residenziale da reddito. La promozione e l'uso dei litotipi liguri seguì le stesse coordinate economiche e tecniche sperimentate nelle altre città italiane, condotte entro una ricerca di attento equilibrio tra i due distinti piani delle esigenze locali e nazionali.
L'architettura italiana nel movimento moderno (1926-1945)
Marco Spesso
Libro
editore: libreriauniversitaria.it
anno edizione: 2017
pagine: 192
Premesse a Pienza. Architettura e umanesimo integrale
Marco Spesso
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 160
Il contributo di papa Pio II all'architettura non si limita alle committenze per Pienza, Siena e Roma, bensì esplicita una propria autonomia concettuale e operativa, formatasi per integrazione di molteplici interessi e motivazioni, con linearità dagli anni giovanili al pontificato. Le sue riflessioni scaturirono da un'inesauribile curiosità verso l'espressione umana e la natura; proprio in virtù di un umanesimo integrale quei pensieri furono flessibili a diversi requisiti ambientali, simbolici e funzionali. Le opere pientine, in particolare, si distinguono per originalità e autenticità da analoghe operazioni curiali e signorili, pur entro un comune orizzonte. L'adeguamento del borgo di Corsignano a un più alto rango urbano non è riducibile agli stereotipi dell'utopia, della città ideale e di una concezione meccanica della cultura umanistica. Ben più complesse furono le sue matrici: aderenti a numerosi principi di realtà, eppure risolte nella libertà dell'arte. Un'ordinata e razionale analisi delle fonti – scevra da pregiudizi, che ne hanno eluso la ricchezza di spunti interpretativi, e da determinismi – è in grado di orientare lo studio dei caratteri propri di quelle opere, riconducendoli ad una loro compiuta individualità, unica e irripetibile, rispetto al loro tempo; così attesta, in ogni caso, la volontà del papa stesso di sancirla, nel caso della cattedrale, addirittura con una bolla di anatema contro ogni possibile alterazione dei valori architettonici. Le 'premesse' a Pienza costituiscono, pertanto, quell'insieme di criteri che il papa propose a costruttori e artisti, lasciando poi loro libertà di elaborazione, in modo di certo più ampio e complesso rispetto alle consuetudini, soprattutto perché vivamente partecipato nella dialettica integrazione di tutti i valori da raggiungere.