Libri di Mario Biagini
Eloisa e Abelardo. Lettere
Pietro Abelardo
Libro: Libro in brossura
editore: Pazzini
anno edizione: 2017
pagine: 232
"Abelardo ed Eloisa sono una coppia amorosa entrata a far parte dell'immaginario collettivo europeo, come Tristano e Isotta, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta, ma rispetto alle altre vicende ha fondamento storico. Lei colta e bella fanciulla di Parigi del XII secolo; lui tra i più illustri studiosi della sua epoca. Tra di loro scoppiò un'ardente passione, in cui si intrecciarono ragione e religione. Si tratta in tutto di Otto lettere; qui vengono presentate le prime sei, dato che la 7a e l'8a riguardano il valore e l'origine del monachesimo femminile. Quando al valore di questi documenti, si pensa che la loro lettura possa offrire una buona conoscenza del periodo in cui vissero i due protagonisti e possa nello stesso sottolineare il fatto che l'amore vero non conosce età e periodo storico, ma esso vive negli esseri umani come riflesso dell'amore di Dio".
Fra terra e cielo. Iscrizioni sepolcrali della provincia di Rimini
Mario Biagini, Ada Pucci
Libro: Libro in brossura
editore: Pazzini
anno edizione: 2016
pagine: 184
Con i borghi, i campanili e i castelli, anche i cimiteri sono una parte importante del panorama italiano. E non solo sotto l'aspetto paesaggistico ma anche come testimonianza umana e cristiana della nostra civiltà. Proprio nel tentativo di conservare un tale patrimonio e di trasmettere la ricca eredità di fede e "pietas" verso i defunti, nasce l'idea di un lungo pellegrinaggio nei cimiteri del Riminese: non solo le testimonianze storiche delle iscrizioni sepolcrali ma anche una mappatura di questi archivi a cielo aperto, linfa di un tessuto collettivo altrimenti fragile di fronte allo scorrere del tempo.
Il Passatore. Una voce nel vento
Mario Biagini
Libro: Libro in brossura
editore: Pazzini
anno edizione: 2007
pagine: 224
Stefano Pelloni, più noto come il Passatore o il Passator Cortese come lo ribattezzò Pascoli, nacque nel 1824 presso Russi (Fc), in Romagna, terra dello Stato pontificio. Dopo un'infanzia simile a quella di molti suoi conterranei, egli ebbe nella prima giovinezza diverse esperienze con la giustizia ed il carcere, finché, condannato ad alcuni anni di lavori forzati, fuggì, divenne bandito e ben presto assunse il ruolo di principale nemico dello Stato e dei benpensanti. Giudicato da molti come un bandito sanguinario, da altrettanti come una sorta di Robin Hood, imperversò per alcuni anni nelle terre tra Ravenna, Ferrara e Rimini. Le sue imprese, audaci e spregiudicate, si colorarono di leggenda molto prima della morte, che lo raggiunse a soli ventisette anni. Da allora divenne il simbolo di una Romagna inquieta, sanguigna, libertaria.