Libri di Nicola Panichi
La virtù eloquente. La «civil conversazione» nel Rinascimento
Nicola Panichi
Libro: Libro in brossura
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2021
pagine: 434
Hegel nelle "Lezioni di storia della filosofia" guarda a Socrate e ai suoi interlocutori nei testi di Platone come a «figure plastiche della conversazione». Parole in azione: negazione della «melanconica morale». Coincidenza di conversazione e filosofia. Come ribadiscono i suoi teorici, la «civil conversatione» è essenzialmente «lingua» e «costumi» e ridefinisce, quindi, il soggetto come linguaggio e come essere morale, armonia e corrispondenza etica ed estetica di parole e azioni. Dunque, se la civilitas, la «buona creanza», lamentava Erasmo, è regione trascurata della filosofia, regione «umile» di una virtù eloquente, essa postula del pari la coincidenza di buone qualità e belle maniere: «abito della virtù». Se ne ricorderà Kant. Progetto anche ideologico, congiunge nella «dignità del moderno» ideali educativi, architettonici, linguistici ed estetici. La retorica della conversazione diviene così retorica della ragion pratica, tra natura e storia.
Ecce homo. Studi su Montaigne
Nicola Panichi
Libro
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2017
pagine: 452
Spesso per uno studioso c'è un autore che si staglia su tutti gli altri e diventa una specie di pietra magica capace di raccogliere tutti i fili di una ricerca, anche quelli più lontani. Sono gli autori con i quali chi studia stabilisce, con gli anni, un rapporto speciale: di amicizia e, nei casi più straordinari, quasi di fraternità. Quelli che si chiamano gli autori di una vita, perché si intrecciano con gli interessi più profondi – filosofici, culturali, politici, religiosi ed anche esistenziali – di chi continua a studiarli, ponendo loro sempre nuove domande. Alle quali essi sono in grado di rispondere, spostando i problemi – ed è questo che rilancia, in un moto inesauribile, l'interesse e la ricerca – su un piano sempre più alto e più complesso, in un nuovo terreno, spesso imprevedibile. Amicizia: una parola, un sentimento molto amato da Michel de Montaigne, l'autore al centro di questo libro di Nicola Panichi, una delle interpreti più importanti, e più sottili, del perigordino sia in Italia che sul piano internazionale. Esso raccoglie saggi e studi pensati e scritti in momenti diversi ma unificati dal 'problema' che li ha generati e che è chiaro fin dal titolo scelto dall'autrice. Chi lo legge potrà verificare come l'amicizia per un autore possa diventare la chiave più preziosa per penetrare nella sua esperienza umana e intellettuale.
Montaigne
Nicola Panichi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 321
"...la ragione va sempre storta e zoppicante e sciancata, sia in compagnia della menzogna sia in compagnia della verità. Così è difficile scoprire il suo errore e traviamento. Chiamo sempre ragione quell'apparenza di ragionamento che ognuno fabbrica in sé; questa ragione, della cui specie ce ne possono essere cento contrarie riguardo a uno stesso oggetto, è uno strumento di piombo e di cera, allungabile, pieghevole e adattabile a tutti i versi e a tutte le misure; non resta che l'abilità di saperlo limitare." "Di fatto ogni presupposizione umana e ogni enunciazione ha tanta autorità quanto un'altra, se la ragione non vi pone differenza. Così, bisogna metterle tutte sulla bilancia; e prima di tutto quelle generali, che ci tiranneggiano. La persuasione della certezza è un indizio certo di follia e di estrema incertezza." (Montaigne)
Atti sulla Giornata di studio dedicata a Federico Bonaventura tra politica e scienza
Nicola Panichi, Flavio Vetrano, Viviana Bonazzoli
Libro: Copertina morbida
editore: Accademia Raffaello
anno edizione: 2006
pagine: 256
I vincoli del disinganno. Per una nuova interpretazione di Montaigne
Nicola Panichi
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2004
pagine: XXXIV-468
La riflessione sui vincoli è il modo di Montaigne per esorcizzare lo scetticismo integrale e nichilista. È proprio questo tipo di riflessione ad attuare la conversione dello scetticismo tradizionale nella prospettiva dell'essere come discorso. Se l'uomo non ha alcuna comunicazione con l'essere, l'unico essere che possiede è l'esserci, la vita, l'esistenza, unica comunicazione con ce qui est. La sua unica 'sostanzialità' è la relation à autrui, il vincolo, la co-esistenza in quanto co-essenza, il cum-versari, lo stare insieme. Il senso della ricerca va nella direzione della conversione dello scetticismo e ne ricostruisce il mosaico. Montaigne può così riconsegnare all'uomo la sua dignità di essere vincolabile e vincolante.
Plutarchus redivivus?
Nicola Panichi
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2009
pagine: 263
La storia della ricezione della Servitude volontaire è quasi unica nel panorama della filosofia cinquecentesca europea ed extraeuropea. La massa di traduzioni nelle diverse lingue lo testimonia (latino, italiano, tedesco, belga, olandese, portoghese, norvegese, svedese, danese, spagnolo, rumeno, russo, serbo-croato, inglese, americano, giapponese...). Dall'anonimato al rogo in quanto 'pericolosa' o, all'opposto pura (e improbabile) esercitazione retorica a 'microcosmo della rivoluzione', di ogni rivoluzione possibile, la Servitude volontaire ha legato il suo destino ai momenti storici più significativi dell'età moderna, intesa come storia dell'emancipazione umana e della sua libertà: la rivoluzione americana, la rivoluzione francese, la rivoluzione napoletana del 1799, le lotte operaie a Lione e a Parigi del 1835, la rivoluzione del 1848, la liberazione dal nazi-fascismo. Ma al di là della contingenza storica, il messaggio laboetiano è la ripresa dell'eterno monito dello spirito sano, individuale e collettivo: liberarsi dalle catene. Un messaggio indirizzato a tutti coloro che non vogliono divenire pectora caeca.