Libri di Nicolò Mineo
Dante. Inferno I-II. I canti proemiali
Nicolò Mineo
Libro: Libro in brossura
editore: Siké
anno edizione: 2020
pagine: 231
Se il dantismo degli ultimi decenni si è orientato verso la restituzione di un Dante medievale in quanto teologo, filosofo e moralista, non sono mancate ricerche specificamente incentrate sugli aspetti mistico-devozionali della sua opera. In questa direzione è isolabile una linea d’indagine che ha restituito la figura di un Dante profeta o poeta-profeta e l’immagine di un poema, la Divina Commedia, da ripensare come opera integralmente profetica. Analizzando sotto questa luce l’intera opera del poeta, l’autore ha proposto nei suoi molteplici scritti di argomento dantesco una lettura della Commedia come narrazione, nella forma dell’allegoria poetica, di una conoscenza d’eccezione – culminante nel raptus sul modello paolino –, largita a Dante per la sua personale salvazione e funzionale alla missione in questa conferitagli di illuminare gli uomini del suo tempo. In questa prospettiva, i primi due canti dell’Inferno sono ampiamente analizzati nella loro singola funzione e nel loro interno rapporto come rappresentazione delle condizioni soggettive e oggettive per l’avvio dell’itinerario del personaggio protagonista. Una lettura integrata da una specifica proposta interpretativa riguardante la profezia del Veltro.
Scrittura e cultura. Tomo C: Epica. Per le Scuole superiori
Nicolò Mineo, Corrado Peligra, Francesco Peluso
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Palumbo
anno edizione: 2009
pagine: 392
I ‘manifesti’ romantici e la polemica sul Romanticismo
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2018
pagine: 456
Il fascicolo, monografico, presenta un’articolata e complessa ricerca (di tipo linguistico-stilistico e culturale) sul significato e il valore storico dei cosiddetti ‘manifesti romantici’ e di tutti gli scritti del tempo della prima restaurazione che abbiano proposto una profonda innovazione negli orientamenti della produzione letteraria italiana. Il più famoso manifesto del romanticismo italiano è certo la Lettera semiseria di Berchet, subito al centro dell’interesse dei letterati milanesi. Essa equivaleva a proporre da parte nostra una nuova riflessione sul romanticismo italiano (non senza qualche incursione su quello europeo). Da Alfieri e dal dibattito sulla lingua si arriva al «Conciliatore» e alle posizioni dei massimi scrittori italiani contemporanei: Leopardi, Manzoni, Monti. Un campo per vari aspetti inesplorato, su cui si propone una rinnovata riflessione, è quello del diffondersi delle teorizzazioni romantiche nel Meridione d’Italia.
Vincenzo Monti, la ricerca del sublime e il tempo della rivoluzione
Nicolò Mineo
Libro: Copertina morbida
editore: Giardini
anno edizione: 1992
pagine: 168
Alfieri e la crisi europea
Nicolò Mineo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 224
La riflessione dell'autore su Alfieri è di varia impostazione e finalizzazione. Ha radici in antiche letture e si è esercitata alternativamente sulla problematica generale e su aspetti particolari, da un tentativo di rilettura complessiva del teatro tragico alla definizione sintetica dell'intero percorso dell'astigiano, da una messa a punto di determinate fasi della critica nella sua motivazione profonda al formarsi e svolgersi della poetica, al definirsi di una coscienza etico-politica, dall'analisi di una singola tragedia, Mirra, vista come il massimo approdo, ad analisi di altre tragedie, Antigone e Oreste, studiate specificamente nella loro storia redazionale per coglierne orientamenti e processi elaborativi. Sempre l'orizzonte è stato di natura storica, per una esigenza di capire l'opera in rapporto alla situazione soggettiva e oggettiva: il tempo dell'autore e il tempo dell'Italia e dell'Europa nel loro intersecarsi e sintetizzarsi. Il titolo vuole emblematicamente codificare in una formula l'idea e la convinzione che hanno ispirato tutti i saggi.
Foscolo
Nicolò Mineo
Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 304
La produzione letteraria di Foscolo coincide quasi del tutto con l'epoca napoleonica e quindi con gli orientamenti di fondo della letteratura di questo tempo, che nei suoi livelli alti si configura come neoclassicismo. Intellettuale e poeta autenticamente "europeo", in risposta alla destituzione esistenziale conseguente al fallimento della palingenesi rivoluzionaria, che riproduceva, anzi aggravava, la lacerazione della totalità umanistica, si costruì una classicità tutta affidata alla dimostrazione della validità e perennità di valori che rifondassero e ricomponessero una socialità umanamente ed eroicamente dimensionata.
Dante. Dalla «mirabile visione» a «l'altro viaggio». Tra «Vita nova» e «Divina commedia»
Nicolò Mineo
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2017
pagine: 204
Nell'attuale fase degli studi danteschi, in cui è quanto mai fervido l'interesse alla produzione lirica, sia vitanovistica che postvitanovistica, può essere utile riesaminare e ricostruire complessivamente, sia pur sinteticamente, la storia culturale e creativa di Dante prima della “Commedia”, tra chiusura della “Vita Nova” e “Inferno”, con i necessari e inevitabili e particolareggiati riferimenti biografici e storici. Un tempo in cui si inscrivono organicamente liriche in volgare di capitale significato, quattro, forse cinque, epistole latine e i grandi trattati, incompiuti, in prosa volgare e latina: “Convivio” e “De vulgari eloquentia”. Sullo sfondo rimane la “Vita Nova”. Tornare su questo percorso vuol dire riproporsi un'indagine su punti cruciali e centrali della problematica relativa all'opera dantesca, decisivi per la sua comprensione complessiva. Un tempo fatto di intuizioni, sondaggi, ricerche, scoperte, conquiste, insegnamenti e apprendimenti, sul piano del pensiero e del sentire, e, sul piano degli eventi biografici, fatto di intenso impegno civile e politico, sino ai momenti culminanti del priorato, dei primi anni dell'esilio e infine della scelta di «far parte per se stesso». Un tempo che ci appare travagliato da una ricerca sempre rinnovata e in fondo inappagata. La ricerca di un centro, dopo i giovanili ancoraggi alla poesia e ai suggerimenti evangelico-mistici e in attesa dell'approdo alla cultura e alla prospettiva della conoscenza e del messaggio che ormai si possono chiamare - purché con un uso corretto della nozione - profetistici. Un percorso che va riconosciuto senza apriorismi e a una corretta distanza da certe invalse schematizzazioni.
Profetismo e apocalittica in Dante. Strutture e temi dalla Vita Nuova alla Divina Commedia
Nicolò Mineo
Libro: Libro in brossura
editore: Tipheret
anno edizione: 2018
pagine: 200
Se il dantismo recente si è orientato verso la restituzione di un Dante medievale in quanto teologo, filosofo e moralista, non sono mancate ricerche specificamente incentrate sugli aspetti mistico-devozionali della sua opera. In questa direzione è isolabile una linea d'indagine "suggestiva e molto feconda" che ha restituito la figura di un Dante profeta o poeta-profeta e l'immagine di un poema, la Divina Commedia, da ripensare come opera integralmente profetica. Nicolò Mineo, partendo dalle intuizioni di Foscolo e dalla teorizzazione di Bruno Nardi, costruisce una teoria rigorosa e sistematicamente impostata che coniuga la dimensione visionaria con quella profetico-apocalittica di Dante. Analizzando sotto questa luce l'intera opera del poeta, con particolare riguardo alla Vita Nuova e alle Epistole «politiche», l'autore propone una lettura della Commedia come racconto, nella forma dell'allegoria poetica, di una visione "culminante nel raptus sul modello paolino", largita a Dante per la sua personale salvazione e funzionale alla missione di illuminare gli uomini del suo tempo.