Libri di Massimo Paoli
Io ve l'ho detto... Sfide e proposte di un economista appassionato
Massimo Paoli
Libro: Copertina rigida
editore: Editasca
anno edizione: 2012
pagine: 96
Management della complessità, complessità del management. L'innovazione dei sistemi multitecnologici
Massimo Paoli
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 368
Il libro si divide in tre parti. Ciascuna di queste è dedicata a una fonte rilevante di complessità che il management dell'innovazione dei sistemi multi-tecnologici, (prodotti o processi che siano) si trova a dover interfacciare. La prima fonte di complessità risiede nella natura stessa della conoscenza, ormai l'input fondamentale delle imprese innovative contemporanee. Lontana dal poter essere considerata verità oggettiva e universale, aggregato di informazioni impresse nei linguaggi utilizzati, la conoscenza sembra semmai un sistema di significati-interpretazioni radicate nella dipendenza dall'agente-osservatore, nell'arbitrarietà, incomunicabilità e mancanza di fondamenti. La seconda fonte di complessità per il management emerge dalla natura dell'impresa-organizzazione innovativa, soprattutto in conseguenza dell'idea di conoscenza introdotta. La terza fonte di complessità per il management emerge dalla natura della dinamica del cambiamento, sempre più dipendente dalla natura multi-tecnologica dei prodotti e dei processi produttivi. Dopo anni di ideologismi core-lean-flat, l'autore propone una diversa visione dell'impresa innovativa: prima di tutto e sempre come un system integrator, cioè un integratore sistematico di molte tecnologie e molti saperi, in quanto tale come una redundant organization, soprattutto in termini cognitivi. Un assetto in cui essere grandi torna a essere fondamentale.
La dinamica della conoscenza nei sistemi sociali
Massimo Paoli
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 192
La conoscenza è ormai un input strategico dei processi produttivi in tutti i rami dell'economia. La natura della conoscenza e soprattutto la dinamica che questa assume nei sistemi sociali sono alla base di gran parte del processo di cambiamento tecnologico che anima l'evoluzione del sistema socio-economico planetario. Le imprese, e i manager al loro interno, reali artefici del cambiamento nel ruolo di agenti fondamentali della propulsione tecno-economica, sono immersi nella conoscenza e nelle sue dinamiche, la usano sempre più massicciamente, ma paradossalmente sembra che non la conoscano a fondo come gli altri input. Ne sanno poco o, come pare a noi, tendono a trascurarne "l'autonomia" dalle forze economiche e l'autoreferenza, spesso con gravi conseguenze. Ci è parso utile allora costruire un contributo volutamente mirato al tema della dinamica cognitiva dei sistemi sociali per i manager e gli aspiranti tali, al fine di poter consegnare loro una visione sofisticata della natura della conoscenza, da una parte, e della sua dinamica sociale dall'altra, così che sia più facile comprenderne le eccezionali ed ispirative ricadute sulla filosofia e le politiche dell'innovazione e del management del cambiamento, non solo tecnologico.
Creare contesti per innovare. La dimensione fisica dell'innovazione
Mina Distratis, Giordano Ferrari, Massimo Paoli
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 208
Non è cosa semplice per le organizzazioni gestire e attuare con successo l'innovazione. L'innovazione è un processo complesso, che coinvolge tutti gli ambiti di un'organizzazione, e non solo. Infatti, quando si parla di innovazione, sia che si tratti di prodotto, processo, servizio, ciò che ci troviamo di fronte è solo la punta di un iceberg - ovvero la parte visibile del complesso processo innovativo. Non si tratta di imparare a prevedere quello che potrebbero fare i singoli individui, ma comprendere le dinamiche di interazione tra le dimensioni, quindi il "dinamismo del contesto" ed il modo in cui le persone lo agiscono. Questo è ciò che noi definiamo il "contesto dell'innovazione": un mix-equilibrio. Mix-equilibrio specifico di ogni azienda, tra organizzazione-spazio-sistemicognitivi-tempo. Comprendere il bilanciamento "vincente" di questo mix-equilibrio è sicuramente più legato alle capacità tattili dell'organizzazione, cha ad una pianificazione razionale, ma lo studio di un contesto "ideale" può essere un'unità di misura di riferimento. Questo volume focalizza in particolare l'attenzione sulla dimensione spaziale (lo spazio fisico) e le sue possibili configurazioni per generare "contesti ad alta propensione innovativa".