Libri di P. Fornaro
Europa 1914. Come si arrivò alla grande guerra
Rosario Battaglia, Giovanni D'Amico, Michela D'Angelo
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2015
pagine: 124
La Grande Guerra, evento epocale nella storia dell'umanità, non solo produce mutamenti radicali nei processi economici, nelle dinamiche sociali, nel campo della letteratura e delle arti figurative, ma soprattutto stravolge la carta geopolitica dell'Europa determinando la fine di imperi secolari e la nascita di nuove nazioni. Espressamente focalizzato sulla genesi del conflitto, il volume analizza criticamente, anche sulla scorta delle più recenti acquisizioni storiografiche, i problemi connessi allo scoppio della Grande Guerra: dalla cesura traumatica con la mitica Belle Époque al tema dei Balcani, autentica "polveriera d'Europa", in cui matura l'attentato di Sarajevo; dalla dibattuta questione della "responsabilità tedesca" nello scatenamento del conflitto all'individuazione nella rivalità navale tra la Gran Bretagna e la Germania di uno dei principali gli elementi di conflittualità latente alle origini del primo conflitto mondiale.
Costruire uno Stato. Scritti di Tomàs G. Masaryk sull'identità nazionale ceca e la creazione della Cecoslovacchia
Tomas Garrige Masaryk
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2011
pagine: 268
Il volume raccoglie una selezione di scritti politici e discorsi del primo presidente della Repubblica cecoslovacca, Tomás G. Masaryk, appartenenti al periodo 1893-1918. Presentati per la prima volta in edizione italiana, sono accompagnati da un saggio introduttivo che, nel ricostruire la vicenda umana, intellettuale e politica di questo filosofo e statista, mette in rilievo la specificità del suo pensiero, seguendone la rapida evoluzione dagli anni delle sue prime esperienze accademiche praghesi e del suo forte impegno pedagogico e civile fino alle fasi finali della Prima Guerra mondiale. In questi anni l'idea masarykiana di "nazione" si articola in maniera originale, seppur in un contesto culturale e politico, come quello boemo, già largamente preparato e sensibile in materia di rivendicazione dei propri diritti storici all'autodeterminazione. L'idea di nazione risulta saldamente ancorata al terreno della democrazia e impregnata di contenuti filosofici e religiosi che si sintetizzano nel concetto di humanita. Di qui l'elaborazione di un progetto di Stato nuovo che avrebbe dovuto costituire un modello di democrazia e di progresso civile per tutti i popoli slavi del Centro-Europa.
Liberalismo, costituzioni, nazionalità. Il 1848 in Italia e nell'area danubiana
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2011
pagine: 210
La Primavera dei popoli del 1848 avrebbe potuto sancire, con notevole anticipo rispetto a quanto poi effettivamente avvenuto in Italia, in Ungheria e in altri paesi del bacino danubiano-balcanico, il successo della lotta contro i sistemi assolutistici, a quel tempo ancora largamente dominanti, e la conseguente affermazione del diritto all'autodeterminazione dei popoli per mezzo della creazione di una serie di nuovi, o ricostituiti, Stati indipendenti. Il volume raccoglie saggi di specialisti che, attraverso la presentazione di un ampio spettro di situazioni e problemi ruotanti intorno alla centralità e all'evoluzione della questione nazionale e dei progetti costituzionali per i popoli dell'area mediterranea e della regione danubiana, ricostruiscono criticamente alcuni dei nodi teorici e pratici del biennio rivoluzionario 1848-49.
Heroides. Testo latino a fronte
P. Nasone Ovidio
Libro
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 1999
pagine: 428
La tentazione autoritaria. Istituzioni, politica e società nell'Europa centro-orientale tra le due guerre mondiali
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2004
pagine: 278
Attraverso una serie di saggi affidati a studiosi dei paesi presi in esame, si è voluto ricostruire nel presente volume il difficile itinerario percorso da alcuni Stati dell'Europa centro-orientale dopo la drammatica esperienza bellica del 1914-18, dall'avvio (o dal riavvio) della loro vita nazionale indipendente fino alla metà degli anni Trenta: poco più di un decennio, in cui le premesse liberali da cui essi partono cedono progressivamente il passo, in quasi tutti i casi, a concezioni politiche e a forme di organizzazione del potere sempre più vicine a modelli di tipo autoritario.