Libri di Mario Da Passano
Omicidi, rapine, bardane. Diritto penale e politiche criminali nella Sardegna moderna (XVII-XIX secolo)
Mario Da Passano
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2015
pagine: XXX-288
Il volume, a cura di Antonello Mattone, raccoglie dodici saggi sulla storia della criminalità nella Sardegna moderna e contemporanea redatti tra il 1980 e il 1004 da Mario Da Passano, considerato "il più grande storico della legislazione penale che l'Italia abbia avuto" (Mario Sbriccoli). Si tratta di studi innovativi e per certi versi anticonformisti, che respingevano le ormai vecchie interpretazioni della storiografia locale, che consideravano i fenomeni criminosi come manifestazioni di "resistenza" nei confronti dei dominatori esterni. I crimini vengono ricondotti alla loro realtà concreta, grazie all'apporto di una vasta documentazione archivistica. Reati, omicidi, rapine, bardane, matrimoni clandestini vengono analizzati non soltanto nella loro dimensione giuridica, ma anche in quella sociale. Emerge un'immagine inedita della criminalità sarda, a cui si aggiunge una profonda trattazione della normativa sette-ottocentesca e delle politiche in materia penale seguite dal governo sabaudo e da quello unitario.
Il «delitto di Regina Coeli»
Mario Da Passano
Libro
editore: Il Maestrale
anno edizione: 2012
"Il 29 aprile 1903 il marinaio Giacomo D'Angelo, a seguito di discussioni col capitano della goletta da cui è stato licenziato, è arrestato dai Carabinieri di Fiumicino e tradotto nel carcere di Regina Coeli a Roma per accertamenti. Quasi una formalità, ma dopo qualche giorno D'Angelo inizia a protestare, rompe un vetro e viene immobilizzato sul letto della cella n. 29: le braccia fermate da strisce di tela, i piedi da gambaletti di cuoio, una fascia sulle ginocchia, un'altra sul petto, il tutto assicurato ai ferri della branda. In queste condizioni "il paziente" trascorre due giorni, finché nella notte del 4 maggio comincia a urlare e a dimenarsi. Nelle prime ore del giorno seguente le grida si affievoliscono e poi cessano. Alle 6.30 trovano morente il povero D'Angelo, che si spegne un'ora dopo in infermeria. Su questa tragica vicenda dalla stampa dell'epoca ribattezzata il delitto di Regina Coeli - s'impernia l'appassionato e appassionante racconto di Da Passano, capace di far rivivere un'amplissima documentazione, di riattivare una storia del passato in funzione dell'oggi, perché "oggi come nel 1903, ogni morte "da carcere" suona come un oltraggio alla convivenza civile in un Paese democratico." (Giancarlo De Cataldo)