Libri di Paolo De Simonis
Non c'è bestemmia. Scritti sul parlato riprovevole
Florio Carnesecchi, Pietro Clemente, Paolo De Simonis, Luciano Giannelli, Gianfranco Macciotta, Giovanni Pieri
Libro: Libro in brossura
editore: Maglio Editore
anno edizione: 2023
pagine: 111
La bestemmia è ancora una presenza attiva o un’idea nel mondo della cultura di massa? Attraverso sollecitazioni, provenienti dai social, un gruppo di antropologi, linguisti e giuristi ha affrontato ed approfondito tale tema. Sicuramente, solo sullo sfondo, si colloca la vexata quanto derubricata quaestio del rapporto tra bestemmia e religione di Stato. È vasto il campo relativo allo studio della blasfemia e molteplici risultano i percorsi necessari per traversarlo. La televisione e il calcio, curiosamente, sono tra i più transitati e, proprio per questo, subiscono una censura davvero impensabile nel nostro tempo. Gli autori, esplorando questi mondi verbali, emotivi o significativi, hanno trovato anche piccoli movimenti che rivendicano maggiore libertà di parola e auspicano divinità meno permalose che non si offendano per gli sfoghi degli esseri umani. In generale la bestemmia, con intenzioni effettivamente blasfeme, appare quasi del tutto estinta: ne persiste l’eredità, riconoscibile in abitudini linguistiche, che in passato avevano caratterizzato alcune regioni d’Italia, certo non acattoliche.
Gli eroi greci
Paolo De Simonis
Libro: Copertina rigida
editore: La Biblioteca
anno edizione: 2000
pagine: 96
Scansano. Fuhrer durch das Territorium. Wein Museum, archaologisches Museum
Marco Firmati, Paolo De Simonis, Maria Grazia Celuzza
Libro
editore: NIE
anno edizione: 2001
pagine: 144
Mugello terra mia. Ricette, storie e ricordi di ieri e dell'altro ieri
Alvaro Claudi
Libro: Libro in brossura
editore: Miraggi Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 233
Questo ripercorrere il mio passato tra infanzia e adolescenza mi ha costretto a riprendere in mano la penna, o meglio la tastiera, per cercare di dare una risposta concreta alla sua curiosità. E quello che doveva essere un diario, una memoria riservata all’ambito familiare, giorno dopo giorno, la tastiera si è lasciata sedurre dai ricordi, dai racconti, dai personaggi e dalla storia di questa Terra affascinante e meravigliosa. Come in un sogno mi sono ritrovato lì, nel mio Mugello a Scarperia il mio paese, mi sono rivisto bambino, poi ragazzo, con la famiglia, i compagni, gli amici, i giochi, le botteghe, la vita di paese, insomma. E non potevano mancare le ricette. Prefazione di Paolo De Simonis. Introduzione di Maria Gisella Catuogno.
Scansano. Guida al territorio. Museo della vite e del vino, Museo archeologico
Marco Firmati, Paolo De Simonis, Maria Grazia Celuzza
Libro
editore: NIE
anno edizione: 2001
pagine: 144
Passi nella memoria. Volume Vol. 3
Paolo De Simonis
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2004
pagine: XIV-182
La memoria delle stragi nazifasciste in Toscana nella primavera-estate 1944 è ancorata a luoghi e movimenti: i ricordi dei testimoni si agganciano allo spazio quotidiano di allora improvvisamente travolto da arrivi e fughe, marce forzate e trasferimenti, ricerca di rifugi e ritorni dolenti. Un nesso profondo lega quelle vicende ai caratteri del territorio toscano: è la stessa morfologia ad aver condizionato spostamenti e insediamenti di pastori, contadini e partigiani.
Orizzonti comuni. L'invenzione collettiva del paesaggio
Roberto Mancini, Paolo De Simonis
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 84
Come ogni bene comune, anche il paesaggio pone veri e propri problemi epistemologici relativi alla sua natura, alla sua accessibilità da parte dei cittadini (presenti e futuri) e, dunque, alla forma del regime politico che sottende alla sua gestione, tipicamente la democrazia e le sue molteplici. Il tema dei beni comuni pone in termini rinnovati una fondamentale questione di democrazia perché riguarda l'accesso ai beni della vita in termini di eguaglianza. E non solo del diritto di ciascuno a poterne disporre in termini sufficienti per vivere, ma anche dal punto di vista del superamento di divari sempre più larghi e insopportabili fra le persone per l'accesso alla conoscenza o ai paesaggi, intesi non tanto dal punto di vista vedutistico, bensì da quello del risultato del rapporto fra mondo naturale e opera dell'uomo, che costituiscono la "cultura", l'identità (sempre mutevole e in continua costruzione) di una comunità.
Terra madre. Forme della seduzione muliebre. Franco Mauro Franchi
Libro: Libro in brossura
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 108
Metropoli. Paolo Delle Monache
Libro: Libro in brossura
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 84
Il volume "Metropoli" raccoglie le sculture di Paolo Delle Monache: campanili, cupole e grattacieli che convivono entro immaginari skilyne metropolitani. Dove la trama e l'ordito del costruito cittadino assumono il valore di enunciato simbolico. Alcune di queste sculture ci mostrano celebri emergenze monumentali che si stagliano lungo un uniforme e infinito addossarsi di casupole sottoposte a un montaggio come si trattasse di un mosaico. Altre sculture di dimensioni imponenti ricavate su cartone con la tecnica del 'traforo' mostrano sempre infiniti paesaggi urbani, e ci restituiscono paesaggi cittadini intimi, piccole suggestioni di grande fascino, quelle che ognuno porta dentro di sé come ricordo, come suggestione, come frammento.
Forme dell'assenza. Adriano Bimbi. Sculture e disegni
Libro: Libro in brossura
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 84
Con le opere di Adriano Bimbi tocchiamo un tema arduo e affascinante: quello del rapporto, o per meglio dire, della rappresentazione del mondo come spazio della interiorità. Come punto di partenza per guardare oltre la sterminata distesa delle cose, oltre lo specchio della contingenza: salendo in alto oltre le nuvole, oppure restando in basso ad ascoltare le impercettibili vibrazioni della terra come un rabdomante. Con gli occhi di chi non vede, eppure in qualche modo progressivamente conosce, salendo a passo a passo per la sua scala. Delle opere che qui mettiamo in mostra, sono sottolineare il carattere di «sobrietà» e di «gentilezza», il giustapporsi armonioso di «sembianze ruvide» e di «sentimenti insospettabilmente delicati». Notazioni che colgono nel segno in quanto evidenziano quello sdoppiamento tra ciò che è messo in scena - ci sia consentita questa espressione - e ciò che resta alluso. Tra realtà e finzione poetica, che come vogliamo qui argomentare è uno dei tratti salienti, forse il più significativo, dell'opera artistica di Adriano Bimbi.
Tessere il mondo, l'invenzione della realtà e la costruzione di sé. Opere di Sara Bolzani e Nicola Zamboni
Roberto Mancini, Paolo De Simonis, Vinicio Capezzuoli
Libro: Libro in brossura
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 108
Nicola Zamboni e Sara Bolzani, "scultori sociali", resistono. Non sono contaminati dalle mode, non hanno timore di non essere originali, il loro principale obiettivo è esprimere concetti universali con semplicità e umiltà. Entrambi, del resto, sono classicisti convinti e autentici: per loro, come già per Johann Joachim Winckelmann, «l'umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza». E la bellezza, come ricorda sempre Zamboni, è «la più grande conservatrice della memoria». Le loro opere raccontano di uomini, di luoghi, di tradizioni; vivono a contatto con la carne del mondo e sono capaci di farci vedere in modo nuovo l'unico sogno possibile: la realtà.
Il canto delle pietre. Francesco Cremoni, sculture e disegni
Paolo De Simonis, Roberto Mancini
Libro: Libro in brossura
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 108
Francesco Cremoni è nato a Carrara. Questa sua sorte gli ha consentito di confrontarsi da sempre con gli artisti a lui coevi e con quelli della grande tradizione che hanno percorso le vie della cave ed hanno affidato ai carrarini la realizzazione monumentale delle loro opere. Nella sua città ora egli ricopre all'Accademia la cattedra più significativa per questa tradizione: vi insegna infatti Tecniche del marmo, delle pietre e delle pietre dure all'Accademia. Ed il marmo, materiale della scultura per eccellenza nella tradizione della storia dell'arte, è il "suo" materiale. Cremoni si qualifica così come un artista appartenente alla linea più antica e gloriosa della scultura: in ogni civiltà, da tempi leggendari, al marmo perenne si affida la trasmissione dei valori che ogni cultura considera identitari. Un dato immediatamente percepibile nelle opere del Cremoni è la straordinaria perizia tecnica, cui è certamente sottesa la maestria nella scelta e nell'impiego degli attrezzi che costituiscono una eredità secolare per gli scultori del marmo, e che a Carrara trova un radicamento avvalorato dalla storia. Nelle sue opere egli può così alternare superfici compatte, che sembrano riecheggiare linguaggi delle avanguardie storiche come le forme astratte di Brancusi e Arp, a frammentazioni di scaglie, memori di più recenti ricerche che fanno seguito all'informale degli anni sessanta del Novecento. Possiamo indicare come fil rouge nella produzione di Cremoni una antinomia tra bello e sublime, ripercorrendo in tal modo una delle filiere più feconde dell'estetica settecentesca. Se infatti le superfici levigate possono divenire una metafora del bello ideale che suscita sensazioni di piacere, le interruzioni di tale levigatezza, che sempre ricorrono nelle sue sculture, ovvero le superfici frastagliate, increspate, acuminate, sono la metafora del sublime che genera un orrore dilettevole, una sensazione dolorosa e la percezione del rischio. In tale continua oscillazione dunque risiede la modernità di questa scultura che riflette la condizione esistenziale dell'uomo moderno, sempre dilaniato tra la ricerca del piacere e la sensazione irrefrenabile del rischio e del pericolo.