Libri di Mario De Paoli

Questo saggio si propone di mostrare che, al di là delle irregolarità evidenti a livello locale, è possibile cogliere una notevole regolarità nell'evoluzione globale della civiltà urbana e che semplici modelli matematici sono in grado di fornire un modello dinamico di alcuni dei fattori che intervengono in tale evoluzione. Nell'espansione della civiltà urbana lungo un asse longitudinale che va dall'Asia orientale all'Europa occidentale si succedono tre grandi ere in ciascuna delle quali il predominio delle civiltà occidentali si alterna con quello delle civiltà orientali con un periodo costante di circa 900 anni.

Il libro sintetizza, nel modo più chiaro e sistematico possibile, il contributo dato, in diversi tempi e da diversi autori, a una riconsiderazione critica delle fasi dell'evoluzione del capitalismo e della scienza a esso associata, nell'epoca in cui questo, dopo la fase "suprema" del XX secolo, sembra ormai giunto a una fase "terminale" della sua evoluzione, con il predominio sull'intero ciclo dell'economia e con lo sfruttamento esaustivo delle risorse naturali, oltre che umane, difficilmente sostenibile a livello di ecosistema.

Nel periodo cruciale della storia europea in cui si ha la transizione dal sistema feudale allo Stato moderno, rivolgimenti paralleli avvengono in diversi ambiti culturali. Nel primo capitolo del saggio viene evidenziato un "isomorfismo" tra il sovvertimento copernicano del moto dei pianeti e il sovvertimento del comportamento dei cavalieri nell'"Orlando Furioso", facendo corrispondere Angelica che fugge alla Terra in moto. Nel secondo capitolo, le nuove determinazioni di capacità efficiente e di progettualità sono poste alla base dello sviluppo, fra Trecento e Seicento, di una nuova concezione del "movimento" e dello "spazio" comune agli ambiti economico-politico, cosmologico e musicale.

Noi discerniamo nel mondo forme dotate di stabilità strutturale, che occupano un certo intervallo di spazio e di tempo, e osserviamo un incessante movimento di creazione e sviluppo di forme. La logica formale descrive solo il primo aspetto e analizza possibili stati di cose con un formalismo algebrico che regola relazioni statiche fra entità discrete. Nel 1963, von Wright introduce una Logica del Mutamento e dell'Azione i cui oggetti sono sia possibili stati di cose che loro trasformazioni. Secondo alcuni matematici (Thom, Petitot), la teoria topologica delle catastrofi può modellizzare l'emergere del discontinuo dal continuo che caratterizza la morfogenesi dei processi naturali e la struttura paradigmatica che è alla base della loro rappresentazione. In questo saggio, evidenziando il carattere informazionale di una logica intenzionale, le prime tre cuspoidi della classificazione di Thom sono utilizzate per costituire la dinamica di enunciati di stato e di trasforma zione di stato della Logica del Mutamento. Una struttura paradigmatica costituita dalla topologia della Logica del Mutamento è così posta a fondamento di catene sintagmatiche regolate dall'algebra della logica formale.

Questo saggio si propone di dimostrare che, sebbene i singoli sogni prodotti nel corso di una notte appaiano per lo più bizzarri e privi di significato, vi sono dei casi in cui delle sequenze di sogni prodotti in notti diverse manifestano inaspettatamente un significato articolato. Postulando l'esistenza di un livello semiotico di base comune alla produzione linguistica e alla produzione onirica, la ricerca applica la linguistica funzionale, la semiotica narrativa e la semantica dei mondi possibili di una logica intensionale ai sogni che un paziente ha prodotto in un arco di tempo di quasi tre mesi di trattamento psicoanalitico. I nessi sintattici, relativamente stretti, tra le raffigurazioni all'interno dei singoli sogni, la coesione semantica e i nessi inferenziali-causali, meno stretti, fra i sogni costituenti delle macro-strutture narrative e infine gli 'incollamenti' semantici, relativamente deboli, fra macro-strutture appartenenti a diversi livelli semiotici, regolano nel loro insieme la produzione di un percorso narrativo in parte regolare, in parte caotico, che nel complesso costituisce un testo relativamente strutturato.