Libri di Nicola Zambon
Esercitare la virtù. L'antropologia morale di Immanuel Kant
Nicola Zambon
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 140
Questo volume contribuisce a correggere un pregiudizio che ancora domina la ricezione di larga parte della filosofia morale kantiana, a tutt’oggi interpretata come un’etica formale che poco ha da dire sulle condizioni contingenti dell’agire morale. Contro questa lettura, l’analisi proposta dimostra che né la determinazione del contenuto dei doveri morali né la loro traduzione efficace in azioni concrete sono pensabili senza considerare, da un lato, le condizioni necessarie alla cura delle facoltà morali del soggetto; dall’altro, le circostanze particolari in cui il soggetto agisce. In Kant, la conoscenza morale di sé non è un processo astratto, bensì una relazione pratica che l’essere umano intrattiene con se stesso: la formazione del carattere morale implica la cura e lo sviluppo delle disposizioni emotive così come la temperanza delle inclinazioni e degli affetti. Così, il progetto dell’antropologia morale si rivela essere non solo una descrizione della natura umana, ma anche un ininterrotto esame critico delle condizioni materiali in cui si struttura lo spazio di deliberazione della ragione pratica, della sua libertà e autonomia, esercitate – ovvero: coltivate e agite – nell’orizzonte concreto di un’esistenza finita.
Persuasione ed evidenza. Sul rapporto tra retorica e fenomenologia in Husserl, Heidegger e Blumenberg
Nicola Zambon
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2024
pagine: 186
La filosofia aspira a essere più che mera retorica: non può derogare da questa pretesa senza tradire se stessa. Al contempo, è inevitabilmente anche retorica: già in Platone, la critica alla retorica è parte integrante della riflessione filosofica, con il duplice scopo di distanziarsi da essa e di chiarirne il ruolo imprescindibile nella costruzione, formulazione e presentazione di una teoria. Così intesa, la retorica non è mera sofisticazione né vuoto eloquio; piuttosto, il termine denota una funzione antropologica (la capacità di persuadere come facoltà spontanea degli esseri umani) e una tecnica (l’uso regolato di questa capacità). Partendo da questa premessa metodologica, il presente volume indaga la retorica fenomenologica in funzione, da un lato, delle diverse concezioni tematiche del linguaggio in Husserl, Heidegger e Blumenberg; dall’altro, dell’impiego di espedienti e stilemi retorici così come di metafore e tropi. Mitigando l’ostilità antiretorica di Husserl e criticando gli spregiudicati sofismi heideggeriani, sarà Blumenberg a descrivere la retorica come funzione essenziale del linguaggio ordinario, riabilitandola come strumento indispensabile della filosofia.