Libri di Paolo De Martinis
Meritevolezza degli atti di autonomia e clausola di irresolubilità
Paolo De Martinis
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2024
pagine: 224
Il tema della disponibilità dei rimedi sinallagmatici pone all'attenzione dell'interprete la questione della validità della clausola di irresolubilità. In questa prospettiva, sia l'analisi completa del sistema normativo sia il diritto uniforme e la lex mercatoria dimostrano la presenza di non pochi indici contrari alla centralità dell'azione di risoluzione che, sebbene non dirimenti ai fini dell'indagine, evidenziano una compatibilità della clausola con le logiche dell'ordinamento. Superate le critiche di carattere causalistico in merito all'ammissibilità del patto e distinte le clausole di irresolubilità da quelle di irresponsabilità - avendo le prime la funzione di disciplinare convenzionalmente, in maniera difforme dalla legge, il sistema dei rimedi e le seconde il ruolo di limitare le conseguenze dell'inadempimento -, e affermata la validità della clausola, il lavoro affronta la questione della ragionevolezza e proporzionalità della scelta, l'adeguatezza della opzione adottata e dunque la meritevolezza del patto. In particolare, diversamente dalla clausola di exclusive remedy inserita in un sale and purchase agreement, la funzione del pactum de non resolvendo non è di garanzia o assicurativa ma è di contrattualizzare il momento dell'inadempimento attraverso la conformazione negoziale del rimedio più giusto per gli interessi che risultano coinvolti nella singola e specifica fattispecie. L'indagine svolta sembra mostrare la meritevolezza della clausola con cui nel caso concreto si stabilisca una equivalenza monetaria tra una determinata prestazione per il caso dell'inadempimento - anche per dolo o colpa grave -, e il risarcimento del danno in grado di assicurare già ex ante una tutela effettiva al contraente fedele. L'equivalenza monetaria non significa però che in caso di inadempimento imputabile, cui non si accompagni l'impossibilità sopravvenuta della prestazione, al contraente fedele sia concesso optare per la pretesa diretta alla stabilità del contratto e alla sostituzione della prestazione originariamente dovuta con quella equivalente, di carattere risarcitorio: se la prestazione non è divenuta impossibile, essa permane dovuta salvo che sia insuscettibile di esecuzione in forma specifica.
L'interesse del creditore nell'art. 1384 c.c. Utopia (di un ordinamento giuridico perfetto) e vigente riparto di competenze (tra legislazione e giurisdizione)
Paolo De Martinis
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2022
pagine: 196
Il tema dei poteri officiosi del giudice pone una questione, più che di controlli (che l'atto di autonomia non deve temere), di giusto rimedio alla ricerca del quale l'operatore del diritto deve sempre mirare al fine di realizzare il miglior contemperamento degli interessi, così come dedotti in rapporto, nessuno escluso. In questa prospettiva, le tematiche del contratto giusto, dell'equivalenza delle prestazioni e dell'equilibrio contrattuale, e dunque dell'equità e della proporzionalità, della buona fede e dell'abuso del diritto aiutano l'interprete nella lettura dell'art. 1384 cod. civ.; detti princípi e clausole generali non possono però esistere isolatamente ma vanno sempre bilanciati tra loro e con altri princípi, secondo un criterio di ragionevolezza che consenta la prevedibilità della decisione. Ne consegue che per la questione della eccessività o meno della penale non esiste una soluzione univoca e precostituita perché non esiste un ordinamento giuridico perfetto; e per la soluzione più adeguata, occorre partire dalla quaestio facti, individuandone le peculiarità e i valori normativi e gli interessi coinvolti, ponendoli in relazione con il sistema giuridico di riferimento e così bilanciandoli tra loro per mezzo del criterio di ragionevolezza.
Oblio, internet e tutele. L'inibitoria
Paolo De Martinis
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2021
pagine: 404
Il tema del diritto all'oblio è complesso ed articolato. L'affronta esponendo la varietà delle fonti che lo trattano ed elaborandone innanzitutto una nozione unitaria. La libertà di informazione e il diritto di cronaca sono le due contrapposte esigenze che nell'immediato passato si sono contrapposte al diritto all'oblio. È stata soprattutto la giurisprudenza a farsi carico di delimitare i confini che non fosse consentito al giornalista di superare, riesumando notizie ed informazioni ormai cadute in oblio, indicando quali condizioni ne potessero ancora giustificare una pubblicizzazione. L'autore avverte che ormai il contesto socio giuridico in cui si scambiano informazioni è mutato. Con internet l'oblio è una dimensione temporale sconosciuta, da un punto di vista tecnico rimane tutto in memoria. Non solo. L'informazione non è più riservata al solo giornalista, anzi sono gli aggregatori di notizie e i social a fornire una informazione generalizzata o mirata, immediata e incontrollata, rispetto alla quale la pretesa di imporre l'oblio risulta quasi impossibile. Su queste problematiche il lavoro ricostruisce le soluzioni proposte per soffermarsi sul possibile utilizzo dell'inibitoria anche alla luce della recente riforma Cartabia.
La legittima in denaro non ereditario. Per una moderna teoria della commutazione
Paolo De Martinis
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2019
pagine: 232
Nel lavoro si analizza la possibilità di introdurre nel nostro ordinamento il diritto di commutazione per volontà del testatore, previsto dall'ordinamento giuridico spagnolo di diritto comune, in cui la trasformazione dei beni ereditari in denaro è una mera facoltà e non incide sulla garanzia in senso economico data dal patrimonio ereditario. Tale prospettiva tiene conto delle aspettative dei legittimari e della necessità di ampliare l'autonomia testamentaria e conservare la funzione dell'istituto. Essa si pone come alternativa a coloro che prospettano un rinnovamento della legittima mediante la sua trasformazione in valore, attribuendo ai legittimari un mero diritto di credito nei confronti dell'eredità, così come avviene in Germania e negli ordinamenti che si ispirano alla tradizione teutonica, e ciò in nome di istanze che si presumono incompatibili con il mantenimento della legittima in natura, quali esigenze della circolazione dei beni. Tramite il sistema che nel presente lavoro si propone di adottare si conseguirebbe una maggiore flessibilità: la legittima, che si presenta multiforme, in quanto attribuita dalla legge in natura ma con la facoltà per gli eredi di poterla regolare in denaro, consentirebbe di raggiungere non solo una più agevole circolazione dei beni indivisibili e la conservazione dell'unità del patrimonio ereditario, ma anche una più opportuna risoluzione dei conflitti familiari e la salvaguardia della continuità aziendale nel passaggio generazionale delle imprese. Se de jure condendo con lo ius optionis si garantisce maggiore efficienza e competitività al sistema successorio in sé considerato, sarà opportuno prevedere di ricorrere alla funzione notarile per il perfezionamento del procedimento di commutazione della legittima in denaro.
L'atipicità dei «nuovi» leasing: obbligo al subentro, patto di riacquisto ed altre «garanzie»
Paolo De Martinis
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: IX-249
Il volume affronta il tema delle garanzie atipiche che assistono operazioni di locazione finanziaria alla luce della nuova disciplina sul leasing, con particolare riguardo al patto di riacquisto e all’obbligo al subentro. Individuata la funzione di tali modelli negoziali - utilizzati oramai nell’ambito di qualsiasi operazione di locazione finanziaria - in quella dagli stessi svolta negli ambiti in cui sono sorti e dove vengono tradizionalmente adoperati, si analizzano le fattispecie di subentro che non richiedendo la partecipazione dell’utilizzatore non possono essere inquadrate nell’ambito della cessione del contratto. Constatato che questi modelli, richiamati nel nostro ordinamento in materia di multiproprietà e di appalti pubblici dalla precedente disciplina, sottintendono quello del performance bond, si verifica il funzionamento dei bonds nel mercato americano e, in particolare, nel settore degli appalti pubblici e privati e in quello cinematografico in cui con la garanzia di completamento si mira al conseguimento del bene oggetto del contratto. Dopo una indagine sull’opzione di presa in carico e completamento del contratto (c.d. takeover and complete the bonded project) adoperata negli Stati Uniti, si affronta il tema della fungibilità delle prestazioni aventi a oggetto un facere per la verifica della compatibilità del takeover con il modello normativo della fideiussione. Si perviene così alla conclusione che la corretta esecuzione per le obbligazioni aventi a oggetto un facere non è la conseguenza di un unico negozio di garanzia ma la risultante di un procedimento realizzato attraverso il coordinamento di più negozi e che la legge n. 124 del 2017 sul leasing finanziario condurrà a un utilizzo maggiormente circoscritto del patto di riacquisto e dell’obbligo al subentro dal momento che la nuova disciplina non permette alle parti di sottrarsi all’indisponibilità del risultato che con essa s’intende perseguire, ovverosia l’equilibrio sinallagmatico tra le prestazioni che si vuole assicurato mediante un definito procedimento di liquidazione.
La legge notarile. Commento con dottrina e giurisprudenza delle leggi notarili
Ettore Protettì, Paolo De Martinis, Carmine C. Di Zenzo
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2016
pagine: XXX-804
L'opera, giunta alla sesta edizione, recepisce non soltanto le modifiche legislative intervenute dopo il D. Lgs. n. 249 del 2006, ma contiene un completo aggiornamento dell'evoluzione dottrinale e giurisprudenziale su una legge che da poco ha superato il secolo di vigenza dimostrando di essere un ottimo testo, apprezzato anche dal notariato latino europeo e dell'America Centro-meridionale. In questa edizione è stata rivista, la parte prima dell'opera riguardante le funzioni, la responsabilità civile e quella fiscale del notaio, nonché le disposizioni sugli atti notarili, con la più recente giurisprudenza in materia. Sono state anche aggiornate le disposizioni relative al concorso di ammissione e sono stati approfonditi alcuni temi essenziali relativi a norme fondamentali come gli artt. 1, 26, 27, 28, 47 e 58 L.N. con i più recenti contributi dottrinali ed arresti giurisprudenziali. Ampio spazio è stato dedicato alla firma digitale - con richiami alla normativa di riferimento di cui al D. Lgs. 2 luglio 2010, n. 110, e al Codice dell'amministrazione digitale (D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82), recentemente modificato dal D. Lgs. n. 102/2015 e dalla L. 6 agosto 2015, n. 132 - e all'atto notarile informatico, già operativo in virtù della disciplina introdotta dall'art. 6, co. 5, del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, in L. 17 dicembre 2012, n. 221, e regolamentato dalla legge notarile e dalle disposizioni del CAD, come integrato dalle regole tecniche in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme digitali e validazione temporale dei documenti informatici (DPCM 30 marzo 2009), da quelle per il protocollo informatico (DPCM 3 novembre 2013), e, da ultimo, dalle regole tecniche per il documento informatico stesso nonché per la conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni (DPCM 13 novembre 2014). L'introduzione del rito sommario di cognizione nel procedimento disciplinare notarile (D. Lgs. n. 150 del 2011) ha imposto la riscrittura della materia disciplinare nella quale è stato dato ampio risalto alle numerose pronunzie della Corte di cassazione sul rito e sulle fattispecie di illecito, a far tempo dalla prima e fondamentale riforma del 2006 e fino ai giorni nostri. In particolare, sono stati approfondite le modalità per la proposizione dell'appello avverso le decisioni delle CO.RE.DI. nonché del ricorso per cassazione che ha, a sua volta, subito un'ampia riforma. È stata effettuata una completa e ragionata revisione dell'intero testo con un approfondito esame esteso anche alle ipotesi di reato collegate all'esercizio della professione notarile.
La responsabilità del promittente nella prelazione volontaria
Paolo De Martinis
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2015
pagine: VIII-216
Valutate le ricostruzioni del comportamento della preferenza sviluppate in una prospettiva sia statica (della fattispecie) sia dinamica (del procedimento), l'analisi compiuta in queste pagine evidenzia come la prelazione convenzionale sia espressione di entrambe le predette prospettive esistenti nella realtà normativa. E così, nell'impostazione dell'autore, si pone in evidenza il profilo dinamico della preferenza nell'ambito del procedimento di formazione del contratto (c.d. profilo formativo), e si individua in essa un modo del «procedere» del comportamento dichiarativo. Nel contempo, si rivaluta il dato normativo che consente di attrarre il fenomeno della prelazione nell'ambito di quello dell'inversione cronologica del momento di esistenza degli elementi della «fattispecie» (c.d. profilo sostantivo), e di qualificarla come un'ipotesi di «negozio anticipato». In considerazione del carattere obbligatorio della regola di comportamento che dalla prelazione trae origine, la violazione della preferenza da parte del promittente determina il sorgere di una responsabilità da inadempimento di un'obbligazione già esistente (responsabilità c.d. contrattuale).
La responsabilità del promittente nella prelazione volontaria
Paolo De Martinis
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2012
pagine: 185
Valutate le ricostruzioni del comportamento della preferenza sviluppate in una prospettiva sia statica (della fattispecie) sia dinamica (del procedimento), l'analisi compiuta in queste pagine evidenzia come la prelazione convenzionale sia espressione di entrambe le predette prospettive esistenti nella realtà normativa. E così, nell'impostazione dell'autore, si pone in evidenza il profilo dinamico della preferenza nell'ambito del procedimento di formazione del contratto (c.d. profilo formativo), e si individua in essa un modo del «procedere» del comportamento dichiarativo. Nel contempo, si rivaluta il dato normativo che consente di attrarre il fenomeno della prelazione nell'ambito di quello dell'inversione cronologica del momento di esistenza degli elementi della «fattispecie» (c.d. profilo sostantivo), e di qualificarla come un'ipotesi di «negozio anticipato». In considerazione del carattere obbligatorio della regola di comportamento che dalla prelazione trae origine, la violazione della preferenza da parte del promittente determina il sorgere di una responsabilità da inadempimento di un'obbligazione già esistente (responsabilità c.d. contrattuale).