Libri di Nicola Zitara
L'invenzione del Mezzogiorno. Una storia finanziaria
Nicola Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 496
“L'invenzione del Mezzogiorno” è la descrizione di come il capitale, gli affaristi e le banche tosco-piemontesi abbiano espropriato, manu militari, il Sud delle sue banche, vale a dire lo scheletro creditizio dell'economia meridionale e, tra l'altro, del primo capitalismo italiano, che vide in Napoli l'unica metropoli nella penisola a cavallo tra Settecento e Ottocento. Colonialismo, perciò, non in terre selvagge, ma di conquista su terre competitive col Nord; un Nord dove spesso la condizione contadina era peggiore. Non accumulazione primitiva tramite la tratta degli africani o su indios immiseriti, ma su una popolazione impoverita da una conquista militare e dal furto dei propri strumenti di credito e delle terre. È questo un discredito al farsi dell'Italia? Niente affatto, qui si discute la creazione di una colonia strumentale allo sviluppo del Centro-Nord. I lavori di Zitara sono imprescindibili per analizzare criticamente le origini dell’Italia unita. Questo volume è una storia finanziaria ma anche un importante strumento di comprensione della storia generale del nostro Paese.
Terronia felix. Gouaches e feuilleton dal novello grand tour
Marina Salvadore
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 520
"Dopo tanti lavori impegnati, la scrittrice e saggista sudista Marina Salvadore ci regala la sua ultima, anomala opera; stavolta – a parte rari toni lirici – in chiave ironica e 'spensierata da far pensare'. Terronia Felix è un estemporaneo zibaldone che cade come il cacio sui maccheroni in tempi di pandemia covidiana e di reclusione domiciliare, utile all’esercizio del pensiero, come mai nel presente periodo di forzato e decerebrante isolamento sociale. La narrazione, spesso canzonatoria, ha il rutilante ritmo di una Tammurriata: affronta temi impegnati fungendo – e non fingendo – da sprone per coscienziose ed approfondite riflessioni; un modo persino indolente e indolore per interrogarci sul chi siamo stati e sul chi oggi siamo... o, meglio, ci ritroviamo ad essere 'ridotti'. Un’opera che si adatta magicamente allo stile che ciascun lettore vuole conferire alla propria lettura: divertente ed ironica dopo una giornata impegnativa, liberatoria o anche caustica, dopo la costrizione tra le mura domestiche, formativa perché informativa, anche sui banchi di scuola da cui ci si approccia alla vita. Una preziosa raccolta di aneddoti, esperienze, riflessioni tra il serio ed il faceto, tra 'il nordico e il sudicio', attraverso la 'deportazione' della vita in Lombardia e quella Napoli in cui, nonostante la 'fantapolitika' e il 'coyonavirus', tutti tendono a tornare e ritornare per quel viaggio che spazia dal 'Frijenno e Magnanno' fino alla 'Camorra e Tammorra', tra due mondi diversi eppure uguali, dove sventolano alla stessa maniera 'bandiere e mappine', dove ciò che 'al Nord è ricchezza al Sud diventa monnezza', una contrapposizione di due mondi 'sottosviluppati eppure sviluppati sotto', dove in questo 'gOrgoglio meridionale' tuttavia non mancano le eccellenze 'locali': dal prof. Giulio Tarro a 'Publio Cornelio Scipione Contrada', da Padre Giuseppe Rassello a 'L’Archimede napoletano', fino alla stessa autrice Marina Salvadore, capace (grazie alla sua napoletanissima 'cazzimma') di pubblicare un saggio meridionalista con una prolifica casa editrice di Torino, laddove... manco Garibaldi ed i suoi Mille poterono. E Mega...ride!" (Tony Fabrizio) Prefazione di Nicola Zitara.
Il Mezzogiorno e le sue classi. Il proletariato esterno
Nicola Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2018
pagine: 184
"Il proletariato esterno" venne pubblicato per la prima volta nel 1972 con titolo icastico e coscientemente provocatorio. Si tratta di un'opera nata in quel geniale e proficuo brodo di coltura che fu, a partire dagli anni '60, la rivista «Quaderni calabresi», inventata e diretta dal giudice Francesco Tassone a Vibo Valentia. Il Mezzogiorno è una creazione coloniale della realizzazione dell'unità d'Italia: come si può facilmente immaginare, tale affermazione era in quegli anni semplicemente indicibile e perciò oggetto di radicale censura, nonostante le evidenze storiche. Ripubblicare ora questo libro significa dunque mettere una base di analisi da cui ripartire, perché nel Mezzogiorno di oggi si mantengono e si aggravano le caratteristiche di un paese coloniale. Il Meridione patisce uno scambio ineguale costante e sempre rinnovato; dal dopoguerra ha ulteriormente perso in sovranità alimentare. L'autosufficienza delle campagne è stata falcidiata dall'onda lunga del mercato capitalista, le ferite di una falsa industrializzazione coloniale sono presenti come monito indelebile, mentre i guasti ecologici riportano al paradossale conflitto tra lavoro e ambiente. Bracciantato e caporalato sono da decenni testimonianza di miseria e neo schiavitù.
L'invenzione del Mezzogiorno. Una storia finanziaria
Nicola Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2015
pagine: XIX-479
"L'invenzione del Mezzogiorno" è la descrizione di come il capitale, gli affaristi e le banche tosco-piemontesi abbiano espropriato, manu militari, il Sud delle sue banche, vale a dire lo scheletro creditizio dell'economia meridionale e, tra l'altro, del primo capitalismo italiano, che vide in Napoli l'unica metropoli nella penisola a cavallo tra Settecento e Ottocento. Colonialismo, perciò, non in terre selvagge, ma di conquista su terre competitive col Nord; un Nord dove spesso la condizione contadina era peggiore. Non accumulazione primitiva tramite la tratta degli africani o su indios immiseriti, ma su una popolazione impoverita da una conquista militare e dal furto dei propri strumenti di credito e delle terre. E questo un discredito al farsi dell'Italia? Niente affatto, qui si discute la creazione di una colonia strumentale allo sviluppo del Centro-Nord. I lavori di Zitara sono imprescindibili per analizzare criticamente le origini dell'Italia unita. Questo volume è una storia finanziaria ma anche un importante strumento di comprensione della storia generale del nostro Paese.
Memorie di quand'ero italiano
Nicola Zitara
Libro: Copertina morbida
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 472
Il primo romanzo dello storico meridionalista calabrese Nicola Zitara. Romanzo storico, come l'ha definito lo stesso autore, ma anche autobiografico. Si potrebbe anche definire come la saga di una dinastia di saggi e operosi imprenditori amalfitani, approdati con successo in Calabria nella seconda metà dell'Ottocento e destinata al fallimento aziendale per l'emarginazione economica seguita all'Unità. In appendice il saggio "Una versione giusnaturalista del socialismo scientifico". Prefazione di Carlo Beneduci.
L'unità d'Italia. Nascita di una colonia
Nicola Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 153
Un classico contemporaneo, un libro tutt'oggi fondamentale per la comprensione del dibattito sul Mezzogiorno. Zitara svela la contraddizione soggiacente al processo unitario, che combina alla conquistata indipendenza di un Paese la drammatica trasformazione in colonia interna del suo Mezzogiorno. Affermazione di una nazione e insieme condanna alla dipendenza di una sua parte. Perché ci portiamo dietro la cosiddetta "questione meridionale"? Perché né governi, né opposizioni, né riforme sono riusciti a venire a capo di un continuo deterioramento sociale, economico e culturale. Senza cogliere le origini della contraddizione storica insita nell'evento unitario, nessuna "cura" è possibile. Il tema è più che mai attuale in un'Europa che sta creando sacche coloniali nei suoi margini orientali. Ma è attuale e cruciale per lo stesso sistema culturale italiano, poiché ci porta alle radici dei fenomeni di degrado, illegalità e violenza che letteratura e giornalismo costantemente documentano.
L'unità d'Italia. Nascita di una colonia
Nicola Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2015
pagine: 160
Un classico contemporaneo, un libro tutt'oggi fondamentale per la comprensione del dibattito sul Mezzogiorno. Zitara svela la contraddizione soggiacente al processo unitario, che combina alla conquistata indipendenza di un Paese la drammatica trasformazione in colonia interna del suo Mezzogiorno. Affermazione di una nazione e insieme condanna alla dipendenza di una sua parte. Perché ci portiamo dietro la cosiddetta "questione meridionale"? Perché né governi, né opposizioni, né riforme sono riusciti a venire a capo di un continuo deterioramento sociale, economico e culturale. Senza cogliere le origini della contraddizione storica insita nell'evento unitario, nessuna "cura" è possibile. Il tema è più che mai attuale in un'Europa che sta creando sacche coloniali nei suoi margini orientali. Ma è attuale e cruciale per lo stesso sistema culturale italiano, poiché ci porta alle radici dei fenomeni di degrado, illegalità e violenza che letteratura e giornalismo costantemente documentano.
L'invenzione del Mezzogiorno. Una storia finanziaria
Nicola Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2011
pagine: XIX-479
"L'invenzione del Mezzogiorno" è la descrizione di come, 'manu militari', il capitale, gli affaristi e le banche tosco-piemontesi abbiano espropriato il Sud delle sue banche, vale a dire lo scheletro creditizio dell'economia meridionale e del primo capitalismo italiano, che vide in Napoli l'unica metropoli a cavallo tra Settecento e Ottocento nella penisola. Colonialismo, perciò, non in terre selvagge, ma di conquista su terre competitive col Nord; un Nord dove spesso la condizione contadina era peggiore. Non accumulazione primitiva tramite la tratta degli africani o su indios immiseriti, ma su una popolazione impoverita radicalmente da una conquista militare e dal furto dei propri strumenti di credito e delle terre. E questo un discredito al farsi dell'Italia? No, qui non si discute il farsi l'Italia, si discute la creazione di una colonia strumentale allo sviluppo del Centro-Nord. L'obiezione che ci fu il plauso per quanto operato sul piano politico-militare da parte di una fascia della borghesia meridionale non è un'obiezione, ma la conferma della lettura di Zitara. Ogni colonia basa il suo perdurare sull'esistenza di una borghesia in loco, che rappresenta il tramite con la metropoli colonialista. Questo volume è una storia finanziaria, è un importante strumento per la storia generale già tratteggiata nei classici saggi di Zitara "L'unità d'Italia: nascita di una colonia" e "Il proletariato esterno".
L'unità d'Italia. Nascita di una colonia
Nicola Zitara
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: 153
Dopo quarant'anni dalla prima edizione, "L'unità d'Italia. Nascita di una colonia" è diventato un classico contemporaneo, un libro tutt'oggi fondamentale per la comprensione del dibattito sul Mezzogiorno. Lontano da nostalgie di un trascorso feudale del periodo preunitario, Zitara svela la contraddizione soggiacente al processo unitario, che combina alla conquistata indipendenza di un paese la drammatica trasformazione in colonia interna del suo Mezzogiorno. Affermazione di una nazione e insieme condanna alla dipendenza di una sua parte. Perché ci portiamo dietro la cosiddetta "questione meridionale"? Perché né governi, né opposizioni, né riforme sono riusciti a venire a capo di un continuo deterioramento insieme sociale, economico e culturale. Senza cogliere le origini della contraddizione storica insita nell'evento unitario, nessuna "cura" è possibile. Il Mezzogiorno è stato conquistato e "civilizzato" come colonia o, se vogliamo, semicolonia interna. Un inizio di capitalismo, persino precoce rispetto a quello del Nord, e lo sviluppo di un tessuto creditizio vengono nel Sud bloccati con la forza delle armi. Nel frattempo il mondo contadino si sfalda e passa dalla povertà alla miseria sotto lo sguardo di una nuova "borghesia agraria" faziosamente sostenitrice del processo unitario. Il Mezzogiorno è stato così utilizzato come riserva di forza lavoro, come luogo per speculazioni finanziarie e industriali devastanti.