Libri di Matteo Gerli
Bourdieu, Latour e la sociologia del giornalismo. Prospettive di ricerca
Matteo Gerli
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2024
pagine: 252
Pierre Bourdieu e Bruno Latour sono due figure di primissimo piano nel panorama della sociologia contemporanea. Entrambi francesi, hanno praticato e coltivato un eclettismo teorico-metodologico che li ha resi un punto di riferimento centrale e una fonte d’ispirazione in grado di attraversare la segmentazione delle frontiere disciplinari. Il loro contributo al rinnovamento delle basi del pensiero sociologico è evidente nella capacità di coniugare tradizioni intellettuali apparentemente inconciliabili, attraverso la messa a punto di due apparati teorico-concettuali che hanno il loro principale punto di forza nella ricerca costante di un’interazione tra il momento (meta-)teorico e quello empirico, pur rimanendo profondamente segnati da una diversa concezione delle possibilità assegnate alla conoscenza sociologica. Nell’ottica di valorizzare questa forma mentis improntata al dialogo tra teoresi ed empiria, il libro si propone di riflettere criticamente sulla ricezione dei due autori nel campo dei Journalism Studies, interrogandosi sul modo in cui i rispettivi approcci possano concretamente informare e arricchire la comprensione delle dinamiche di produzione e circolazione dell’informazione giornalistica. In questo contesto, il volume esplora la presenza di “giunzioni intellettuali” su tematiche e interessi affini, aprendo la strada a un potenziale arricchimento reciproco tra le prospettive di Bourdieu e Latour.
L'Europa della conoscenza. Politica della ricerca e scienze sociali in prospettiva transnazionale
Matteo Gerli
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 368
I programmi quadro europei rappresentano un'opportunità di rilevanza non trascurabile per la ricerca e l'innovazione e hanno mostrato la capacità di incidere sulle direzioni e sui processi di produzione e circolazione delle conoscenze scientifiche. Nonostante ciò, la possibilità di indagare l'esistenza di un nesso tra processo di costruzione europea e produzione scientifica rimane ancora largamente disattesa, soprattutto nel contesto italiano. Il volume si pone l'obiettivo di colmare questo vuoto attraverso un percorso di ricerca fondato su una "triangolazione" tra le prospettive sociologiche relative ai processi culturali e comunicativi, alla formazione e circolazione delle idee e della conoscenza e all'integrazione europea. A partire da questo orizzonte generale, l'interesse specifico del libro verte su un ambito particolare di pratiche e saperi esperti, quello delle scienze sociali, il cui ruolo emerge sia in relazione alla loro applicabilità, sia come riserva di significati e di artefatti empirici a supporto della costruzione di uno spazio pubblico europeo. In questa prospettiva, la tesi di fondo che si sostiene nel testo è che gli scienziati sociali, attraverso la realizzazione di progetti di ricerca patrocinati dall'UE, vengano sollecitati a esercitare un ruolo latamente politico, agendo da potenziali catalizzatori di trasformazioni socioculturali su questioni transnazionali di interesse collettivo. Tale dinamica avviene in un contesto fortemente pervaso da imperativi di natura politica, economica e sociale. Ciò, se da un lato induce a riflettere su una perdita di autonomia dell'universo accademico tradizionalmente inteso, dall'altro è indicativo di un processo di valorizzazione del portato civico-intellettuale delle scienze sociali.
Immigrazione e sicurezza. Riflessioni sociologiche su politiche, rappresentazioni e linguaggi
Rolando Marini, Stefania Tusini, Matteo Gerli, Alejandro Marcaccio
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2020
pagine: 368
Il nesso tra fenomeni migratori e sicurezza viene esplorato e approfondito da molti punti di vista, nel tentativo di evitare schematismi e semplificazioni che renderebbero difficile elaborare un'analisi adeguata. Il volume si apre con una ricognizione teorico-metodologica sulla controversa relazione tra migrazioni, emergenza e sicurezza, per passare ad un'analisi critica delle politiche di esternalizzazione adottate da molti paesi occidentali e della conseguente ridefinizione dell'idea di confine. Il libro prosegue con un'ampia indagine sulle strategie dei mezzi d'informazione a stampa italiani che evidenzia la diversificazione delle rappresentazioni dei temi dell'immigrazione, consentendo di riconsiderare il ruolo del giornalismo sia nella conformazione del tema, sia nei confronti della politica. A ciò segue uno studio sulla radicalizzazione jihadista che approfondisce, senza determinismi, il legame tra evoluzione dei processi di inclusione in Europa e deriva terroristica, confermando così la natura complessa dell'intreccio che sostanzia il nesso immigrazione-sicurezza. Le contraddizioni e la sospensione irrisolta sono la base di uno scontro simbolico che si manifesta anche nella legislazione di cui qui si analizza, in chiave sociolinguistica, la produzione normativa sulla legittima difesa.