Libri di Marialuisa Menegatto
Coercizione e disagio psichico. La contenzione tra dignità e sicurezza
Marialuisa Menegatto, Adriano Zamperini
Libro: Copertina morbida
editore: Il Pensiero Scientifico
anno edizione: 2018
pagine: 162
A quarant'anni dall'introduzione della Legge 180, è ancora possibile parlare di una sorta di eredità della tradizione custodialistica. In altri termini, all'interno dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) la coercizione meccanica viene ancora ampiamente praticata e la sua gestione è perlopiù affidata agli infermieri. Arricchisce il volume la presentazione di Luigi Manconi.
Violenza e democrazia. Psicologia della coercizione: torture, abusi, ingiustizie
Adriano Zamperini, Marialuisa Menegatto
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 197
Democrazia è parola mimetica, spesso asservita alla retorica dei potenti. Tra i fenomeni disturbanti nascosti dal mantello mimetico della democrazia c'è la coercizione, agita con la minaccia, la punizione e l'uso della forza fisica. Anche in uno Stato di diritto, l'apparato di coercizione che può essere dispiegato contro i cittadini è imponente. Nell'esercizio di un simile potere, le autorità devono autodisciplinarsi per non oltrepassare il limite della legittimità, pena il rischio di trasformare la coercizione in violenza. Il libro analizza questo crinale scosceso portando il lettore in una stanza di tortura, mettendolo di fronte agli abusi delle forze di polizia, invitandolo nei reparti psichiatrici che praticano la contenzione meccanica, e infine chiamandolo a misurarsi con i costi umani generati dal neoliberismo. Un percorso assistito dalla convinzione che i contributi offerti dalla psicologia sociale aiutano a comprendere e gestire i conflitti tra libertà e coercizione in democrazia.
Cittadinanza ferita e trauma psicopolitico. Dopo il G8 di Genova: il lavoro della memoria e la ricostruzione di relazioni sociali
Adriano Zamperini, Marialuisa Menegatto
Libro: Copertina morbida
editore: Liguori
anno edizione: 2011
pagine: 191
Dieci anni sono ormai trascorsi dal G8 di Genova. Un evento che tuttavia resta impresso nell'immaginario. Difficile lasciare dietro di sé quei drammatici eventi, immortalati da una moltitudine di fotografie e video. Immagini di scontri di piazza, con la morte di Carlo Giuliani, e di manifestanti picchiati a sangue nella scuola Diaz. Poi le notizie sulla violenza di Bolzaneto. Infine sono venuti i processi e le sentenze. Che cosa resta di Genova, oggi? Gli autori, muovendosi per i sentieri di un senso di cittadinanza profondamente ferito e di un diffuso trauma psicopolitico, prendono le distanze da quel pensiero illusorio che si affida passivamente al tempo. Nella speranza che si faccia guaritore. Quasi che a far decantare l'afflizione, essa svanisca. E che l'indignazione covata dall'ingiustizia patita possa essere erosa dall'oblio. Sapendo però che tutto si può dire del passato, tranne che sia passato, gli autori analizzano scientificamente la natura della sofferenza, individuale e collettiva, generata dal G8 di Genova. Interrogano le pratiche sociali della memoria, affrontano il problema del vivere comune "offeso" - la frattura tra istituzioni dello Stato e parte di cittadini - con le reciproche barriere emozionali che continuano a frapporsi a livello interpersonale e intergruppi. I diritti d'autore del libro sono devoluti al Comitato Verità e Giustizia per Genova. Prefazione di Nando Dalla Chiesa.