Libri di Moreno Montanari
Rianimare il possibile. L'analisi filosofica e le potenzialità dell'esistenza
Moreno Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2024
pagine: 136
La nostra epoca vive la parossistica esperienza di una potenza che, incapace di tradursi in atto, si converte nel suo contrario, consegnando alla paralisi forme d’esistenza sospese, caratterizzate dal senso di inadeguatezza, terrorizzate dalla possibilità di compiere scelte sbagliate, negli amori quanto nel lavoro, o invischiate in dipendenze morbose. Forme di disagio sempre più contraddistinte da un radicale ritiro d’investimento psico-emotivo dal mondo delle relazioni che, nell’illusione di poterla preservare, inaridisce l’esistenza privandola della possibilità di attivare potenzialità d’essere che possono rivelarsi e prendere forma solo nell’incontro con la vita. Eco di ferite ambientali che hanno intaccato il senso di sé ed eroso la capacità di aprirsi fiduciosamente alla vita e agli altri, simili comportamenti appaiono caratterizzati da una logica autoimmune che finisce per amplificare le paure e i pericoli dai quali vorrebbe proteggere. Seguendo l’approccio dell’analisi biografica a orientamento filosofico, l’autore cerca di spiegare come sanare le ferite che ci hanno portato a vivere il possibile come cifra di tutte le nostre angosce, per riconoscerlo piuttosto come luogo di espressione e trasformazione di ciò che siamo, nell’incontro con il mondo, finalmente sperimentato come opportunità per rilanciare la capacità di prendere parte alla vita e alle sue potenzialità, in forme più autentiche e individuative.
Verrà la pace e avrà i tuoi occhi. Piccolo vademecum per la pace
Libro
editore: AnimaMundi Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 216
Siamo davvero capaci di pensare la pace? Siamo in grado di concepirla come una condizione diversa dal semplice intervallo tra due guerre? Questo libro, nato dalle sollecitazioni sopraggiunte in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, sceglie di partire dalla testimonianza di quanti, in tempi e in situazioni di guerra, hanno dedicato la loro vita alla pace svelando una forza e una concretezza dirompenti, iscritte in un fecondo e complesso orizzonte di senso. I brani antologici, i contributi critici e le poesie attorno ai quali il testo si sviluppa, articolano infatti un’idea di pace che, contro i pregiudizi e gli stereotipi di cui è spesso vittima, si fa pensiero incarnato in grado di confrontarsi seriamente con il male del mondo e dell’essere umano al quale, però non lascia l’ultima parola. Così concepita la pace si rivela una “profonda” presa in carico della conflittualità, interiore ed esteriore, alla ricerca di una nuova etica che elabori il conflitto che domina la psiche anziché proiettarlo fuori di sé (Erich Neumann), si dimostra “l’intelligenza della tragedia” condizione esistenziale che non vuole misconoscere ma comprendere e affrontare, valorizzandone le capacità generative (Alfred North Whitehead); si fa impegno umanitario indiscriminato che non cede alla logica contrappositiva dell’amico o nemico (Thích Nhất Hạnh), sforzo costante di “essere il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo” restando fedeli alla forza amorevole della verità (Mahatma Gāndhī), si trasforma in instancabile impegno etico per avverare una giustizia sociale davvero degna di questo nome (Martin Luther King), scelta di partire da sé, piantando e coltivando nell’abisso, semi di un’umanità che non si lasciano annichilire dall’odio, affinché chi verrà dopo di noi possa raccoglierne i frutti (Etty Hillesum), lucida denuncia della mostruosità di quel “suicidio per delega” che chiamiamo guerra (J.-P. Racamier, Lao-Tzu, K. Jaspers), ricerca di dialogo finalizzato alla comprensione e non alla contrapposizione (Francesco d’Assisi, Raimond Pannikar), capacità di ideare e promuovere una pedagogia della pace (Aldo Capitini, Maria Montessori, María Zambrano, Daisaku Ikeda, Johan Galtung), di sognare e provare a realizzare una società migliore (Socrate, Nelson Mandela) nella quale ciascuno, prima di agire, sappia pensare all’altro (Maḥmūd Darwīsh) e salvaguardarne la dignità (Primo Levi), non solo umana (Luce Irigaray). Così vissuta la pace si rivela il punto più alto e concreto di ogni spiritualità (Thomas Merton, Papa Francesco) e al tempo stesso “la più grande rivoluzione di specie” (Mariangela Gualtieri), capace di perdono e di nuovo cominciamento (Hannah Arendt). I loro insegnamenti permettono di orientarci in un mondo che sembra aver perso la bussola della pace e smarrito la propria umanità, tracciano la mappa di un mondo possibile, cartografata da strade realmente battute, sebbene poco frequentate, e chiedono a noi di raccoglierne l’eredità aprendone di nuove, se necessario, capaci di attraversare i territori irti dell’esistenza di ciascuno e della comunità vivente. Gli autori: Thích Nhất Hạnh, Moreno Montanari, Erich Neumann, Martin Luther King, Cristina Arcidiacono, Ilaria Rigoli, Mohāndās Karamchand Gāndhī, Roberto Mancini, Maḥmūd Darwīsh, Ivan Carlot, Paolo Bartolini, Antonio Catalano, Etty Hillesum, Domitilla Melloni, Mariangela Gualtieri, Sara Oliva Boch, Alessandra Filannino Indelicato, Ivan Paterlini, Lao-Tzu, Marco Guzzi, Karl Jaspers, Fabiola Falappa, Susanna Fresko, Antonio Ferrara, Papa Francesco, María Zambrano, Romano Màdera, Boris Vian, Maria Montessori, Aldo Capitini, Simona Gasparetti, Giuseppe Conoci, Claudia Baracchi, Elena Petrassi, Italo Calvino, Raimon Panikkar, Massimo Diana, Chiara Mirabelli, Daisaku Ikeda, Luce Irigaray, Hannah Arendt, Lorenzo Gobbi, Nicole Janigro, Wisława Szymborska, Johan Galtung, Cristina Bellemo,
Rinascere a questa vita. Perché la resilienza non basta
Moreno Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2021
pagine: 128
Il libro analizza dal punto di vista filosofico, psicoanalitico e spirituale i differenti scenari di senso in cui s’inscrivono i concetti di resilienza e di rinascita. Mentre la resilienza rimanda alla capacità di ritornare alla condizione antecedente all’evento che ha alterato un determinato equilibrio, la rinascita connota la capacità di agire un cambiamento in sostanziale discontinuità con il passato, che si rivela in grado di liberare forze e potenzialità d’essere precedentemente inespresse, perché imprigionate in visioni del mondo e stili di vita che ne inibivano l’emersione. Laddove la prima rischia di essere in odore di rimozione (non ci avete fatto niente, andrà tutto bene, tornerà tutto come prima) la seconda, rinascere a questa vita ma in forma nuova, fa leva sulla capacità di rielaborare l’esperienza che abbiamo attraversato grazie a un sapere dell’anima che, interrogandosi sul senso di ciò che ha vissuto, non si limita a promuovere un semplice cambiamento di mentalità, ma favorisce una vera e propria trasformazione del proprio modo di organizzare e decodificare l’esperienza esistenziale. Nuove possibilità di significato vengono così prodotte assieme a un diverso modo di sentire e di stare al mondo, maggiormente autentico e individuato. Si tratta di un processo che richiede innanzitutto di riparare le ferite originariamente inferte da un ambiente disfunzionale che, altrimenti, rischiano di confinarci ai margini della vita, in vere e proprie esistenze non vissute, emotivamente congelate, cronicamente sfiduciate, non di rado autodistruttive e sempre più spesso paralizzate da diffusi attacchi di panico, tutti fenomeni che l’autore propone di leggere alla luce della categoria clinica del trauma relazionale complesso, per provare a comprendere, e superare, il delirio d’impotenza che sembra attanagliare il nostro tempo. Prendendo avvio da un episodio autobiografico e dalla sua esperienza di analista l’autore ci guida attraverso un suggestivo percorso di morte e rinascita in questa vita che, rilanciando il senso del possibile e la cura delle sue possibilità inespresse, si rivela in grado di favorire una nuova fioritura dell’esistenza.
Sconfinamenti. Pensieri, poesia, risorse
Paolo Bartolini
Libro: Libro in brossura
editore: SGEdizioni
anno edizione: 2021
pagine: 100
In un precedente volume Bartolini affiancava la poesia e la filosofia per sondare alcuni concetti chiave che ritornano frequentemente nella stanza di analisi e nel dibattito pubblico. In "Sconfinamenti" l’esperimento continua, ma in modo più ardito. Il libro si divide in due parti: un saggio filosofico vissuto e scritto come un esercizio di senso, e una raccolta di poesie capace di alludere a dimensioni dell’essere in attesa di pieno compimento. L’incontro con l’alterità e la coerenza delle nostre posizioni esistenziali sono gli aspetti affrontati dall’autore mediante due registri stilistici assai diversi, che però condividono la stessa ambizione: toccare un lembo del mistero che siamo e che ci avvolge, sentirne la trama e tradurlo in parole senza illudersi di esaurirlo. In queste pagine Bartolini sceglie di accompagnare il pensiero in una coraggiosa esplorazione fuori margine, del resto – come egli stesso scrive – «solo frequentando questi territori in penombra possiamo diventare recipienti cavi, capaci di accogliere stille di invisibile-indicibile e di serbarne memoria in vista di una loro trasmissione». Prefazione di Moreno Montanari.
Il Tao di Nietzsche
Moreno Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2018
pagine: 256
«Io potrei diventare il Buddha d’Europa: che sarebbe il contrario di quello indiano” (Friedrich Nietzsche). Friedrich Nietzsche non assomiglia affatto a un monaco buddhista. Eppure, su alcune questioni la sua filosofia e il pensiero orientale sembrano parlare la stessa lingua: dal rigetto della nozione di «io» al superamento della logica duale, dal concetto di vuoto che innerva ogni cosa alla convinzione che nulla esiste (in sé) ma tutto coesiste. Si fa strada così una forma di sapere che mira al risveglio e all’illuminazione per trascendere la propria condizione umana a favore di un sentire più cosmico. Questo libro offre al lettore nuove chiavi ermeneutiche per orientarsi nel pensiero di uno dei più importanti filosofi del Novecento e indaga le profonde ragioni della sua attualità anche alla luce della lettura psicoanalitica che ne diede Jung.
Gli equivoci dell'amore
Moreno Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2015
pagine: 150
L'amore non è cieco, ma veggente: scorge, riconosce e chiama a essere in tutta la sua pienezza la verità di ciò che è e di ciò che siamo. Come ha scritto Simone Weil, "invece di parlare di amore della verità, è meglio parlare di uno spirito di verità nell'amore" dal quale la filosofia e la vita hanno molto da imparare, perché l'amore sa. Ma per comprenderne l'insegnamento occorre non confonderlo con le dinamiche di coppia con le quali non coincide, ma nelle quali, piuttosto, si aliena ogni volta che cerchiamo di imprimergli il nostro modo d'essere invece che accoglierlo e aprirci alla sua forza vivificante.
Vivere la filosofia
Moreno Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2013
pagine: 158
In un tempo in cui il desiderio di cambiamento si fa sempre più irrequieto e indifferenziato, anche per l'impressione di non poter incidere significativamente sulle dinamiche che sembrano governare il mondo, la filosofia ci ricorda che né l'uomo né la realtà sono irrimediabilmente imprigionati in ciò che è. Al contrario, "vivere la filosofia" significa adottare un atteggiamento esistenziale che non si limita a porsi domande sul senso della vita, ma su di esse costruisce una pratica di trasformazione della propria visione del mondo e della propria maniera di vivere. Così, riconoscendo la trascendenza come privilegiata esperienza di senso e sperimentando l'originaria forza maieutica della filosofia, chiama la vita a una più compiuta possibilità d'essere. Montanari ci guida alla sperimentazione di quegli "esercizi spirituali" che Pierre Hadot riconosceva come il cuore della filosofia antica e che, opportunamente ripensati - anche grazie al fecondo incontro con la filosofia di Michel Foucault, Peter Sloterdjik, María Zambrano e Romano Màdera -, si rivelano tuttora capaci di orientare l'esistenza verso quella che i filosofi greci chiamavano "la piena fioritura dell'umanità".
La filosofia come cura
Moreno Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2012
pagine: 172
Secondo Nietzsche la filosofia non nasce affatto, come si è soliti pensare, da un afflato disinteressato al sapere, ma da un'inquietudine esistenziale figlia dell'incapacità dell'uomo di dare senso alla precarietà della propria vita. Abbracciando tale prospettiva, questo libro invita a liberarsi dalla tendenza a considerare patologica ogni forma di disagio esistenziale per provare a pensare filosoficamente "la fatica di essere se stessi". Capitolo dopo capitolo, il volume si rivela un percorso di autenticità nel quale la malattia e l'eccesso di medicalizzazione, l'ansia da prestazione e il senso d'inadeguatezza, la bassa soglia di sopportazione delle difficoltà, il risentimento e il senso di colpa rispetto al tempo passato, la frustrazione per quello presente e l'angoscia per quello futuro, la relazione tra la paura di morire e quella di vivere si trasformano in opportunità per esaminare il nostro modo di essere al mondo e per vedere se l'esistenza, inquadrata da nuove prospettive, possa apparire sotto una luce diversa che ne rischiari il senso e le dia nuovo slancio. E se la filosofia non sarà sempre in grado di apportare agli uomini quella guarigione che "consisterà nel liberare l'anima dalle preoccupazioni della vita, per condurla alla semplice gioia di esistere" - come amava dire Epicuro -, essa potrà almeno insegnargli "a non farsi ingannare".
Hadot e Foucault nello specchio dei greci. La filosofia antica come esercizio di trasformazione
Moreno Montanari
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2009
pagine: 216
La filosofia come cura. Percorsi di autenticità
Moreno Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2007
pagine: 129
Il Tao di Nietzsche
Moreno Montanari
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2004
pagine: 235
Nietzsche e l'oriente (Taoismo, Buddhismo e Zen): due modi straordinariamente affini di far danzare il pensiero sull'abisso (Ab-Grund) e di abitare, anziché occultare, il vuoto, un unico modo di concepire l'intreccio di vita e conoscenza come via (Tao) per diventare "ciò che si è". Comparando gli aforismi (sentenze) nietzschiani ai Koan (chiamata in giudizio) Zen, l'amor fati alla wuwai (non azione) taoista, l'illuminazione buddhista (Bodhi) al risveglio del Meriggio zarathustriano, la Wille Zur Macht al tao, il nichilismo al vuoto e così via, quest'indagine s'inscrive nel più rigoroso prospettivismo nietzschiano sondando angolature ancora del tutto inedite nel panorama italiano dell'esegesi nietzschiana.