Libri di Paolo Napoli
Il sogno, il container e la tazza di tè. Viaggio tra Supply Chain e sostenibilità (che impattano le nostre vite più di quanto pensiamo)
Paolo Napoli
Libro
editore: La Traccia Buona
anno edizione: 2025
pagine: 248
Dalle fattorie della Nigeria alle fabbriche di microchip di Taiwan, dalle colline toscane ai porti di Shanghai, questo libro svela l'invisibile rete che connette ogni prodotto alla nostra vita quotidiana. Paolo Napoli ci guida in un viaggio rivelatore attraverso le Supply Chain, mostrando come queste arterie dell'economia, spesso messe sotto accusa, rappresentino una delle più grandi opportunità trasformative del nostro tempo. Attraverso storie dal campo ed esempi concreti, l'autore dimostra come profitto e giustizia sociale non siano concetti antitetici ma complementari, arrivando a una conclusione inoppugnabile: le aziende che ripensano le proprie filiere in ottica sostenibile non solo contribuiscono al bene comune, ma costruiscono modelli di business più resilienti e profittevoli. Che tu sia un manager alla ricerca di strategie innovative, un professionista che vuole comprendere i rapidi cambiamenti in corso o un cittadino curioso di scoprire cosa si nasconde dietro gli oggetti quotidiani, le Supply Chain Sostenibili offrono una prospettiva per vedere il mondo con occhi nuovi e uno strumento per plasmare un futuro in cui economia e benessere collettivo si nutrono reciprocamente.
Il sovrano dimezzato. Anatomia di un processo politico
Paolo Napoli
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2021
pagine: 120
Basandosi sugli atti di un processo in cui una quindicina di anni fa un tribunale del Sud ha condannato diverse persone per associazione a delinquere di tipo mafioso, il libro analizza i meno appariscenti risvolti politici di una sentenza che altrimenti sarebbe archiviata tra gli ordinari procedimenti ex art. 416 bis del codice penale. Quel che potrebbe apparire come un caso di criminalità comune si rivela in realtà una vicenda eminentemente politica, non per il rango degli imputati bensì per la sorprendente decisione del tribunale di condannarli a risarcire lo Stato per la "mutilazione della sua sovranità". I giudici trasformano un ordinario processo antimafia in un esperimento di riparazione della sovranità, una nozione che storicamente si è costruita sulla sua incommensurabilità economica, sull'impossibilità cioè che come qualsiasi altro bene civile divenga oggetto di una valutazione monetaria nei termini del pregiudizio subito. Nell'intento di tutelare la ricchezza suprema dello Stato, i giudici del processo partoriscono una sentenza "suicida", il cui eccesso di zelo protettivo nei riguardi della sovranità finisce paradossalmente per indebolirne significativamente il rango e il valore simbolico. Condotto sulla linea maestra della ricostruzione giudiziaria, ma non privandosi delle necessarie aperture storiche, filosofiche e antropologiche, il libro scopre nell'unicità di questo caso un insospettabile sostegno argomentativo da opporre alle pretese del sovranismo, spettro di una nozione, la sovranità, consegnata all'obitorio dalla critica.
Sicurezza, territorio, popolazione. Corso al Collège de France (1977-1978)
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 399
In questo corso, Foucault analizza la nascita del “governo della vita”. Il problema che si pone infatti agli albori della modernità è come governare e razionalizzare fenomeni naturali quali la salute, l’igiene, la natalità, la longevità, la “razza” delle popolazioni. Qui si osserva l’emergere del paradigma della “sicurezza” e delle tecnologie di governo destinate a regolamentare i flussi e la mobilità delle popolazioni: cioè quel “disciplinamento della vita” che si impone come correlato indispensabile del “laissez-faire” liberista. Nel procedere del corso, il tema iniziale delle tecnologie della sicurezza lascia il campo all’indagine sulla genesi dello stato moderno e sulle procedure messe in atto per assicurare il “governo degli uomini”. Due sono i momenti fondamentali: l’invenzione da parte del cristianesimo di una forma di potere totalmente estranea al mondo greco-romano, che si arroga il compito di guidare gli uomini verso la salvezza dettandone la condotta individuale, e la formazione di una “governamentalità politica”, che inscrive la condotta degli individui nell’esercizio di un potere sovrano. Dalla pastorale cristiana alla ragion di stato, allo stato di polizia, secondo un cammino bifronte, insieme individualizzante e totalizzante, che consente allo stato moderno di insediarsi.
Sicurezza, territorio, popolazione. Corso al Collège de France (1977-1978)
Michel Foucault
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2007
pagine: 399
I corsi tenuti da Foucault negli anni 1977-1979 sviluppano un tema di riflessione unitario, che ne giustificano la pubblicazione contemporanea. Al centro dell'indagine sono le trasformazioni delle forme di potere che a partire dal Settecento e parallelamente all'affermarsi di un'economia di mercato portano ai governi di tipo liberale del Novecento. L'analisi prepara e rende possibile la riflessione sullo statuto di libertà all'interno della governabilità liberale che sarà oggetto del corso immediatamente successivo, "Nascita della biopolitica" (1978-1979).
Carisma
Paolo Napoli
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2026
Quando parliamo di carisma siamo abituati ad associare questo termine a personalità magnetiche capaci di esercitare una grande influenza su uomini e donne. La storia sembra ritmata dall’irruzione d’individualità prestigiose in cui l’immagine dell’uomo solo al comando impregna di significato gli eventi che lo circondano. Basti pensare a un esempio per tutti: il carisma mortifero di Hitler. Ma il carisma è necessariamente un dono della persona che lo possiede come se si trattasse di una sostanza magica non spiegabile con le regole abituali della ragione? Il libro cerca di ribaltare questa percezione dominante del carisma, per riportarlo alla sua origine neotestamentaria, in cui la parola fu concepita al plurale: i carismi indicano le funzioni utili alla costruzione e al governo della comunità cristiana, sono ripartiti tra più soggetti, esprimono il lavoro della cooperazione sociale e non si coagulano mai nel privilegio elettivo di una singola figura umana. Dinanzi al proliferare odierno dei partiti-persona cui corrisponde, sul piano del dibattito istituzionale, la concentrazione sui ruoli del «presidente» o del «premier», occorre separare il carisma dal suo connubio col potere di «uno» solo e ripensarne la funzione in una società sempre più impoverita di democrazia.

